Da UniCredit OPS ostile? Banco BPM: “Si”. Rumor su manovre del primo socio francese Crédit Agricole

Laura Naka Antonelli

26 Novembre 2024 - 12:49

L’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM è una OPA ostile? La risposta è affermativa, mentre circolano indiscrezioni sulla mossa dei francesi di Crédit Agricole.

Da UniCredit OPS ostile? Banco BPM: “Si”. Rumor su manovre del primo socio francese Crédit Agricole

L’OPS lanciata da UniCredit su Banco BPM è, secondo Piazza Meda, ostile. Lo ha detto Mauro Paoloni, esponente del CDA di Banco BPM, in risposta alla domanda che gli è stata posta dai giornalisti.

OPS UniCredit ostile? Banco BPM risponde sì. Rumor sulle manovre di Crédit Agricole

Entrando nella sede di Piazza Meda in vista della riunione del consiglio di amministrazione di Banco BPM indetta per valutare la mossa di UniCredit, alla domanda se l’OPS di Orcel fosse ostile, Paoloni ha risposto con un “”.

Nel frattempo, i titoli coinvolti nel dossier rimangono osservati speciali sul Ftse Mib di Piazza, a fronte di rumor riportati da Il Sole 24 Ore secondo i quali Crédit Agricole, primo azionista di Banco BPM, avrebbe di recente costruito una quota per far salire la sua partecipazione nel capitale di Piazza Meda dal 9% al 19%, con accordi di equity swap con le due banche d’affari americane JP Morgan e Jefferies. Rumor che sono stati tuttavia smentiti da fonti vicine alla Banque Verte, che hanno affermato che l’istituto francese non ha chiesto alla BCE l’autorizzazione per salire al 20% di Banco BPM.

Ieri la banca francese Crédit Agricole aveva commentato l’offerta pubblica di scambio lanciata da UniCredit sulla banca guidata da Giuseppe Castagna con un semplice “No Comment”, mentre nelle stesse ore il ministro delle Infrastrutture e del Trasporti, leader della Lega e vicepremier ricordava il DNA italiano sia Banco BPM che MPS. Ma è la stessa storia a ricordare che in passato l’ipotesi di un matrimonio tra Banco BPM e MPS è stata considerata con molta prudenza proprio a causa della presenza dei francesi nel capitale di Piazza Meda. Presenza alquanto alta, che fa di Crédit Agricole il primo azionista di Banco BPM. Il secondo azionista di Banco BPM è invece il fondo americano BlackRock.

L'azionariato di Banco BPM L’azionariato di Banco BPM Crédit Agricole è il principale azionista di Banco BPM. Segue il colosso del risparmio gestito BlackRock. (Fonte, sito istituzionale Banco BPM).

Titoli UniCredit, Banco BPM, Mps rimangono osservati speciali a Piazza Affari

Oggi, dopo un avvio in sordina il titolo Banco BPM, che ieri era balzato sulla scia della notizia del blitz lanciato da UniCredit sulla totalità delle sue azioni con una OPS (Offerta pubblica di scambio), avanza dell’1% circa.

Le azioni BAMI avevano concluso la seduta di ieri in progresso del 5,48%, a quota 7,008, dopo il grande annuncio arrivato da Piazza Gae Aulenti.

Le azioni Unicredit tornano a perdere terreno, arretrando fino all’1% circa, dopo i sell di ieri successivi alla notizia dell’OPS lanciata su Banco BPM. Il calo di ieri è stato pesante, pari a -4,76%.

In evidenza la rimonta di MPS, che ieri di colpo si era ritrovata priva del potenziale cavaliere bianco Banco BPM, messo nel mirino da UniCredit. Oggi le azioni svettano salendo di oltre il 2%, portandosi in cima al Ftse MIB.

Diversi gli analisti che si sono messi al lavoro da ieri, giorno in cui UniCredit ha lanciato l’OPS (l’Offerta pubblica di scambio) su Banco BPM, per cercare di capire quali sarebbero le implicazioni di una eventuale fusione tra le due banche sulle dirette interessate, ma anche sull’intero comparto bancario italiano. Oggi un commento che ha fatto il punto della situazione è arrivato da Scope Ratings, l’agenzia di rating tedesca, con la nota “UniCredit flexes robust financial position to pursue growth in Italy and Europe” . Gli esperti hanno in qualche modo avallato le paure del governo Meloni, facendo notare che un eventuale fusione tra UniCredit e Banco BPM “rimuoverebbe un importante player (Banco BPM), lasciando le banche rimanenti alle prese con una quantità inferiore di opzioni per rafforzare le loro posizioni di mercato”. Non solo: ovviamente, e in questo caso l’attenzione è su MPS, se Orcel riuscisse a convincere Piazza Meda a convolare a nozze con UniCredit, “diminuirebbe in modo significativo la probabilità di un terzo grande gruppo bancario, a lungo auspicato dal governo Meloni”: ovvero, la chance di un terzo polo bancario tanto sponsorizzato dal governo Meloni si smorzerebbero in modo importante.

(in fase di scrittura)

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