Aumentano le preoccupazioni dei mercati dopo le difficoltà economiche fatte registrare dal colosso Evergrande e da altre società cinesi.
I mercati finanziari sono preoccupati per ciò che potrebbe accadere dopo le ultime notizie in arrivo dalla Cina. Prima il colosso immobiliare Evergrande ha annunciato di aver depositato istanza per la procedura di ristrutturazione del debito offshore presso una corte di New York. Poi la notizia della società finanziaria Zhongrong International Trust, controllata dalla Zhongzhi Enterprise Group, che avrebbe mancato i pagamenti di interessi e capitale per un totale di 14 milioni di dollari a tre società cinesi quotate in borsa.
Questo ha scatenato una protesta in Cina con decine di manifestanti arrabbiati che chiedevano il pagamento dei prodotti di investimento prodotti dalla società. Una crisi che in tanti temono possa diventare sistemica e contagiare i mercati finanziari di tutto il mondo scatenando un nuovo effetto Lehman Brothers che diede il via ad una grande crisi economica partendo dagli Stati Uniti. Siamo davvero in circostanze simili al 2008 quando avvenne il più grande fallimento bancario della storia? Può davvero esserci una nuova crisi mondiale?
Evergrande chiede la ristrutturazione del debito negli Stati Uniti
Evergrande, colosso immobiliare un tempo la seconda del settore in Cina per fatturato, ha annunciato di aver presentato istanza di protezione dalla bancarotta negli Stati Uniti secondo il capitolo 15 in un tribunale di New York. Questo capitolo consente ai creditori stranieri di partecipare ai casi di fallimento dichiarati negli Stati Uniti. Evergrande si starebbe avviando a una ristrutturazione dei debiti alle Isole Cayman e a Hong Kong. Non si tratta di una vera e propria istanza di fallimento perché il colosso cinese non ha dichiarato bancarotta ma è una semplice ristrutturazione del debito offshore.
Evergrande avrebbe accumulato la fine dello scorso anno debiti per 340 miliardi di dollari, circa il 2% del pil cinese. Secondo un documento depositato in Borsa lo scorso mese ha perso 81 miliardi di capitale nel 2021 e 2022. Nel gennaio 2022, il gruppo ha annunciato un piano di ristrutturazione e ha sospeso le sue azioni dalle negoziazioni. I negoziati con i creditori dovrebbero avvenire questo mese a Hong Kong.
Società cinesi in difficoltà
Ma il caso Evergrande non è isolato perché ci sono diverse società cinesi in difficoltà con il pagare i propri creditori. Come appunto la finanziaria Zhongrong International Trust che avrebbe mancato il pagamento di interessi e capitale per un totale di 14 milioni di dollari a tre società cinesi quotate in borsa. La società vende prodotti finanziari in particolare a società immobiliari che hanno bisogno di finanziare i loro investimenti edilizi. Lo scorso anno aveva in gestione un portafoglio di 108 miliardi di dollari.
Queste insolvenze vanno di pari passo con i numeri dell’economia cinese che non sono incoraggianti. L’obiettivo di una crescita del 5% del pil è ben lontano, I numeri sulla produzione industriale, l’export, la disoccupazione e i prezzi delle case sono in calo.
Rischio nuova crisi mondiale?
Le difficoltà in arrivo dalla Cina rischiano di contagiare l’economia mondiale e scatenare una nuova crisi come avvenne nel 2008 dopo il fallimento del colosso bancario Lehman Brothers? La preoccupazione tra gli analisti c’è e si guarda con estrema attenzione a ciò che sta accadendo in Oriente. Di sicuro potrà esserci un impatto economico e gli investitori potranno avere meno fiducia. Ma gli analisti anche in uno scenario di forte stress dovuto alle insolvenze di diverse società cinesi ritengono che il rischio contagio per le banche mondiali sia ancora trascurabile.
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