Nuovo decreto flussi che integra quello dello scorso dicembre: in arrivo 40 mila lavoratori esclusivamente per il settore turistico e dell’agricoltura fin da subito.
Le sempre maggiori difficoltà nel reperire lavoratori nel settore turistico e nell’agricoltura, ha portato il Governo ad approvare un nuovo decreto flussi che ha dato il via libera, in tre anni, a 452 mila nuovi lavoratori. Si tratta di una programmazione dei nuovi flussi in ingresso legale in Italia di lavoratori stranieri per il triennio 2023/2025.
Il Governo prevede, a fronte di un fabbisogno di 883 mila lavoratori, ingressi complessivi per 452 mila lavoratori nel triennio di cui:
- 136 mila ingressi nel 2023;
- 151 mila ingressi nel 2024;
- 165 mila ingressi nel 2025.
Quote di lavoratori stanziate già
Il Governo prevede di stanziare una quota di lavoratori in ingresso per specifiche categorie professionali e settori produttivi. Servono idraulici ed elettricisti, ma uno quota dei lavoratori in entrata saranno stanziati per l’assistenza familiare e socio - sanitaria.
Essenziali anche lavoratori che vadano a coprire posizioni nel trasporto passeggeri con autobus e nel settore della pesca. Nel comunicato che è stato diffuso al termine del Consiglio dei Ministri che ha approvato in via preliminare il Dpcm sul decreto flussi, si legge che i lavoratori in ingresso sono confermati per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale nel’edilizia, nel trasporto merci conto terzi, nella meccanica, nelle telecomunicazioni, nella cantieristica navale e nell’alimentare.
Per quanto riguarda il lavoro subordinato stagionale i settori in cui verranno diretti i lavoratori in entrata sono il turistico - alberghiero e quello agricolo.
Lavoro nel settore agricolo e turistico
Proprio nel settore turistico e agricolo ci saranno delle quote riservate ai lavoratori che provengono da Paesi che sottoscrivono accordi che facilitino la migrazione regolare. In tal senso è necessario anche che, per contrastare la migrazione irregolare, il Paese di origine rilasci delle istanze di nulla osta per l’ingresso in Italia per il lavoro stagionale o pluriennale e che tali istanze siano presentate dalle organizzazioni lavorative che sono indicate nel decreto flussi stesso.
Si tratta, ovviamente, delle organizzazioni a rilevanza maggiore a livello nazionale, che si prendono l’impegno di sovraintendere l’ingresso in Italia e la conclusione del processo di assunzione del lavoratore (E che, quindi, li seguano fino alla sottoscrizione del contratto di lavoro).
Altri 40 mila ingressi per agricoltura e turismo
Il Cdm ha decretato che “come consentito dalla legislazione vigente, un decreto flussi integrativo al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate”.
Nel 2023, quindi, ci saranno 40.000 ingressi aggiuntivi destinati interamente al settore turistico e agricolo.
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