DEF: cos’è, qual è il significato del termine e perché il testo è così importante per il Paese? La guida completa sul Documento di Economia e Finanza, oggi noto come Documento di finanza pubblica.
Il DEF o Dfp è un documento programmatico di cruciale rilevanza per l’economia del Paese: di cosa si tratta e quali importanti informazioni ci sono scritte al suo interno?
Ogni anno, con l’arrivo del mese di aprile, l’Italia infatti torna a fare i conti con previsioni economiche strategiche, con il Governo che si appresta a porre le basi per la Legge di bilancio e la NADEF.
Nel 2025 l’approvazione del DEF - ora con la denominazione di Documento di finanza pubblica - è sotto i riflettori in Italia e in Europa, considerando il contesto internazionale così incerto a causa dei dazi USA e di prospettive di crescita ostacolate da guerra commerciale e conflitti in corso.
L’attenzione è tutta focalizzata sul Pil di quest’anno, del 2026 e del 2027, visto che è diventato piuttosto difficile e azzardato prevedere quanto crescerà e come impatteranno dinamiche imprevedibili legate alle tariffe commerciali, al percorso inflazionistico, alle decisioni della BCE sul Prodotto interno lordo del Paese. Inoltre, con le nuove regole del Patto di Stabilità UE entrate in vigore, sotto i riflettori ci sono anche deficit/Pil e l’andamento del debito.
Per tutti questi motivi comprendere al meglio cos’è il DEF e qual è il suo significato è qualcosa di strategico per il futuro del Paese.
Cos’è il DEF? Significato
Il significato di DEF è letteralmente quello di Documento di Economia e Finanza. Nel testo in questione l’esecutivo italiano inserisce le politiche che intende attuare sulla base di determinate previsioni di crescita.
Poi, entro il 10 aprile di ogni anno, lo stesso Governo presenta il proprio “prodotto” al Parlamento.
A chi si chiede cos’è il DEF potremmo dunque rispondere definendolo un documento contenente gli obiettivi di politica economica oltre che il programma dello Stato per il raggiungimento di target individuati per i maggiori dati macroeconomici, come il PIL, il deficit, il debito pubblico, insieme alle stime previsionali sul mondo del lavoro e sull’inflazione.
Gli obiettivi contenuti nel Documento di Economia e Finanza fanno riferimento non soltanto all’anno in corso, ma anche ai due successivi.
Una precisazione è d’obbligo: in virtù del suo stesso significato il DEF non può essere definito una legge per cui le misure in esso previste non hanno la possibilità di entrare in vigore immediatamente.
Come è fatto? Le 3 sezioni del DEF
Ora che abbiamo iniziato a capire cos’è il DEF e qual è il significato del termine cerchiamo di entrare nel vivo della questione e di analizzare contenuti e struttura del testo.
Il Documento di Economia e Finanza è costituito da tre sezioni distinte, come previsto dalla riforma del 2011 tramite la quale si è trasformata l’allora “Decisione di finanza pubblica” (prevista precedentemente sotto il nome di “Documento di programmazione economico-finanziaria”, dalla legge n. 362 del 1988) per adattarla agli standard comunitari.
1 - Programma di stabilità |
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Nello specifico, questa sezione necessita il via libera dall’Unione europea. Contiene le previsioni economiche e gli obiettivi di politica economica per ilo triennio successivo alla pubblicazione.
2 - Analisi e tendenze della finanza pubblica |
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La sezione illustra l’analisi dei nuovi trend in tema di finanza pubblica, come previsto dalla normativa nostrana.
3 - Programma nazionale di riforma |
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Al suo interno si trova l’elenco delle riforme che l’Italia ha intenzione di introdurre nel periodo di riferimento. Anche questa sezione deve essere inviata all’UE.
Quando viene approvato? I tempi
I tempi di approvazione del DEF sono stati definiti ormai con precisione dall’Unione europea. Per cominciare, l’elaborazione del testo e la successiva presentazione al Parlamento devono avvenire entro e non oltre il 10 aprile di ogni anno e questo non solo in Italia, ma anche nel resto d’Europa.
Poi ancora entro il 30 aprile (quindi circa venti giorni dopo la presentazione) il Documento di Economia e Finanza deve essere inviato all’UE che a sua volta ha il compito di approvare il testo e di formulare eventuali raccomandazioni e/o indicazioni ulteriori.
Tutto si risolve dunque in primavera. Entro il 27 settembre di ogni anno, però, al Governo viene concessa l’opportunità di presentare la NADEF, ossia la Nota di aggiornamento del DEF, il cui significato è altrettanto importante.
Differenza DEF - Legge di Bilancio
I contenuti del DEF vengono integrati con le indicazioni e gli obiettivi elaborati dalla Commissione europea, i quali sono solitamente pubblicati a giugno. Questa fase apre il vero e proprio confronto sulla manovra, che comunque deve rimanere fedele alle raccomandazioni dell’UE.
La differenza tra DEF e Legge di Bilancio appare evidente: il primo costituisce un documento fondamentale per l’elaborazione della seconda.
Se gli impegni inseriti nel Documento di Economia e Finanza vengono rispettati, le novità diventano operative dal 1° gennaio dell’anno successivo, ad eccezione dell’emanazione di alcuni decreti precedenti al fine di anticipare l’ingresso di alcune novità.
Ecco dunque chiarito cos’è il DEF e qual è il significato del termine. Il Documento di Economia e Finanza è oggi uno dei testi più importanti che l’Italia si trova ad approvare ogni anno.
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