«L’infezione da Covid-19 crea problemi sessuali e disfunzione erettile». È l’allarme lanciato da una serie di studi. Ma entriamo nel dettaglio.
L’infezione da Covid-19 può provocare problemi sessuali? Una ricerca dell’Università della Florida mostra come l’infezione da coronavirus - adesso in larga parte dovuta alla variante Omicron - potrebbe portare gli uomini a soffrire di disfunzione erettile.
Non solo. Uno studio inglese ipotizza un legame tra alterazioni del ciclo mestruale e vaccinazione anti-Covid. Entriamo nel dettaglio.
Il Covid provoca problemi sessuali? Ecco la verità
Uno studio, condotto dal team del professor Joseph Katz - docente dell’Università della Florida - e pubblicato sul Journal of Endocrinological Investigation, mostrerebbe come l’infezione da coronavirus può portare gli uomini a soffrire di disfunzione erettile.
In un’intervista al sito Upday, Daniela Galliano, medico chirurgo, specializzata in ginecologia, ostetricia e medicina della riproduzione - responsabile del Centro di procreazione medicalmente assistita di IVI Roma - ha parlato dei problemi legati alla sfera riproduttiva dovuti al Covid: «Nella maggior parte dei casi si tratta di cambiamenti non prolungati nel tempo e assolutamente reversibili».
E aggiunge: «Per quanto riguarda il problema della disfunzione erettile, bisogna rivolgersi a uno specialista per capire se, oltre a problemi di natura organica, ci sono disturbi della sfera sessuale. È importante dire che ci siano controlli specifici da fare anche in base all’età del paziente, per questo è sempre bene affidarsi a persone competenti».
Covid e vaccino influiscono su fertilità e ciclo mestruale?
Sul British medical journal è stato pubblicato un lungo editoriale della dottoressa Victoria Male, docente di immunologia riproduttiva all’Imperial College di Londra. L’esperta ipotizzava un legame tra alterazioni del ciclo mestruale e vaccinazione anti-Covid.
Ma la dottoressa Galliano chiarisce: «Dopo aver ricevuto il vaccino alcune donne hanno segnalato di aver avuto alterazioni del ciclo mestruale. Sia con il vaccino a mRna Pfizer che con quello Astrazeneca. Dunque, la connessione tra il vaccino e questi cambiamenti non è dovuta all’anti-Covid in sé, altrimenti si sarebbero verificati solo con uno o con l’altro e non con entrambi, visto che i sieri sono strutturalmente differenti».
Dunque, secondo l’esperta è confermata la teoria in base alla quale l’alterazione del mestruo è il risultato di una risposta immunitaria. « Qualsiasi tipo di infezione virale o la somministrazione di un vaccino che la riproduce stimola il sistema immunitario che agisce sugli ormoni che regolano il ciclo mestruale. Dall’azione di questi ormoni, per esempio, dipende anche lo spessore dell’endometrio, la mucosa interna dell’utero che si sfalda e si perde durante la mestruazione».
Non solo. L’esperta sottolinea poi che l’infezione da Sars-Cov-2 non influisce sulla fertilità, né negli uomini né nelle donne. «Una cosa estremamente importante da dire è che il Covid e la vaccinazione non compromettono la fertilità. I cambiamenti sono tendenzialmente brevi e assolutamente reversibili, nel giro di due o tre mesi tutto ritorna come prima».
E spiega: «Insieme al mio gruppo di lavoro abbiamo realizzato uno studio sulla riserva ovarica delle donne. Con questa ricerca siamo riusciti a dimostrare che il principale marker di riserva ovarica, l’ormone antimulleriano (AMH), testato in donne prima e dopo aver avuto il Covid, non era in alcun modo mutato. La fertilità non viene quindi compromessa dal virus. Questo è stato fondamentale perché, anche se alcune alterazioni possono ripresentarsi per tre o quattro cicli, queste lasciano immutata la capacità dell’ovario di produrre ovuli».
Lo stesso vale per gli uomini che, come dimostra una ricerca pubblicata sul Fertility and Sterility journal, ritornano ad avere livelli normali a distanza di circa due mesi dalla guarigione da Covid-19.
I controlli da eseguire
Infine, la dottoressa Galliano consiglia gli esami da effettuare per prevenzione. «Alle mie pazienti direi, al terzo giorno di ciclo, di fare una valutazione del profilo ormonale che si effettua con un semplice prelievo del sangue. Mentre agli uomini consiglierei uno spermiogramma per valutare la qualità del seme».
© RIPRODUZIONE RISERVATA