Petrolio di nuovo in focus con le ultime stime dell’Agenzia Internazionale dell’Energia. Il greggio è destinato a una domanda debole nel tempo: le previsioni post-Covid.
Petrolio: cosa succederà alla domanda globale dell’oro nero nel post-Covid?
I livelli pre-pandemici non si registreranno prima del 2023 e la crescita sarà contenuta da allora in poi: queste le ultime stime di AIE.
Perché e come è destinata a cambiare per sempre la domanda mondiale di petrolio?
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Il consumo di carburante sarà in media poco più di 101 milioni di barili al giorno nel 2023, recuperando completamente i 9 milioni al giorno persi l’anno scorso quando i blocchi hanno svuotato le strade e i voli sono rimasti a terra: questa l’analisi dell’ultimo report dell’Agenzia Internazionale dell’Energia.
Tuttavia, grandi cambiamenti di verificheranno nel settore. Man mano che il lavoro a distanza si consoliderà e mentre i Governi cercano di limitare il cambiamento climatico, l’uso di idrocarburi vacillerà.
La domanda di petrolio a metà di questo decennio sarà di circa 2,5 milioni di barili inferiore rispetto alle previsioni dell’agenzia l’anno scorso. Il consumo di benzina ha probabilmente già raggiunto il picco.
Dall’AIE c’è questo sentiment:
“La domanda di petrolio probabilmente non raggiungerà mai la sua traiettoria pre-pandemica...Potrebbe non esserci alcun ritorno alla normalità per il mercato petrolifero nell’era post-Covid”
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I prezzi del greggio hanno già invertito il crollo dello scorso anno, salendo a quasi 70 dollari al barile a Londra. In parte perché la domanda in Asia ha resistito, ma soprattutto a causa dei vasti tagli alla produzione da parte dell’alleanza OPEC + guidata dall’Arabia Saudita.
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