Crollo del rublo: iniziano i guai per Putin?

Violetta Silvestri

22 Dicembre 2022 - 13:07

Il rublo sta finendo l’anno con pesanti crolli su dollaro e non solo: cosa significa per l’economia russa e quanto stanno pesando sulla valuta sanzioni petrolifere e calo delle vendite energetiche?

Crollo del rublo: iniziano i guai per Putin?

Il rublo è crollato al minimo da fine aprile, superando la soglia di 72 contro il dollaro.

I timori per l’impatto delle sanzioni su petrolio e gas russi iniziano a lasciare il segno e hanno portato le perdite della valuta a più del 15% nel mese di dicembre.

Dopo che la banca centrale della Russia ha avvertito sui pericoli inflazione e mancanza di manodopera per il rilancio dell’economia, i guai per Putin sembrano aumentare. Cosa succede al rublo e quali segnali dallo stato di salute dell’economia della nazione in guerra.

Tonfo del rublo: cosa succede e quali segnali per Putin

Stamane, il rublo è sceso dell’1,8% rispetto al dollaro a 72,25, toccando in precedenza 72,3075, il suo livello più basso dal 29 aprile.

La valuta russa anche perso l’1,6% a 76,82 contro l’euro, il minimo di quasi otto mesi, e ha ceduto il 2% contro lo yuan, a un livello che non si vedeva da quasi sette mesi, pari a 10,28.

Il rublo, quindi, continua il suo tonfo, come sottolineato dagli analisti di Veles Capital su Reuters. Se il la valuta dovesse consolidarsi al di sopra dei livelli psicologicamente importanti di 70 per dollaro, 75 per euro e 10 per yuan, potrebbero aprirsi nuovi orizzonti al ribasso.

Alle ore 12.55 italiane, il cambio USD/RUB è pari a 71,65, con un rialzo marcato se si considera che solo un mese fa la coppia valeva 60,51.

A inizio settimana, il rublo è crollato al minimo di oltre sei mesi, colpito dai prezzi del petrolio relativamente bassi e dai timori che le sanzioni sul greggio russo possano ridurre i proventi delle esportazioni del Paese.

I prossimi pagamenti delle tasse di fine mese, quando gli esportatori convertiranno le entrate in valuta estera in rubli per pagare le passività locali, dovrebbero offrire un certo supporto.

“La nostra visione sul petrolio, le imminenti tasse e i dividendi ci consentono di mantenere una previsione per un piccolo aumento a breve termine (a 63-64/USD)”, ha scritto Dmitry Polevoy, responsabile degli investimenti di Locko Invest.

Tuttavia, il rublo ha già perso oltre il 7% questa settimana contro il biglietto verde, ostacolato dai timori che un tetto massimo del prezzo del petrolio e l’embargo ridurranno i proventi delle esportazioni della Russia.

“Il rublo si sta avvicinando all’indebolimento della bilancia dei pagamenti della Russia”, ha affermato Rachel Ziemba, fondatrice di Ziemba Insights. “Negli ultimi mesi i ricavi delle esportazioni russe sono diminuiti poiché ha ridotto drasticamente le vendite di gas e l’embargo petrolifero dell’Ue sta limitando le entrate petrolifere”, ha aggiunto.

La valuta russa ha reagito a malapena venerdì, quando la banca centrale russa ha mantenuto il suo tasso di interesse chiave al 7,5% nell’ultima riunione dell’anno, ma ha leggermente peggiorato la sua retorica per riconoscere i crescenti rischi di inflazione, affermando che una recente mobilitazione militare si stava aggiungendo alla carenza di manodopera.

Gli economisti di MUFG Bank prevedono che i guadagni eccezionalmente forti per il rublo si invertiranno nel 2023: “Prevediamo che i guadagni eccezionalmente forti per il rublo quest’anno si invertiranno nel prossimo anno, guidati in parte dalla riduzione dei ricavi delle esportazioni di energia (sanzioni + prezzi più bassi) e da un ulteriore allentamento dei controlli sui capitali”.

Da evidenziare, comunque, che il rublo rimane la valuta più performante al mondo quest’anno, sostenuta dai controlli sui capitali e da un crollo iniziale delle importazioni in seguito delle sanzioni occidentali sulle azioni della Russia in Ucraina.

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