L’abolizione del coacervo tra donazioni e successione ha effetti abbastanza rilevanti. Vediamo cosa cambia dal 1° gennaio 2025.
A partire dal 1° gennaio 2025 gli eredi potrebbero pagare meno tasse. Questo accade perché da inizio anno è entrato in vigore quanto previsto dal decreto legislativo 139 del 2024 che ha portato novità per quel che riguarda donazioni e successioni.
Con l’entrata in vigore del decreto in questione si è dato molto risalto alla nuova autoliquidazione dell’imposta di successione, ma non si è posta, probabilmente, la dovuta attenzione sull’abolizione del coacervo tra donazioni e successioni.
Per capire veramente come questa novità opera e perché porterà molti eredi a pagare meno tasse, bisogna innanzitutto capire come funziona la disciplina fiscale sulle donazioni e sulle successioni, come si è evoluta nel tempo e come impatta la novità fornendo esempi concreti.
Le imposte su donazioni e successioni
La normativa sulla disciplina fiscale su donazioni e successioni è il decreto legislativo 346 del 1990, il Testo Unico Successioni e Donazioni. In esso è previsto che l’asse ereditario deve essere aumentato dal valore complessivo di tutte le donazioni fatte in vita ai diversi eredi. Il coacervo è, appunto, la somma tra donazioni e successioni. Al momento del decesso, quindi, l’erede pagava le imposte con le aliquote allora in vigore, progressive, sul totale ricevuto tra donazioni in vita ed eredità.
Essendo le imposte progressive, al momento di ereditare ci si poteva trovare di fronte anche ad aliquote più alte date dalla somma di donazioni e successione.
Successivamente, nel 2001, il governo Berlusconi abolì le imposte di donazione e successione, che, però, furono reintrodotte con la Legge 296 del 2006 dal governo Prodi. Nel 2006, in ogni caso, le aliquote per versare l’imposta furono rese fisse e non più progressive, e furono previste franchigie. Si tratta del sistema di tassazione che è ancora in vigore che prevede aliquote e franchigie differenti in base al grado di parentela dell’erede con il defunto.
Nonostante le modifiche apportate la nuova norma del 2006 ha mantenuto il coacervo, anche se, ormai con le aliquote fisse aveva ben poco motivo di esistenza.
Il coacervo, perché è importante l’abolizione?
Dal momento che le aliquote sono diventate fisse, molti sono stati i ricorsi presentati dai contribuenti all’Agenzia delle Entrate per la non applicazione del coacervo (in questo modo si potevano raddoppiare le franchigie previste, cosa importante soprattutto per patrimoni di un certo valore).
Facciamo un esempio per capire cosa cambia con il coacervo e senza.
Supponiamo che un uomo, in vita, doni al figlio 800.000 euro. Alla sua morte, poi, lo stesso figlio eredita altri 900.000 euro. Applicando il coacervo l’imposta fissa (che per lasciti da genitori a figli è del 4% con la franchigia di 1 milione di euro) si dovrebbe pagare su 700.000 euro, ovvero l’eccedenza rispetto al milione della somma tra donazione e successione. Il figlio, di fatto, si troverebbe a pagare un’imposta di successione di 28.000 euro.
Senza il coacervo, invece, non pagherebbe nulla poiché la franchigia si applicherebbe prima alla donazione e poi, in pieno, anche sull’eredità.
Le novità sul coacervo
Dal 1° gennaio 2025, quindi, il coacervo tra donazioni e successioni viene meno. Gli eredi, di fatto, non dovranno pagare le imposte di successione sull’intero importo tra donazioni e successioni. Gli effetti dell’abolizione sono rilevanti soprattutto se si pensa che l’abolizione opera anche sulle donazioni e successioni tra fratelli: in questo caso la franchigia è di 100.000 euro.
Da notare che, se anche è stato abolito il coacervo tra donazioni e successione, resta in vigore quello sulle sole donazioni: più donazioni si continuano a sommare. Se un padre effettua due o più donazioni a un figlio la cui somma totale supera il milione di euro, sull’eccedenza della somma si pagherà l’imposta al 4%.
Va sottolineato che, però, l’abolizione del coacervo opera solo ai fini fiscali e non anche negli aspetti civilistici della questione: se un figlio riceve una donazione dal genitore questa viene conteggiate sul valore complessivo spettante dall’eredità.
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