Cosa succede all’euro dollaro dopo la Bce (in attesa della Fed)?

Violetta Silvestri

13 Settembre 2024 - 08:58

Euro dollaro in lieve rialzo dopo la decisione Bce di tagliare ancora i tassi: cosa aspettarsi sulla coppia e perché le decisioni di Fed e dell’Eurotower saranno determinanti?

Cosa succede all’euro dollaro dopo la Bce (in attesa della Fed)?

L’euro dollaro sale lievemente a 1,1075 poco prima dell’apertura delle Borse europee.

I riflettori sono ancora puntati sulla Bce dopo che la riunione di ieri, giovedì 12 settembre, ha sancito un altro taglio dei tassi da 25 punti base senza offrire indicazioni sulle prossime mosse. Ora gli investitori attendono con interesse e impazienza la decisione Fed del 17 settembre, che dovrebbe inaugurare il percorso di allentamento di politica monetaria della più importante banca centrale al mondo.

Un taglio dei tassi statunitensi è già scontato dai trader e anche per questo la coppia EUR/USD viaggia in rialzo, spinta da un deprezzamento del biglietto verde. Un costo del denaro più basso, infatti, indebolisce le valute e in questo contesto le indiscrezioni su un taglio anche maggiore di 25 punti base negli Usa stanno frenando la domanda di dollari. Cosa aspettarsi, quindi, sull’euro dollaro? I fattori da monitorare sono tutti legati alle mosse di Bce e Fed secondo gli analisti.

EUR/USD in rialzo, cosa aspettarsi? Focus su Bce e Fed

L’indice del dollaro, che misura la valuta rispetto allo yen e ad altri cinque importanti rivali, è sceso al minimo di una settimana a 101,00. Intanto l’euro ha guadagnato sul biglietto verde e ha consolidato l’aumento dello 0,57% di giovedì, dopo che la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde ha respinto le prospettive di un taglio dei tassi a ottobre, in seguito a una riduzione di un quarto di punto ampiamente prevista.

Le banche centrali sono le variabili chiave in questo momento per i movimenti dell’euro dollaro. Se da una parte in Eurozona si è iniziato già a giugno a tagliare il costo del denaro, negli Usa la prima mossa accomodante è attesa per il 17 settembre.

Tuttavia, il sentiment dei trader del Forex resta prudente. Il tasso di inflazione di fondo europeo è visto leggermente più alto sia per il 2024 che per il 2025 e la Bce ha ribadito che manterrà i tassi di riferimento sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario e continuerà a seguire un approccio basato sui dati e riunione per riunione per determinare ulteriori tagli dei tassi. Gli investitori hanno quindi ridotto le scommesse per un’altra riduzione dei tassi a ottobre, ma vedono uno o due tagli di un quarto di punto in più quest’anno.

Questa prudenza ha frenato il calo dell’euro. Secondo un’analista di Swissquote Bank ripresa da Fxstreet, la riunione della Bce si è conclusa con molte domande senza risposta. Ora è opinione diffusa che la banca si asterrà dal tagliare di nuovo i tassi a ottobre, una probabilità che è scesa dal 40% al 20% dopo la decisione di ieri. Il rendimento del Bund tedesco a 10 anni è quindi rimbalzato dai minimi di agosto e l’euro ha guadagnato forza al suggerimento che l’Eurotower farà meno per salvare l’economia e di più per assicurarsi che i prezzi siano stabili (in sintesi, potrebbe astenersi da un altro taglio tassi a ottobre perché l’inflazione dei servizi è un allarme).

Intanto negli Usa, il rapporto US Producer Price Index (PPI) più debole del previsto pubblicato giovedì ha aumentato le scommesse per un taglio più ampio (50 punti base) dei tassi di interesse da parte della Fed la prossima settimana. Questo, insieme a un tono di rischio positivo, ha trascinato il dollaro a un minimo di oltre una settimana e si è rivelato un fattore chiave del vento favorevole per la coppia EUR/USD.

Le banche centrali sono quindi fattori determinanti per la direzione dell’euro dollaro nel prossimo futuro. Poche settimane fa, gli strateghi di Morgan Stanley hanno ipotizzato un crollo della valuta comunitaria sul biglietto verde del 7%. La previsione si basa sulla considerazione di un’Eurozona debole nella crescita che costringerà la Bce a tagliare ancora i tassi in modo aggressivo.

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