Covid, una regione contro il Governo: ecco dove potrebbero esserci regole più severe

Giorgia Bonamoneta

20/04/2022

Dal 1° maggio si allentano le restrizioni previste per contenere il Covid-19, ma c’è chi non è d’accordo con il Governo. Tra le regioni c’è chi chiede maggiore prudenza, ecco chi.

Covid, una regione contro il Governo: ecco dove potrebbero esserci regole più severe

Il Covid è passato in secondo piano rispetto agli eventi internazionali, ma non per questo la pandemia ha smesso di fare il proprio corso. Proprio l’ultimo bollettino, per esempio, riporta 99.848 nuovi casi e un tasso di positività pari al 16,4%. Terapie intensive e ricoveri sono in lieve caso e il numero dei decessi di oggi è di 205. Dati che, insieme all’andamento globale del virus e delle sue varianti, hanno messo in allerta una regione su tutte. La Campania ha, fin dall’inizio della pandemia, voluto adottare un atteggiamento di maggior prudenza rispetto alle linee del Governo.

Anche in questo contesto di distensione e allentamenti, per il quale il primo maggio si vedranno finalmente cadere tutti gli obblighi relativi a green pass e mascherine, la Campania sta ragionando su delle possibili restrizioni. Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, ha messo in guardia dal periodo di bella stagione, che per la regione indica un momento di grande influenza. “Nessuna drammatizzazione - ha detto De Luca - ma teniamo i piedi per terra”. Il presidente di regione fa notare come in altri luoghi del pianeta si stanno già verificando nuovi fenomeni di intensa diffusione del virus e guarda con attenzione al lockdown per 25 milioni di persone in Cina, che in genere, dice, anticipa l’andamento mondiale.

Per questo De Luca chiede una linea di maggior prudenza, in particolare per quei luoghi e quelle attività che in passato sono state indicate come maggiormente rischiose: i ristoranti e le vie commerciali con maggior affluenza.

La gestione del Covid-19: la differenza tra Governo e le decisioni della Campania

La Campania come la Cina? De Luca evoca lo spettro di una nuova ondata nella stagione autunnale, dopo l’ormai noto periodo estivo di distensione delle regole e di disattenzione delle norme di sicurezza da parte dei cittadini. La prudenza, dice, è essenziale, soprattutto all’avvicinarsi della prossima tappa di allentamento prevista nel calendario del Governo: il 1° maggio.

A partire dal 1° maggio infatti si allenteranno ulteriormente le regole previste per la gestione della pandemia. A partire da questa data non saranno più obbligatori green pass o mascherina, con le dovute eccezioni. Il decreto che ha deciso il calendario è quello del 24 marzo, in un periodo simile per andamento pandemico rispetto all’attuale. Con l’avvicinarsi della data però si è riacceso il dibattito sulla possibilità di proroga dell’uso delle mascherine almeno nei luoghi di maggior affluenza, quali ristoranti e luoghi affollati o al chiuso come cinema e teatri.

Proprio su questa linea di maggior prudenza si colloca la Regione Campania che, attraverso le parole del governatore De Luca, ha fatto intendere di star pensando a provvedimenti regionali più restrittivi.

Covid-19 e restrizioni locali: cosa ha detto De Luca

Per Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, la possibilità di rendere più severe le regole anti Covid-19 non è una questione di drammatizzazione, ma di prudenza. Ne ha parlato durante un sopralluogo all’ospedale Ascalesi di Napoli: “[...] teniamo i piedi per terra altrimenti ci divertiamo per due mesi e a ottobre dobbiamo richiudere tutto e io vorrei evitare questo andirivieni. Un po’ di prudenza niente di eccezionale”.

Secondo il governatore l’uso delle mascherine è ancora necessario, soprattutto per “tutti quelli che lavorano nelle strutture al chiuso, a cominciare dai ristoranti”. Per questo sta ragionando sulla possibilità di un’ordinanza locale per prorogare l’uso della mascherina, tanto nei luoghi al chiuso per i lavoratori che interagiscono con un maggior numero di persone, quanto nelle vie commerciali dove è più scontato trovare assembramenti. “L’uso della mascherina sempre è la cosa più efficace, un piccolo sacrificio per tutelarci anche rispetto alle varianti”, ha concluso, facendo riferimento a quanto sta accadendo a Shanghai e Philadelphia.

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