Cos’è il coperto al ristorante e quando è legale farlo pagare

Redazione Legal

24 Aprile 2025 - 12:14

Il coperto al ristorante si deve pagare? Quando è legale in Italia e cosa significa davvero la voce di spesa pane e coperto.

Cos’è il coperto al ristorante e quando è legale farlo pagare

Il coperto è una voce spesso presente sul conto di un ristorante: cos’è nello specifico e cosa è compreso in questa spesa extra?

Se lo chiedono soprattutto i consumatori, non di rado infastiditi di dover pagare di più un pranzo o una cena a causa di questo costo aggiuntivo. La domanda che maggiormente interessa i clienti è se il coperto sia davvero legale o, piuttosto, rappresenti una “truffa” del ristoratore.

In realtà, occorre subito mettere in chiaro che le voci “pane e coperto” e i costi relativi sono lecite in Italia, purché vengano elencate in modo inequivocabile sul menu delle pietanze offerte. Se il costo del coperto è presente al suo interno, infatti, risulta del tutto legale far pagare la cifra indicata.

Attenzione, però: in alcuni casi il cliente può richiedere il rimborso del coperto messo in conto, anche se non esiste una legge che regoli nello specifico la materia.

Di seguito, tutto quello che c’è da sapere su cos’è il coperto, quanto si paga in media in Italia e cosa significa davvero che il suo costo è legale.

Cos’è il coperto al ristorante? Cosa significa

Coperto oppure pane e coperto: molto spesso capita di leggere queste voci - con indicazione del prezzo - sul menu del ristorante. Di cosa si tratta?

Il termine - nella duplice formula solo coperto o pane e coperto - indica quelle spese extra che il ristoratore affronta per gestire la sua attività, ma che non sono incluse nel prezzo delle pietanze servite.

Nel dettaglio si tratta dei costi di servizi di base come la mise in place, il lavaggio delle tovaglie, l’uso di posate, stoviglie, bicchieri per ogni commensale, la pulizia del locale, l’offerta del pane a tavola. A volte, il ristoratore potrebbe decidere di far rientrare in questa voce anche il servizio garantito dai camerieri.

La spesa del coperto risale addirittura al medioevo, quando i viandanti pagavano le locande per restare seduti al caldo. Il coperto non veniva pagato se il cliente acquistava una porzione di cibo, perché in quel caso era incluso.

Quanto costa in media pane e coperto in Italia?

Come già accennato, “pane e coperto” (o semplicemente il coperto) possono essere legalmente inseriti nel menu e, quindi, nel conto del clienti. Quanto si paga in media per questa spesa?

Secondo diverse stime che si trovano in rete, il costo aggiuntivo varia da 1 a 5 euro, in base anche all’esclusività del locale.

La decisione spetta a ogni ristoratore, che ha piena libertà di scegliere quanto far pagare il coperto ai clienti. A sua discrezione può anche optare per altri tipi di sovrapprezzo: per esempio, per variazioni rispetto al menu, per ingredienti aggiuntivi sulla pizza non previsti o per suddividere una porzione in più piatti.

Far pagare il coperto è legale? I casi

La prima risposta da dare è affermativa: sì, il ristoratore può legalmente addebitare sul conto del cliente il costo di pane e coperto.

Non ci sono regole che vietano la presenza del coperto su un menu o che permettano di non pagarlo. Al momento, come sulla mancia, il settore della ristorazione si gestisce in autonomia.

In linea di massima, per capire come muoversi di fronte a uno scontrino che presenta un costo più alto per via della spesa extra - cioè del coperto del ristorante - si possono citare due casi: se il costo del coperto è esplicito sul menu o se è occultato e quindi inserito nel conto a insaputa del cliente.

Nel primo caso, infatti, non è possibile contestare: nel momento in cui il consumatore prende visione del menu per ordinare e sopra c’è scritto anche il prezzo del coperto - o pane e coperto - ne diventa consapevole, accettando il costo extra.

Di contro, se non c’è alcuna indicazione della voce coperto sul menu e neanche il cameriere ne fa riferimento al momento dell’ordine, il cliente può rifiutarsi di pagare la spesa extra conteggiata nel conto finale.

Il riferimento normativo è l’art. 180 TULPS (regio decreto n. 635/1940), il quale recita espressamente:

I pubblici esercenti debbono tenere esposte nel locale dell’esercizio, in luogo visibile al pubblico, la licenza e l’autorizzazione e la tariffa dei prezzi

A livello nazionale la regola generale è che il coperto è legale nel momento in cui la tariffa è ben visibile sul menu o all’interno del locale.

Rimborso del coperto, quando è possibile?

Sintetizzando quanto finora esposto, si può quindi affermare che ci sono dei casi in cui è lecito per il cliente chiedere il rimborso o la cancellazione del costo del coperto sullo scontrino del ristorante.

Se, infatti, non c’è traccia sul menu di voci come: coperto, pane e coperto, servizi extra, allora è implicito che il cliente sarà chiamato a pagare solo le pietanze e le bevande consumate, in base alla tariffa indicata sulla carta.

Se al momento della presentazione del conto, questo invece riporta anche la voce coperto o servizio, la contestazione è valida. Il ristoratore deve modificare il conto o rimborsare quanto già pagato. In caso di mancato accordo sulla questione, il cliente può anche interpellare vigili o forze dell’ordine.

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