Dare da mangiare ai gatti randagi è legale? Ecco quando è reato

Ilena D’Errico

12 Febbraio 2024 - 23:03

Dare da mangiare ai gatti randagi, è legale? Ecco cosa prevede la legge e in quali casi questo gesto comporta un reato.

Dare da mangiare ai gatti randagi è legale? Ecco quando è reato

Di fronte a dei gatti randagi è naturale pensare di dar loro cibo e acqua, specialmente quando gli animali sono evidentemente affamati e assetati. È senza dubbio il modo più immediato di aiutarli, ma per quanto le intenzioni possano essere delle migliori è importante prestare attenzione. Come prima cosa, bisogna stare attenti a non dare nulla che possa far male alla loro salute o essere pericoloso da ingerire. Dunque, se non si è informati al riguardo è bene chiedere consiglio a qualcuno, come un veterinario, le associazioni apposite o i numeri regionali delle associazioni per gli animali e la Protezione civile.

Se i gatti sono per strada da soli ma sembrano curati e in buone condizioni, magari qualcuno li ha persi o abbandonati, dunque bisogna allertare anche la Polizia municipale. Di certo può non esser semplice capire come comportarsi, soprattutto se i gatti sono in evidente stato di sofferenza o magari sono aggressivi. Tendenzialmente, una minima conoscenza su questi animali permette di metterli almeno in sicurezza, anche se spesso questa pratica viene scoraggiata.

Non soltanto c’è il già citato rischio di dare alimenti nocivi, ma spesso si facilita così un vero e proprio affollamento di gatti, spesso anche frequente, che può causare disturbo alle persone. In tanti si chiedono dunque se sia legale dare da mangiare ai gatti randagi o meno; in effetti in alcune circostanze si commette un reato. Soffermiamoci quindi sugli aspetti legali della questione.

È legale dare da mangiare ai gatti randagi?

In linea generale, è legale dare da mangiare ai gatti randagi. L’atto in sè non è vietato da alcuna norma, né civile né penale, nel nostro ordinamento, anche perché non ci sarebbe un motivo apprezzabile per disporre diversamente. Dando da mangiare o da bere agli animali non si commette quindi alcun illecito o tanto meno un reato.

Allo stesso tempo, gli effetti di queste azioni possono violare la legge. Non è quindi la sola azione di dare cibo o acqua a essere vietata, ma bisogna assicurarsi di farlo nel rispetto delle altre persone e degli animali stessi. Inoltre, è bene considerare che ogni Comune adotta specifiche disposizioni sugli animali randagi e potrebbe vietare alcuni comportamenti (riguardanti anche come dare loro da mangiare), naturalmente in ottica di tutela dei gatti stessi.

Non è certo pratico consultare i regolamenti comunali quando ci si trova di fronte a gatti randagi, spesso affamati e sofferenti, dunque la cosa migliore da fare resta quella di contattare la Polizia municipale, la Protezione civile o l’apposito numero di assistenza comunale (se presente si trova rapidamente con una ricerca su internet).

In ogni caso, il Comune non può vietare di dare da mangiare agli animali in senso assoluto, semmai può predisporre regole sulle modalità (vietato lasciare cibo per strada, per esempio). Dunque, dando da mangiare a un gatto randagio affamato non si contraria la legge, attenzione però a non danneggiare così facendo animali o persone.

Quando dare da mangiare ai gatti randagi è reato

Come anticipato, dare da mangiare (o da bere) ai gatti randagi non è di per sé illegale, ma ci sono alcuni reati che indirettamente possono scaturire da questa condotta. In particolare:

  • Disturbo della quiete pubblica;
  • getto pericoloso di cose;
  • maltrattamento e violenza sugli animali.

Il disturbo della quiete pubblica, tecnicamente disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone - incorre quando si favorisce l’assidua presenza dei gatti in un luogo, infastidendo le persone a causa di rumori, sporcizia e affollamenti. Il getto pericoloso di cose attiene invece agli alimenti e alle bevande che possono sporcare l’ambiente circostante e infastidire gli altri. Infine, è ovviamente severamente punito chi dà appositamente agli animali alimenti nocivi, come i tristemente famosi “bocconi avvelenati”.

Non si tratta, comunque, di eventualità particolarmente probabili, in quanto affinché il disturbo alla quiete pubblica sia un reato è necessario che – almeno potenzialmente – vengano disturbate molte persone (un’eventualità poco plausibile se si dà da mangiare ai gatti in maniera sporadica); oltretutto, il getto pericoloso di cose fa riferimento a elementi con possibili ripercussioni nocive, difficilmente riscontrabili nel cibo dato ai gatti.

Infine, si sottolinea che se si instaura una relazione stabile con i gatti in questione, pur non essendone legittimi proprietari, si diventa anche responsabili legalmente dei loro comportamenti.

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