Con l’approvazione del decreto flussi nuove norme per i visiti e le richieste di asilo. Vediamo cosa cambia per le badanti, per i lavoratori migranti e per il caporalato.
Con l’approvazione del decreto flussi cosa cambia e quali sono le novità per caporalato e badanti? Via libera del Consiglio dei Ministri al decreto flussi che prevede “disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”.
Il decreto affronta diversi aspetti e non solo quelli che riguardano il lavoro dei migranti, ma le politiche migratorie in generale. In Italia la mano d’opera dei migranti è necessaria soprattutto in due settori, quello del turismo e quello dell’agricoltura.
Nella prima parte il decreto va a integrare la normativa di ingresso in Italia (Dpcm 27 settembre 2023 che pianifica i flussi per il triennio 2023/2025). Si semplificano e si accelerano le procedure rendendole, tra l’altro, più sicure. Una delle novità più rilevanti è la precompilazione delle domande di nulla osta al lavoro prima del click day per fare in modo di poter escludere a priori le domande che non possono avere seguito.
Le novità del settore flussi
Il decreto è composto da 18 articoli che regolano il lavoro stagionale, gli ingressi irregolari, la lotta al caporalato e l’accoglienza dei migranti.
Tra le novità principali portate dal decreto flussi ricordiamo:
- prima del rilascio del visto di ingresso in Italia al lavoratore straniero è necessario che il datore di lavoro confermi l’interesse all’assunzione;
- il datore di lavoro è obbligato a eleggere il domicilio digitale;
- è digitalizzato che l’invio del contratto di soggiorno per far venire meno l’obbligo sia per il lavoratore che per il datore di presentarsi allo sportello unico per l’immigrazione;
- i datori che non provvedono alla stipula del contratto di lavoro dopo che il lavoratore straniero è entrano in Italia e i datori che utilizzano lavoratori senza contratto non potranno utilizzare il sistema per i successivi 3 anni;
- ogni datore di lavoro può attivare un numero di domande limitate in base al fatturato, al settore di attività e al numero di dipendenti;
- i lavoratori stagionali possono stabilire un nuovo contratto di lavoro con lo stesso o con altro datore di lavoro, entro 60 giorni dalla scadenza del precedente, nel periodo di validità del permesso senza essere costretti all’espulsione e al ritorno al Paese di origine;
- per rifugiati e apolidi vengono mantenuti i canali di ingresso speciali;
- per il 2025 è previsto un canale sperimentale per l’assistenza di anziani e disabili nel limite di 10.000 unità, sempre tramite agenzie per il lavoro e organizzazioni del settore domestico.
Per le badanti 10.000 ingressi aggiuntivi
La novità più importante per le badanti è che il decreto flussi prevede 10 mila ingressi aggiuntivi per badanti per assistere anziani e badanti. Nel settore, quindi, per il 2025 sono previsti 19.500 ingressi: i 9.500 previsti dal piano triennale a cui si aggiungono i 10.000 del decreto flussi.
Il decreto, inoltre prevede diversi click day (giornate in cui presentare domanda di ingresso) scaglionati nell’arco dell’anno per una gestione meno caotica e per una minor pressione sui sistemi informatici.
Un altro aspetto del decreto flussi è che i telefoni cellulari dei migranti potranno essere ispezionati: «la possibilità di ispezionare i cellulari dei richiedenti asilo al fine di ricostruirne l’identità e la nazionalità. Questa ultima previsione, consentita dalle norme europee, è stata oggetto anche di un confronto tra di noi» ha spiegato Tajani durante la conferenza stampa che illustrava il decreto. La pratica serve a garantire l’identificazione del migrante e la provenienza geografica.
Lotta al caporalato
La seconda parte del decreto flussi si sofferma in modo particolare sulla lotta al caporalato. Per cercare di colpire il caporalato è prevista una norma specifica che porti a incentivare le denunce: un permesso di lavoro speciale per le vittime di intermediazione illecita che cooperano con le autorità. Questi lavoratori, in ogni caso, dovranno poi essere seguiti e aiutati dall’Inps con misure di assiste sociale, lavorativa e di tutela in caso di esposizione a rischi. Nei casi più gravi la tutela delle forze dell’ordine può arrivare anche alle misure di sistema di protezione per i testimoni di giustizia.
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