Secondo due scienziati italiani il blu di metilene, un farmaco utilizzato per il trattamento di alcune infezioni, sarebbe in grado di fermare anche l’infezione causata dal coronavirus.
Crescono le speranze per un farmaco in grado di fermare l’infezione causata dal coronavirus. Si tratta del blu di metilene, un farmaco già in uso per il trattamento di alcune infezioni delle vie urinarie, per il trattamento della malaria e di alcune forme di avvelenamento.
Secondo gli scienziati che hanno condotto lo studio, i fratelli Giulio e Giuseppe Augusto Scigliano, questa sostanza sarebbe in grado di fermare all’origine la produzione delle sostanze che permettono la “pericolosa reazione iperinfiammatoria”.
Covid, un farmaco può fermare l’infezione
Lo studio dei due fratelli si concentra sugli effetti del blu di metilene nel trattamento del Covid-19. La ricerca è stata pubblicata su ScienceDirect, come anticipato da Il giornale.it, anche se al momento ha coinvolto un numero molto ridotto di pazienti.
Proprio per questo motivo i due medici propongono “di testare il blu di metilene per contrastare la sindrome da distress respiratorio acuto correlato a Covid, in particolare suggeriamo di testarlo precocemente nelle infezioni da Covid per prevenire la reazione iperinfiammatoria responsabile delle gravi complicanze della malattia”.
I due scienziati precisano che nel corso nell’infezione, diversi pazienti sviluppano una polmonite interstiziale bilaterale che dura per diverse settimane e anche in seguito alla guarigione continuano a persistere gli effetti a lungo termine del Covid. I fratelli Scigliano hanno notato che il quadro clinico peggiora soprattutto quando “la carica virale è già diminuita considerevolmente. Come è possibile che man mano che il virus tende a scomparire i sintomi peggiorino anziché migliorare? Evidentemente sono entrati in gioco altri fattori”. Ormai infatti è risaputo che il coronavirus causa una “reazione infiammatoria violenta, non proporzionata alla finalità di eliminazione del virus, sostenuta da quella che gli esperti in materia chiamano tempesta citochinica”.
L’unica soluzione per fermare l’infezione, anche in stati avanzati, secondo i due scienziati, è la somministrazione del blu di metilene, una sostanza in grado di “inibire efficacemente la produzione di radicali liberi e l’innesco della tempesta citochinica”. A differenza degli antivirali, come il Remdesivir, che possono essere utilizzato solamente nella fase iniziale della malattia, il blu di metilene può essere impiegato indipendentemente dall’evoluzione dell’infezione.
Gli studi sul blu di metilene
Secondo i ricercatori il blu di metilene potrebbe essere un’arma estremamente efficace nel fermare il coronavirus:
«Recenti studi in provetta hanno inoltre dimostrato che il blu di metilene ha una potente azione antivirale, rendendolo idoneo a contrastare sia la fase virale che quella infiammatoria della malattia».
Questa sostanza inoltre è ben tollerato da tutti i pazienti e provoca come unico effetto collaterale la reversibile colorazione bluastra delle urine. Inoltre, precisano ancora i due, “se assunto per bocca ai primi sintomi di Covid-19, oltre all’azione antivirale, è probabilmente in grado di prevenire la reazione infiammatoria e ridurre questa malattia al rango di semplice influenza”.
Un altro vantaggio di questa sostanza è che è facilmente reperibile in tutte le farmacie ad un prezzo molto economico e accessibile: “il costo di un ciclo di terapia con blu di metilene è di circa 8 euro per ogni paziente. E potrebbe dimezzarsi se venisse preparato su vasta scala”.
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