Chi prende il Reddito di cittadinanza (e sta per perderlo) deve fare al più presto domanda di Assegno unico.
Chi prende il Reddito di cittadinanza (Rdc) oggi ha ricevuto l’ultima mensilità mentre tra domani e la prossima settimana sarà in pagamento la relativa integrazione all’Assegno unico universale (Auu) per chi ha figli.
Dopodiché a gennaio 2024 si passa all’Assegno di inclusione (Adi), con il quale è bene sottolineare viene meno la suddetta integrazione all’Assegno unico. D’ora in avanti, infatti, l’Auu verrà pagato separatamente dal sostegno e l’importo sarà erogato per intero.
Una novità molto importante, ma quel che sta passando sotto traccia è l’obbligo da parte delle famiglie che ne soddisfano i requisiti di fare al più presto domanda per ricevere l’Assegno unico universale già da gennaio 2024.
Mentre con il Reddito di cittadinanza il pagamento dell’Assegno unico universale avveniva in automatico, con il passaggio all’Assegno di inclusione che di fatto è slegato dal sostegno per i figli a carico servirà farne apposita domanda. A tal proposito, il consiglio è di provvedere entro la fine dell’anno, così che la prima mensilità possa decorrere dal mese prossimo.
Assegno unico universale, la differenza tra Reddito di cittadinanza e Assegno di inclusione
Con il passaggio da Reddito di cittadinanza ad Assegno di inclusione cambiano anche le norme relative alla compatibilità, e cumulabilità, dell’Assegno unico.
Come anticipato, infatti, fino a oggi i nuclei percettori del Rdc hanno beneficiato in automatico dell’Auu, salvo in determinati casi in cui hanno dovuto comunicare all’Inps delle informazioni fondamentali ai fini dell’erogazione del beneficio.
L’importo erogato è stato però parziale: si parla infatti di integrazione dell’Assegno unico - pagata sempre sulla carta acquisti - in quanto dal valore teoricamente spettante viene sottratta la quota già riconosciuta al minore all’interno del Reddito di cittadinanza.
Con l’arrivo dell’Assegno di inclusione le due misure vengono slegate: Adi e Auu saranno così pagate separatamente e previa distinta domanda.
Ciò significa che a chi prende l’Assegno di inclusione l’Assegno unico non viene pagato in automatico: saranno quindi le famiglie interessate a doverne fare domanda accedendo all’apposito servizio Inps oppure rivolgendosi a caf e patronati.
Quando fare domanda di Assegno unico
Da normativa, l’Assegno unico decorre dal mese successivo a quello in cui se ne fa domanda.
Ragion per cui coloro che già in questi giorni stanno per perdere il Reddito di cittadinanza - con la possibilità di passare all’Assegno di inclusione già a gennaio a patto di farne richiesta (e sottoscrivere il Patto di attivazione digitale) entro il 31 dicembre 2023 - è consigliato fare domanda anche per l’Assegno unico entro la fine dell’anno, al fine di non perdere neppure una mensilità.
Di quanto aumenta l’Assegno unico
Va detto che con il passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione alcune famiglie potrebbero rischiare una riduzione del sostegno percepito. Questo perché il valore del parametro di scala di equivalenza assegnato ai figli si abbassa, riducendo così anche il valore dell’integrazione.
Nel dettaglio:
- con il Reddito di cittadinanza per ogni figlio minore viene aggiunto uno 0,20 al valore massimo dell’integrazione;
- con l’Assegno di inclusione, invece, per i figli fino a 2 anni il valore è pari a 0,15, mentre sopra i 2 anni scende a 0,10.
Di fatto, mentre con il Rdc per ogni figlio minore possono aggiungersi fino a 100 euro al mese, mentre con l’Assegno di inclusione si scende a 75 euro nel caso dei minori di 2 anni, 50 euro per gli altri.
Tuttavia, come anticipato, c’è il vantaggio che l’Assegno unico spetta per intero, mentre con il Reddito di cittadinanza ne veniva erogata un’integrazione calcolata applicando la seguente formula:
Importo teorico AU figli minorenni – quota Rdc figli minorenni a carico
Dove la quota Rdc per figli minorenni a carico è così calcolata:
ImportoRdc*(scala di equivalenza figli minorenni a carico/scala di equivalenza totale)
Pensiamo ad esempio a una famiglia composta da un solo genitore e un figlio di 5 anni, con reddito pari a zero che quindi prende un Reddito di cittadinanza pari a 600 euro mensili (parametro di scala di equivalenza pari a 1,2).
Di Assegno unico spetterebbe il massimo, quindi 189,20 euro, tuttavia bisogna sottrarre la quota già erogata nel Rdc, pari a:
600*(0,2/1,2) = 100
Di integrazione di Assegno unico, quindi, spettano solamente 89,20 euro: nel complesso la famiglia percepisce 689,20 euro dalle due prestazioni.
Con il passaggio all’Assegno di inclusione, invece, il sostegno si abbassa in quanto il parametro di scala di equivalenza scende a 1,1. Ciò significa che spettano 550 euro mensili, con l’Assegno unico che tuttavia spetta per intero (e viene pagato separatamente). Complessivamente, quindi, la famiglia sarà persino avvantaggiata dal passaggio, merito di un incremento di 50 euro mensili e un sostegno che grazie alle due misure arriva a 739,20 euro.
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