Dichiarazione dei redditi precompilata anche per 4 milioni di partite IVA: la riforma più strutturale prevista dal direttore delle Entrate Ruffini passa anche dalla digitalizzazione del Fisco.
Partite IVA, la dichiarazione dei redditi precompilata è in arrivo per tutti: questo l’obiettivo annunciato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione del 14 settembre alla Camera.
Tra i punti principali dell’audizione, con cui Ruffini chiede al Governo di utilizzare una parte dei fondi del Recovery Fund per migliorare alcuni aspetti fiscali, c’è proprio la necessità di digitalizzare il Fisco.
Il passaggio alla precompilata sarebbe una conseguenza del riforma fiscale più strutturata per le partite IVA, ovvero quella che prevede il superamento del meccanismo di saldi e acconti.
Il nuovo sistema di tassazione per i professionisti si basa sul principio di cassa: grazie ai dati ottenuti dalle transazioni elettroniche, il Fisco potrebbe precompilare i dati più importanti della dichiarazione dei redditi, come già avviene per dipendenti e i pensionati.
Partite IVA, dichiarazione precompilata in arrivo: Ruffini sulla digitalizzazione del Fisco
Nel corso dell’audizione del 14 settembre alla Camera il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ruffini ha chiesto di investire una parte delle risorse del Recovery Fund per la digitalizzazione del Fisco.
Migliorare e potenziare gli strumenti nelle mani del Fisco porta a indubbi vantaggi sul piano della conservazione dei dati e della lotta all’evasione, ma non solo: si procederebbe anche verso una semplificazione degli adempimenti in generale.
Una maggiore digitalizzazione del Fisco infatti consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di produrre la dichiarazione dei redditi precompilata anche per le partite IVA. Nel dettaglio, la novità riguarderebbe circa 4 milioni di partite IVA, cioè quelle a cui oggi vengono applicati gli ISA.
La riforma fiscale più strutturata annunciata dall’Agenzia delle Entrate prevede il superamento del meccanismo di saldi e acconti per basarsi invece sul principio di cassa, legato alle transazioni elettroniche.
Dichiarazione dei redditi precompilata anche per 4 milioni di partite IVA
Con i dati in possesso dell’Agenzia si potrebbero precompilare i campi più importanti della dichiarazione dei redditi delle partite IVA. Ha dichiarato il direttore Ruffini nella sua audizione:
“Va evidenziato, infine, che l’Agenzia, con le informazioni disponibili nelle proprie banche dati, alla fine del periodo d’imposta, potrebbe predisporre la dichiarazione dei redditi precompilata per i soggetti titolari di partita IVA. Nello specifico, l’Agenzia sarebbe in grado di valorizzare i campi più significativi presenti nei quadri di determinazione del reddito d’impresa o di lavoro autonomo, consentendo al contribuente di concludere il proprio adempimento dichiarativo annuale con l’eventuale inserimento dei soli dati non conoscibili dall’Amministrazione finanziaria.”
Questa riforma strutturale della tassazione per le partite IVA comporta un costo iniziale per l’Erario, ma si tratterebbe -per Ruffini- di un investimento con effetti positivi per le casse dello Stato:
- per la riduzione dei costi “amministrativi” legati alla semplificazione degli adempimenti;
- per l’aumento degli investimenti, che la riforma stimolerebbe.
Inoltre, con questo tipo di tassazione l’Agenzia delle Entrate -proprio per i maggiori dati a propria disposizione proveniente dalle transazioni elettroniche, avrebbe maggiore potere di controllo in un’ottica antievasione.
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