Andrea Pignataro e Prelios si muovono come attori centrali nella finanza italiana. Il governo vigila. A cosa punta il giovane alumno dell’Alma Mater di Bologna diventato finanziere d’assalto? L’analisi.
Silenziosamente, poco noto al grande pubblico e con passo felpato da alcuni anni nella finanza italiana sta emergendo una nuova potenza: Ion, assieme al suo proprietario Andrea Pignataro, classe 1970, bolognese trapiantato tra Londra e la Svizzera che sta costruendo un impero, passo dopo passo.
Pignataro, il finanziere nell’ombra
Pignataro, 53 anni, residente a Sankt Moritz e attivo tra Milano e Londra, è una figura che preferisce restare nell’ombra. Il suo network di società, con sede principalmente in Lussemburgo e Irlanda, di cui è difficilissimo seguire le tracce e ottenere i bilanci, rivela la sua attiva presenza nel sistema finanziario. Pignataro sta tracciando una strategia sostanzialmente diversa rispetto alla tradizione del contesto finanziario italiano, notoriamente poco incline alle scalate a debito. Mentre la prassi comune nel panorama finanziario nazionale è stata caratterizzata da una certa avversione nei confronti di elevati livelli di indebitamento, Pignataro ha adottato un approccio più audace e orientato all’indebitamento a leva per finanziare le sue operazioni. [...]
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