Prospettive nere per Apple e i suoi iPhone, proprio a ridosso delle festività natalizie: la ferrea politica della Cina contro il Covid ha gettato nel caos la catena di produzione degli smartphone.
La politica zero-Covid della Cina sta sconvolgendo Apple e la produzione degli iPhone.
L’impianto principale cinese che si occupa degli smartphone - guidato dalla Foxconn, società che gestisce gli stabilimenti Apple di Zhengzhou e uno dei principali intermediari nel mercato cinese di Apple - vedrà un’ulteriore riduzione delle spedizioni di novembre dopo i disordini dei lavoratori di questa settimana.
La più grande fabbrica di iPhone Apple al mondo è stata travolta dalle rigide restrizioni contro i contagi che hanno alimentato il malcontento tra i lavoratori e interrotto la produzione prima di Natale e delle vacanze del capodanno lunare di gennaio, con molti lavoratori che sono stati messi in isolamento o sono fuggiti.
Il caos esploso a Zhengzhou dove si trova il mega-impianto cinese responsabile della produzione di circa il 70% di smartphone spediti nel mondo sta mettendo in evidenza tutti i latti oscuri del lavoro in Cina e della sua politica di contenimento del Covid.
Apple rischia di veder crollare la vendita di iPhone, impantanata nella produzione nel dragone.
Cosa succede in Cina e perché la produzione Apple è a rischio
Zhengzhou, sede del più grande sito di produzione di iPhone di Apple, a fine novembre è stato in gran parte bloccato per cinque giorni mentre i funzionari della città cinese ricorreranno a misure più strette per reprimere una crescente epidemia di Covid-19.
I controlli sulla mobilità sono stai imposti nelle principali aree urbane di Zhengzhou da venerdì scorso al 29 novembre, a causa dell’aumento dei contagi.
Le nuove restrizioni sono state annunciate dopo che centinaia di lavoratori dello stabilimento, noto come “iPhone City” per le sue dimensioni, sono usciti dai dormitori. I dipendenti della fabbrica del Foxconn Technology Group si sono scontrati con il personale di sicurezza, secondo i video della scena, furiosi per i salari non pagati e la paura di essere infettati, poiché costretti a stare in stanze affollate anche con positivi.
Il distretto in cui si trovano le fabbriche di Foxconn non è stato incluso in quelli da mettere in isolamento, secondo la dichiarazione del governo. Tuttavia, l’impianto si trova in un’area già classificata come ad alto rischio, il che significa che rimangono in vigore restrizioni di movimento simili a un blocco.
L’azienda gestisce da tempo un cosiddetto circuito chiuso presso il sito, in cui i lavoratori sono effettivamente confinati nei loro dormitori e nella linea di produzione, senza alcun contatto con l’esterno. I sistemi consentono alle fabbriche di mantenere la produzione durante i blocchi di Covid, ma l’obbligo di isolare i lavoratori ha portato a disordini sia a Zhengzhou che altrove.
Inoltre, alcune nuove reclute assunte nelle ultime settimane da Foxconn hanno affermato di essere state ingannate su bonus promessi in busta paga e altri si sono lamentati di condividere dormitori con colleghi che erano risultati positivi.
Foxconn si è scusato per un errore tecnico relativo alla retribuzione durante l’assunzione e in seguito ha offerto 10.000 yuan ($ 1.400) per sedare proteste e dimissioni.
Reuters ha riferito fonti secondo le quali più di 20.000 lavoratori, per lo più nuovi assunti che non lavoravano ancora sulle linee di produzione, hanno preso i soldi e se ne sono andati.
Dopo l’escalation che ha visto i lavoratori scontrarsi con il personale di sicurezza, Foxconn potrebbe ora vedere più del 30% della produzione di novembre del sito crollare. Tradotto: nuovi guai per Apple e per i suoi iPhone in vista del Natale.
Apple fermata dalla Cina: niente iPhone per Natale?
La fabbrica interessata ai disordini è l’unica che produce modelli di iPhone premium, incluso l’iPhone 14 Pro. Secondo fonti Reuters, è improbabile che riprenda la piena produzione entro la fine di questo mese.
“I disordini dei lavoratori nello stabilimento di Foxconn in Cina potrebbero pesare sulle spedizioni di iPhone di Apple a novembre”, ha affermato Victoria Scholar, responsabile degli investimenti di Interactive Investor, mentre crescono le preoccupazioni sulla capacità del gigante di Cupertino d consegnare prodotti per il periodo festivo.
“Apple è ancora vista come uno dei titoli più resilienti nel settore tecnologico... Tuttavia, continua a non fornire indicazioni ufficiali data l’incertezza macroeconomica”, ha aggiunto Scholar.
La US Best Buy Co ha dichiarato martedì di aspettarsi che gli iPhone di fascia alta scarseggeranno nei negozi durante le festività natalizie. Gli analisti hanno affermato che anche gli smartphone nei negozi Apple negli Stati Uniti durante la stagione dello shopping del Black Friday sono diminuiti rispetto all’anno precedente e ci è voluto più tempo per ricostituire le scorte.
L’analista di KGI Securities Christine Wang ha sostenuto che se l’attuale problema durerà fino a dicembre, circa 10 milioni di unità di produzione di iPhone andranno perse, il che si traduce in una riduzione del 12% delle spedizioni di smartphone nell’ultimo trimestre del 2022.
Le cause delle difficoltà di Apple in Cina
I problemi causati dalle restrizioni legate alla pandemia e dalla carenza di approvvigionamento energetico coinvolgono non solo da Apple ma anche altre aziende cinesi come Luxshare Precision Industry e Wingtech Technology, impegnate nella ricerca di diversificazione delle fonti di produzione. Paesi come India e Vietnam, dal canto loro, possono creare problemi imprevisti a causa della delocalizzazione dell’intera filiera.
Il rallentamento dell’economia globale e il calo delle assunzioni di Apple potrebbero rendere difficile per il colosso individuare personale esperto e farlo lavorare con nuovi fornitori, in diversi paesi. Secondo i think tank (centri di ricerca) statali cinesi, l’intermediario di Apple Foxconn Group ha rappresentato quasi il 4% delle esportazioni cinesi nel 2021. Tuttavia, il mercato del lavoro cinese sta diventando sempre più competitivo e meno attraente per Apple rispetto ad altre località asiatiche. Le richieste salariali dei lavoratori cinesi continuano ad aumentare e, insieme alle restrizioni dovute al Covid, sono state una delle cause dei disordini tra i lavoratori delle fabbriche di Zhengzhou.
Secondo gli analisti di Wedbush (una società di investimento privata), la politica di gestione del Covid in Cina finora ha rappresentato un duro colpo per la catena di approvvigionamento di Apple. È probabile che le spedizioni di iPhone nel quarto trimestre raggiungano tra i 70 e i 75 milioni di unità, quasi 10 milioni in meno rispetto alle previsioni precedenti ai disordini di Zhengzhou. Particolarmente colpiti, ovviamente, sarebbero gli ultimi modelli di iPhone: 14 Pro e Pro Max.
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