Spesso si crede che essere in possesso di una somma di denaro ci renda padroni di fare e acquistare qualsiasi cosa, ma non è sempre così. Ci sono alcuni casi indicati dalla legge in cui non è possibile spendere i propri soldi.
I soldi non fanno la felicità ma di certo aiutano; non sempre però è possibile utilizzarli per fare o comprare ciò che si vuole. Ci sono infatti dei casi in cui la legge limita l’utilizzo dei nostri stessi soldi. Per questo è bene sapere quali sono evitando di incorrere in sanzioni o in spiacevoli sorprese.
Al di là dei casi più eclatanti in cui risulta evidente che si sta assumendo un comportamento chiaramente illegale, esiste una zona di confine che spesso può creare confusione e può farci incappare in multe e sanzioni che non avevamo calcolato.
Proprio per questo è bene sapere quali sono questi casi limite in cui è necessario fare attenzione a tirare fuori il portafogli con troppa facilità.
Pagamenti in contanti
Innanzitutto sarà bene chiarire quando si può pagare in contanti. Non sempre infatti è possibile: i pagamenti cash sono legali fino a un tetto massimo di 3.000 euro al di sopra del quale è necessaria la tracciabilità e quindi il pagamento per mezzo di un assegno circolare o bancario, di un bonifico o di carta di credito.
Questa regola vale per qualsiasi cosa: un regalo, un debito da saldare, un prestito. Fa eccezione a questo discorso il pagamento dello stipendio; in questo caso infatti è sempre necessario corrispondere il pagamento in modo che risulti tracciabile.
I limiti ai pagamenti con denaro contante e titoli al portatore sono stati introdotti per ridurre il rischio di riciclaggio di proventi di attività criminose e per rendere più tracciabili i flussi finanziari riducendo i rischi di evasione.
Pagamenti in cambio di lavoro
Chiedere una raccomandazione per un lavoro per sé o per un terzo non è reato, a meno che non si tratti di posti relativi alla pubblica amministrazione, ma costituisce un contratto nullo.
Vediamo esattamente cosa vuol dire e quali implicazioni ha per chi lo stipula. Quando si stipula un contratto nullo, nel caso in cui l’impegno non venga rispettato e il posto di lavoro non venga alla fine concesso, non sarà possibile rivendicare in alcun modo la restituzione di quanto corrisposto.
Questo non vuol dire che lo Stato sia dalla parte di chi truffa ma semplicemente che non considera valido un patto che si basi su tali presupposti. Nel caso in cui si diano soldi in cambio di un posto di lavoro lo si fa rischiando di non essere tutelati e perciò di non potersi appellare a nessuno in caso di truffa.
Beni all’asta
In caso di pignoramento della propria abitazione non sarà possibile utilizzare il proprio denaro per ricomprarla all’asta. Il proprietario interessato sarà infatti direttamente escluso dalla procedura di vendita.
Il debitore e titolare dell’immobile in particolare non può ricomprare la propria casa all’asta perché la legge presume che il debitore non abbia disponibilità per riscattare il bene; se così non fosse sarebbe tenuto a pagare il debito.
Un modo per aggirare tale norma e tornare a essere proprietari dei propri benei però c’è: potrà partecipare all’asta il coniuge del titolare, anche se in comunione dei beni, o altri familiari come ad esempio un figlio o un fratello. In ogni caso bisogna ricordare che ricomprare la propria casa all’asta non è mai un’operazione facile e dal risultato sicuro.
Gioco e gratta e vinci
Comprare un semplice gratta e vinci e tentare la sorte non è consentito a tutti. Un padre che abbia a suo carico un figlio o debba pagare gli alimenti alla moglie e che dichiari di non essere nelle condizioni di farlo, ma usi poi i suoi soldi per giocare, rischierà di essere incriminato per violazione degli obblighi di assistenza familiare perché in tal caso le condizioni di impossibilità non sussisterebbero più.
Per legge infatti solo l’oggettiva e assoluta incapacità economica può salvare dalla suddetta incriminazione in caso di inadempimento dell’obbligo. Inoltre è importante ricordare che il padre che ha l’obbligo di versare il mantenimento ai figli non se ne potrà sottrarre con la donazione di beni di prima necessità (alimenti, vestiti o altro): i soldi andranno dati alla madre in moneta sonante.
Corruzione ordinaria
La corruzione è un reato commesso dal Pubblico Ufficiale che per compiere un atto conforme o contrario alle proprie funzioni riceve denaro o un qualche altro vantaggio che non gli spetta.
Se un pubblico ufficiale, che si tratti di un carabiniere, di un funzionario del Comune o di un insegnante, si è impegnato per risolvere un nostro problema e ci ha quindi fatto anche un grosso favore non sarà possibile ricambiarlo con un gesto di riconoscenza troppo vistoso.
Il tetto massimo da rispettare in questi casi è di 150 euro, valore da non superare se si vuole fare un regalo di cortesia.
Corruzione elettorale
Un altro in cui è vietato spendere i propri soldi è il pagamento con lo scopo di ottenere voti alle elezioni politiche o amministrative. La corruzione elettorale si distingue dalla corruzione ordinaria in quanto trattasi di reato comune nel quale non è necessaria la presenza attiva di un pubblico ufficiale.
Chiunque, per ottenere a proprio od altrui vantaggio la firma per una dichiarazione di presentazione di candidatura, il voto elettorale o l’astensione, dà o promette qualunque utilità ad uno o più elettori è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni e con la multa da lire 600.000 a lire 4.000.000.
Questa norma vale anche quando l’utilità promessa sia stata dissimulata per mezzo di pagamento per spese di viaggio o di soggiorno o di cibi e bevande. La stessa pena si applica non solo al candidato ma anche all’elettore.
Esami universitario o di guida
Chiunque paghi o tenti di pagare un insegnante, un assistente universitario o un esaminatore della patente commette reato di tentata corruzione. Questo discorso è molto importante in quanto ne va della responsabilità e della preparazione di futuri professionisti e della sicurezza pubblica, nel caso della patente.
Commette tentata corruzione chi ad esempio tenti di avere un voto superiore a quello che merita o di farsi riconoscere i punti sulla patente senza aver fatto i relativi corsi di recupero obbligatori per chi ha preso un numero di multe elevato; allo stesso modo è illegale acquistare la promozione all’esame di guida.
Acquisti dai vù cumprà
Ormai rientra nell’usanza generale in spiaggia o in città l’acquisto di beni su bancarelle spesso senza licenza o da venditori ambulanti. questo è accettato senza problemi nella maggior parte dei casi; alcuni Comuni però hanno istituito pesanti multe per chi acquista da questo tipo di venditori al fine di contrastare il vagabondaggio e il commercio di prodotti contraffatti.
Questa legge non è valida in ogni parte d’Italia, anzi è molto rara e solo pochi Comuni l’hanno adottata; in ogni caso sarà bene stare attenti prima di fare questo genere di acquisti sull’onda del risparmio e informarsi prima sulle usanze del luogo.
Pagamento del testimone
La prova testimoniale consiste nella raccolta sotto giuramento di dichiarazioni rese da soggetti che non sono parte del processo e che sono a conoscenza dei fatti di causa. Ci sono però dei limiti a tale testimonianza: pagare anche solo il disturbo a una persona che testimoni a proprio favore è vietato dalla legge.
Il testimone infatti deve essere libero da vincoli di qualsiasi genere con la persona interessata. Non sarà quindi lecito offrirgli soldi cash né fargli avere un regalo o pagargli il viaggio fatto per raggiungere il luogo deputato alla testimonianza.
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