Illustriamo quali sono i dati chiave delle 3 principali emissioni obbligazionarie sovrane di questi giorni che coprono il breve, il medio e il lungo termine
Aggiornamento ore 12:00: il MEF ha comunicato i tassi minimi garantiti sul Btp Più.
Sono giorni alquanto frenetici e pieni di impegni quelli in casa MEF. Dal Dipartimento del Tesoro continuano ad arrivare Comunicati sui prestiti obbligazionari in corso e sui relativi esiti a collocamenti ultimati. Per quelli a venire come il BTP Più, invece, si tratta solo di pazientare un’altra manciata di ore. Venerdì 14 saranno comunicati i primi dati chiave come ISIN “speciale” e la serie dei tassi minimi garantiti. Quelli definitivi, invece, giungeranno a collocamento ultimato.
Facciamo allora un resoconto di quanto si è già tenuto e concluso, e delle nostre valutazioni in merito a quanto non è ancora dato sapere. Dunque, dal BTP Più e dal BTP 15 anni fino al nuovo BOT: scadenze e rendimenti a confronto.
L’investimento di breve termine: il nuovo BOT a 12 mesi
Mercoledì 12 si è tenuta l’asta di collocamento dei titoli di Stato dalla vita più corta che vi siano, i BOT. I Buoni Ordinari del Tesoro hanno durate a 3, 6 e 12 mesi (ma espresse in giorni), e per questo ricompresi nel comparto del mercato monetario. Nello specifico, l’asta del 12 ha visto protagonista un BOT a 12 mesi di durata a 364 giorni.
L’obbligazione ha codice ISIN IT0005635351, data emissione e di regolamento il 14 febbraio, mentre la scadenza è per venerdì 13 febbraio 2026. L’ammontare offerto della 1° tranche è stato di 8 mld di €, tutti sottoscritti in forza della domanda pari a 12,129 mld, per un rapporto di copertura dell’1,52.
Com’è noto sono privi di cedole (c.d. zero coupon) data la loro breve vita di maturazione. Il rendimento deriva dallo scarto di emissione, cioè la differenza tra il prezzo di aggiudicazione in emissione e quello a 100 di rimborso finale. Se invece il titolo è tradato in momenti diversi sul mercato secondario (i BOT sono quotati sul MOT e negoziati al prezzo tel-quel), dalla differenza tra i prezzi di carico e scarico.
Ora, qual è stato il prezzo di aggiudicazione d’asta e quindi il rendimento esitato? Il primo si è fermato a 97,705 centesimi, mentre il secondo al 2,323% annuo lordo, anch’esso in discesa rispetto al 2,517% spuntato un mese fa. In base calcoli svolti da Assiom Forex, il rendimento netto del nuovo arrivato si ferma al 1,874%.
Investire in titoli di Stato a lungo termine: il BTP a 15 anni
Da un estremo all’altro, ecco il BTP a 15 anni per chi cerca soluzioni di investimento sovrane a lungo termine. Martedì 11 è andato in scena il collocamento sindacato del neo benchmark a 15 anni con data scadenza 1° ottobre 2040. L’obbligazione ha codice ISIN IT0005635583 e al momento è stata lanciata la 1° tranche per un importo di 13 mld di € a fronte di una domanda monstre di 134,028 mld di €.
Il bond ha una cedola nominale annua lorda del 3,85%, il 3,36875% al netto della ritenuta del 12,50% sugli interessi maturati. Le due date di stacco sono invece quelle del 1° aprile e 1° ottobre di ogni anno, fino al termine.
Tuttavia, in virtù del prezzo di aggiudicazione a 99,375 c’è che il rendimento lordo esitato è stato del 3,942%. È “poca” cosa? Tutto è relativo: su base annua forse sì, ma moltiplicando lo 0,092% di scarto annuo per i 15 di vita utile ne viene fuori quasi un’altra cedola semestrale (su 15 anni).
Qui l’ideale sarebbe quello di riuscire ad acquistarlo in un momento di debolezza sui mercati (data godimento: 18/02) per ottimizzarne il rendimento. Data la lunga vita residua, si tratta di un’opzione non affatto impossibile ma neanche certa, specie in merito ai tempi.
Infine precisiamo che la prima cedola in assoluto dell’obbligazione è del tipo corta e pari allo 0,444231%. Il BTP ha data godimento 18/02, per cui non ci sono giorni di dietimi, mentre la cedola corta fa riferimento a 42 giorni di maturazione.
Dal BTP Più e dal BTP 15 anni fino al nuovo BOT: scadenze e rendimenti a confronto
Se l’intento è invece quello di investire sul medio termine, allora ecco il possibile BTP Più di durata a 8 anni divisi in due quadrienni, gli step. Il suo collocamento andrà in scena la settimana prossima, mentre a fine settimana si conosceranno i tassi minimi garantiti. Pertanto quest’aspetto sarà definitivamente sciolto e noto a tutti tra meno di due giorni, per cui si tratta di pazientare un altro po’.
Dal canto nostro, a grandi linee ci attendiamo un ritorno in area 3% annuo lordo circa per i primi 4, e compreso tra il 3,5-4% nei successivi 4.
Tuttavia, una grande novità del titolo è l’opzione anticipata al termine del 4° anno, alla pari, per chi ne farà richiesta a gennaio 2029. La “callable” è però concessa solo a chi comprerà il bond in emissione e non dopo. Pertanto per i solo acquirenti della settimana prossima possiamo dire che si tratta di un bond a 4 e/o 8 anni di durata a seconda delle proprie valutazioni. A quest’ultimo riguardo abbiamo già visto quali potrebbero essere i pro e i contro del’uscita anticipata e/o del comprare il bond post collocamento.
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