I datori di lavoro sono esposti al rischio di dimissioni dei lavoratori a tempo determinato. In questi casi quali strumenti di difesa esistono? E’ possibile chiedere il risarcimento del danno?
Il Decreto legislativo 15 giugno 2015 numero 81 prevede all’articolo 1 che il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro.
Di conseguenza, tutte le altre tipologie contrattuali, pensiamo ad esempio al rapporto a tempo determinato, rappresentando una deroga al contratto a tempo indeterminato, scontano una serie di limitazioni, come:
- Durata complessiva del contratto a termine non superiore a ventiquattro mesi tra le stesse parti (datore di lavoro e dipendente);
- Obbligo di giustificazione del ricorso al contratto a termine se si superano i dodici mesi di durata del rapporto (anche per il tramite di più contratti tra le medesime parti);
- Ricorso alle proroghe non superiore a quattro.
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