Cos’è l’UNESCO e cosa fa

Veronica Caliandro

2 Agosto 2024 - 15:36

Cosa vuol dire UNESCO e qual è la definizione di questa organizzazione? Ecco come funziona, cosa fa operativamente e tutto quello che c’è da sapere.

Cos’è l’UNESCO e cosa fa

L’UNESCO è un’organizzazione internazionale nata con l’obiettivo di preservare e promuovere il patrimonio artistico-culturale su scala mondiale, materiale e immateriale, erogando fondi economici e promuovendo il turismo.

Ma cos’è concretamente l’UNESCO, di cosa si occupa e come funziona? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Cosa significa UNESCO: significato e definizione

La sigla UNESCO significa Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization. Entrando nei dettagli, come riportato sul sito dell’Unesco:

L’UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, istituita a Parigi 4 novembre 1946, è nata dalla generale consapevolezza che gli accordi politici ed economici non sono sufficienti per costruire una pace duratura e che essa debba essere fondata sull’educazione, la scienza, la cultura e la collaborazione fra nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione.

Nata dopo la Seconda Guerra Mondiale si tratta, in pratica, di un’organizzazione internazionale che si occupa del mantenimento della pace e del dialogo interculturale, insieme all’ONU. Sostenuta da oltre 200 Paesi, compresa l’Italia. Soffermandosi sul nostro Paese, ricordiamo che la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO è stata istituita nel 1950 e ha l’obiettivo di favorire la promozione, l’informazione, il collegamento, la consultazione e l’esecuzione dei programmi UNESCO in Italia.

Cos’è l’UNESCO (nel concreto) e come funziona l’organizzazione

L’organizzazione dell’Unesco vede la presenza di un’Assemblea generale, di un Consiglio esecutivo e della Segreteria. L’Assemblea generale è composta da tutti gli Stati membri e si riunisce ogni due anni per definire le linee guida, le risorse finanziarie e i programmi politici. Ad esempio, si occupa di eleggere ogni sei anni i rappresentanti di 21 Stati membri che formano il Comitato Patrimonio Mondiale Unesco che deve selezionare i nuovi siti da inserire nella lista.

Ma non solo, l’Assemblea Generale elegge i membri del Consiglio esecutivo. Quest’ultimo è composto da 58 rappresentanti che si occupano di organizzare la conferenza generale e controllare le modalità di esecuzione delle varie decisioni prese. La Segreteria è formata dal direttore generale che viene eletto dall’Assemblea ogni quattro anni e dal suo staff.

Diversi sono gli obiettivi che questo ente intende perseguire.

  • Promuovere l’educazione in modo che tutti i bambini, bambine, ragazzi e ragazze possano accedere ad un’istruzione di qualità. Quest’ultima deve essere considerata come un diritto umano fondamentale e requisito essenziale per lo sviluppo della propria personalità.
  • Favorire la comprensione interculturale anche grazie alla protezione di siti di valore che sono iscritti nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
  • Favorire la cooperazione scientifica tra le nazioni in modo tale da monitorare e cercare di prevenire possibili catastrofi ambientali, oltre che gestire le risorse idriche.
  • Proteggere la libertà di espressione, considerata una condizione essenziale per favorire la democrazia e tutelare la dignità umana.

Cosa fa l’UNESCO?

Al fine di perseguire gli obiettivi prima citati, l’UNESCO lavora per creare delle politiche olistiche volte ad affrontare i vari problemi sociali, economici ed ambientali. Il tutto attraverso dei programmi volti a promuovere il dialogo interculturale, la comunicazione, favorire l’accesso alle nuove tecnologie e diffondere la conoscenza scientifica con la speranza di prevenire gli effetti negativi dovuti al cambiamento climatico. Diversi, in effetti, sono i progetti attuati dall’UNESCO, come ad esempio programmi scientifici, di alfabetizzazione, regionali, di promozione culturale e cooperazione internazionale.

L’UNESCO lavora attivamente con la comunità internazionale per proteggere la cultura e promuovere il pluralismo culturale in situazioni di emergenza. Ad esempio, nell’ottica di tutelare e assicurare la protezione del patrimonio culturale e naturale del mondo invita i vari Stati a firmare la Convenzione del patrimonio mondiale. Gli Stati aderenti alla convenzione devono indicare alcuni siti del proprio territorio che intendono inserire nell’elenco del patrimonio mondiale. Ma non solo, incoraggia gli Stati a salvaguardare il proprio patrimonio e prova a sensibilizzare le popolazioni locali anche fornendo apposita formazione professionale e assistenza tecnica.

I siti UNESCO più importanti al mondo (e in Italia)

Il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO si presenta come una lista di siti che hanno un eccezionale valore culturale o naturale e pertanto considerati eredità comune dell’umanità. Tra questi annoveriamo:

  • Grande Muraglia in Cina;
  • Machu Picchu in Perù;
  • Piramidi di Giza in Egitto;
  • Venezia e la sua Laguna;
  • Parco Nazionale Serengeti in Tanzania;
  • Centro storico di Praga in Repubblica Ceca;
  • Grande Barriera Corallina in Australia;
  • Isole Galapagos in Ecuador;
  • Mont-Saint-Michel in Francia;
  • Città vecchia di Dubrovnik in Croazia.

Con ben 60 riconoscimenti, l’Italia è a livello mondiale il Paese con il più alto numero di bellezze che sono state riconosciute patrimonio dell’Unesco. L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è stato quella della Via Appia che, infatti, è divenuto il 60esimo sito UNESCO del nostro Paese. Andando più nel dettaglio, la Lombardia è la regione italiana con più patrimoni Unesco, ovvero 10. Al secondo posto troviamo il Veneto con ben 9 siti, mentre sull’ultimo gradino del podio si piazza la Toscana con ben 8 siti Unesco. Al quarto posto c’è la Sicilia con 7. A chiudere la top cinque troviamo a pari merito la Campania e l’Emilia Romagna con ben 6 siti.

Volgendo uno sguardo a livello internazionale, dopo l’Italia, tra i Paesi che vantano più siti Unesco troviamo la Cina a quota 57. Oltre la già citata Grande Muraglia, troviamo anche la Città Proibita di Pechino, ovvero la meravigliosa residenza imperiale delle dinastie Ming e Qing. Al terzo posto c’è la Germania con ben 53 siti, tra cui la Cattedrale di Colonia. Chiudono la top cinque la Francia con 52 e la Spagna con 50. A seguire, dalla sesta alla decima posizione troviamo l’India con 42 siti UNESCO, il Messico con 35, il Regno Unito con 33, la Russia con 31 e l’Iran a quota 27. Giappone e Stati Uniti si piazzano entrambe all’undicesimo posto, invece, con ben 25 siti UNESCO.

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