Le relazioni tra l’Eliseo e il Quirinale si fanno sempre più tesi. A riaccendere i dissapori il vertice a Parigi tra Zelensky, Macron e Scholz, senza la Meloni. Ecco quali sono le conseguenze.
I rapporti tra Parigi e Roma si fanno sempre più tesi. Negli ultimi mesi più volte l’Eliseo e il Quirinale si sono trovati a scontrarsi per ragioni diplomatiche, ormai note, a partire dalla questione migranti, fino ad arrivare ai rapporti bilaterali con paesi terzi non europei.
E se sembrava che in occasione del vertice del Consiglio europeo straordinario, Italia e Francia avessero trovato un punto di incontro e di collaborazione, così non è stato e si sono riaccesi i dissapori tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, dopo la notizia della decisione di lui di organizzare un incontro privato con Zelensky e il cancelliere tedesco Scholz, 12 ore prima del Consiglio europeo. Vertice a cui la premier italiana non è stata invitata.
A questo è seguito il vertice in cui i due non hanno avuto tempo e modo (e forse volontà) di chiarirsi. Fatto che potrebbe testimoniare il raffreddamento ulteriore dei rapporti italo-francesi. Ma è necessario andare con ordine, perché questo è solo l’ultimo evento in ordine temporale che vede il Quirinale e l’Eliseo su fronti opposti. Il problema principale è che questi possono avere (e hanno) ripercussioni sul livello politico ed economico. Ecco quindi cosa è accaduto tra Francia e Italia e quali potrebbero essere le conseguenze.
Cosa è successo tra Italia e Francia, le ragioni dello scontro tra Meloni e Macron
L’incontro privato tra Zelensky, Macron e Scholz è solo l’ultimo episodio che ha visto l’Eliseo e il Quirinale su fronti opposti, con una serie di allontanamenti e conseguenti riavvicinamenti ad opera dei diplomatici francesi e italiani. Ultimo nodo sciolto positivamente è stato quello del Samp-T da inviare all’Ucraina. Questa volta però il rischio è che lo strappo sia difficile da ricucire. Ma procediamo con ordine.
Ocean Viking
La crisi diplomatica tra Francia e Italia ha avuto inizio con la questione migranti e la Ocean Viking. In quell’occasione la Francia aveva deciso di accogliere la nave della Ong francese Sos Méditerannée e i 234 rifugiati a bordo, a cui l’Italia rifiutava di assegnare un porto sicuro, nonostante fosse suo dovere secondo il diritto del mare. La decisione di Macron era stata presentata dal governo italiano come una“ vittoria” sulla Francia, accusata, insieme agli altri Paesi europei, di non rispettare gli accordi sul ricollocamento degli immigrati che arrivano sulle coste italiane. La reazione della Francia non si è fatta attendere, annunciando che non avrebbe più partecipato al meccanismo di ricollocamento dei migranti che era stato concordato la scorsa estate tra alcuni paesi dell’Ue, invitando la Germania a fare altrettanto.
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Caso Algeria
Alle tensioni italo-francesi bisogna aggiungere il “caso Algeria”. A causa delle sanzioni russe, l’Italia necessita di un approvvigionamento diversificato di gas, motivo per cui l’Italia si è rivolta all’Algeria, ma non solo. Il Paese gioca un ruolo fondamentale a livello geopolitico, per la strategia dell’Italia di un “Mediterraneo allargato”. Motivo per il quale i due Paesi hanno siglato una dichiarazione congiunta e quattro protocolli d’intesa in diversi settori, tra i quali quello per l’energia, coinvolgendo Eni e Sonatrach, con il proposito di migliorare le reti di collegamento energetico tra Algeria e Italia. Algeria che ha un rapporto complicato con la Francia a causa delle politiche coloniali intraprese dalla conquista nel 1830 fino all’indipendenza del paese nel 1962, per le quali l’Eliseo non ha mai fatto ammenda.
Caso Zelensky
Infine giungiamo al “Caso Zelensky”, con il vertice a tre con il presidente ucraino, francese e il cancelliere tedesco 12 ore prima del Consiglio Europeo straordinario del 9 febbraio. Incontro oggetto di polemiche della premier italiana. Meloni ha infatti ribadito che quell’incontro è stato “inopportuno”, indebolendo la forza e l’unità dei 27 paesi membri. Reazione giudicata “esagerata” dai collaboratori del presidente Macron, ribadendo che in questo modo Meloni non conosce quale sia il valore e ruolo che Francia e Germania ricoprono nel dossier ucraino da otto anni. Una nuova battuta d’arresto per la diplomazia e i rapporti bilaterali italo-francesi.
Scontro tra Macron e Meloni: quali possono essere le conseguenze
Sicuramente sarà difficile ricucire lo strappo tra i due leader. La Francia non ha di certo gradito la reazione della Meloni, giudicata “troppo esagerata”, così come la premier non ha apprezzato l’essere stata esclusa dai giochi dalla Francia.
Il problema principale è che questo strappo rischia di contribuire a un isolamento dell’Italia in ambito Europeo. Questo isolamento potrebbe avere delle conseguenze su alcune decisioni economiche che spettano all’Ue in questi giorni. A partire dalle modifiche al Pnrr proposte da Roma, sulle quali però la Commissione non sembra essere disposta a grandi aperture. Ancora sul tavolo dei lavori europei si trova il piano anti-inflazione statunitense, dove troviamo il nodo per gli aiuti alle imprese. Senza contare che il raffreddamento dei rapporti tra Francia e Italia potrebbe ripercuotersi sui mercati.
Intanto si tenta di non paralizzare la relazione bilaterale italo-francese anche in virtù del legame che esiste tra i due Paesi. Infatti il ministro della Cultura, Sangiuliano sarà a Parigi mercoledì. E il ministro dell’Economia, Bruno Le Maire, volerà a Roma il 3 marzo per incontrare Urso e Giancarlo Giorgetti. Mentre i diplomatici sono alle prese con il tentativo di organizzare un primo incontro tra i ministri dell’Interno Gérald Darmanin e Mario Piantedosi, dopo lo scontro per l’Ocean Viking.
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