Busta paga, dopo quanti anni di lavoro aumenta lo stipendio e di quanto (tabelle)

Simone Micocci

22 Ottobre 2024 - 12:26

Sai dopo quanti anni di lavoro nella stessa azienda il tuo datore di lavoro deve aumentarti lo stipendio? Ecco cosa prevedono i più importanti contratti collettivi.

Busta paga, dopo quanti anni di lavoro aumenta lo stipendio e di quanto (tabelle)

Lo stipendio di un lavoratore può aumentare per una serie di fattori. In alcuni casi può essere il datore di lavoro a disporre volontariamente un aumento della busta paga per premiare un lavoratore, mentre in altri è la legge a intervenire fissando quelle condizioni che comportano un incremento automatico della busta paga dal quale l’azienda non può esimersi.

Tra questi figura l’anzianità, ossia da quanti anni il lavoratore risulta impiegato in quella stessa azienda. Dopo un certo numero di anni di lavoro, infatti, lo stipendio deve aumentare obbligatoriamente in quanto avviene il cosiddetto scatto di anzianità, con il quale interviene un aumento della quota fissa della retribuzione.

Non esiste tuttavia una risposta uguale per tutti i lavoratori alla domanda su dopo quanti anni di lavoro aumenta lo stipendio, né di che importo si tratta: a disciplinare gli aumenti periodici di anzianità è infatti il contratto collettivo di riferimento, il quale fissa anche i nuovi importi in busta paga.

Dopo quanti anni di lavoro aumenta lo stipendio

Come anticipato, è il Ccnl a indicare qual è il periodo di maturazione di ciascuno scatto stipendiale, fissando poi un limite al numero degli aumenti previsti per l’anzianità del lavoratore. Solitamente comunque i contratti collettivi fissano gli scatti di anzianità ogni 2 o 3 anni, indicando poi un limite che varia da un minimo di 4 scatti in carriera a un massimo di 12.

A tal proposito, vediamo dopo quanto aumenta lo stipendio (e per quante volte) nei più importanti contratti collettivi oggi applicati in Italia:

Ccnl Ogni quanti anni aumenta lo stipendio Numero di scatti consentiti
Commercio e terziario 3 anni 10 scatti
Metalmeccanici 2 anni 5 scatti
Trasporti e logistica 2 anni 5 scatti
Turismo, ristorazione e pubblici esercizi 4 anni 6 scatti
Studi professionali 3 anni 8 scatti
Cooperative sociali 2 anni 5 scatti
Credito 3 anni (4 anni per il primo) 8 scatti
Gas e acqua 2 anni 10 scatti
Multiservizi 2 anni 8 scatti
Edile 2 anni 5 scatti
Farmacie private 2 anni 15 scatti
Gomma plastica (industria) 2 anni 5 scatti
Telecomunicazioni 2 anni 7 scatti
Tessile 2 anni 4 scatti

Quali anni di lavoro sono considerati ai fini dello scatto

È importante sottolineare che per il diritto agli scatti si tiene conto esclusivamente dell’anzianità in quella specifica azienda e non dell’esperienza maturata in quello specifico settore.

Più nel dettaglio, l’anzianità di servizio decorre dalla data di assunzione del lavoratore e, a eccezione di alcuni periodi non lavorati, concorrono al calcolo tutti gli anni in cui risulta essere in vigore il contratto. È sempre il Ccnl a specificare quali periodi non sono considerati ai fini della maturazione del diritto allo scatto di anzianità, ma solitamente si tratta di assenze ingiustificate e congedi non retribuiti. Nessun problema invece nei periodi di ferie, malattia, maternità e cassa integrazione, considerati validi ai fini del calcolo dell’anzianità di servizio.

Attenzione però al caso specifico delle promozioni, in cui il lavoratore passa a un livello d’inquadramento superiore e per questo già gode di un aumento di stipendio. In questa situazione, infatti, lo scatto viene già assorbito dall’aumento previsto dalla promozione e il calcolo dell’anzianità riprende da quello specifico momento.

Dove controllare l’aumento di stipendio

Intanto va detto che lo scatto di anzianità viene riconosciuto sulla prima busta paga utile a quella in cui ne è stato maturato il diritto.

Basta sapere come leggere la busta paga per scoprire se questo è stato applicato correttamente: è nella parte alta del cedolino - quella in cui sono indicati gli elementi fissi e continuativi della retribuzione - a essere indicata la voce relativa allo scatto di anzianità.

Di quanto aumenta lo stipendio?

Concludiamo con la domanda che molti lavoratori a questo punto si fanno: ma di quanto aumenta lo stipendio al raggiungimento di un certo livello di anzianità? Intanto va specificato che l’incremento non è uguale per tutti dal momento che varia a seconda del Ccnl dove viene indicata una cifra lorda che solitamente varia in base al livello di inquadramento.

A tal proposito, ecco una tabella che indica per ogni Ccnl l’importo minimo e massimo previsto da ogni scatto (che è bene sottolineare viene riconosciuto in misura parziale a chi è assunto con contratto part-time):

Ccnl Aumento minimo Aumento massimo
Commercio e terziario 19,47€ 25,46€
Metalmeccanici 18,49€ 40,96€
Trasporti e logistica 18,78€ 30,99€
Turismo, ristorazione e pubblici esercizi 30,47€ 40,80€
Studi professionali 20 euro 30 euro
Cooperative sociali 11,62€ 46,48€
Credito 29,07€ 41,55€
Edile 8,22€ 13,94€
Farmacie private 19,63€ 25,82€
Telecomunicazioni 21,54€ 30,73€
Tessile 6,71€ 12,91€

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