È stato giusto destituire il generale Vannacci dal suo incarico? Il sondaggio

Alessandro Cipolla

22/08/2023

Il sondaggio di Money.it: è stato giusto destituire il generale Roberto Vannacci dalla guida dell’Istituto Geografico Militare dopo la pubblicazione del suo libro?

È stato giusto destituire il generale Vannacci dal suo incarico? Il sondaggio

È stato giusto destituire il generale Roberto Vannacci dal suo incarico? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori dopo le tante polemiche scaturite dalla pubblicazione del libro autoprodotto Il Mondo al Contrario - bollato dai critici e dall’opposizione come omofobo e razzista - ora in testa alla classifica di vendite su Amazon.

SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI

Roberto Vannacci è un generale dell’Esercito fino a qualche giorno fa sconosciuto ai più nonostante il fatto che, nella sua lunga carriera, ha preso parte a tutte le missioni più delicate tanto da essere stato a capo della Task Force 45, l’unità militare italiana operante per dieci anni in Afghanistan.

Prima dello scoppio delle polemiche in merito al suo libro, Vannacci è stato alla guida dell’Istituto Geografico Militare ma nei giorni scorsi l’Esercito ha deciso di destituirlo - o meglio avvicendarlo come ha voluto poi specificare il generale - e di destinarlo a un altro incarico.

Una scelta che ha provocato una sorta di spaccatura nella maggioranza di governo, con il ministro Guido Crosetto che ha appoggiato la scelta dell’Esercito mentre Matteo Salvini e parte dei Fratelli d’Italia hanno manifestato perplessità in merito all’avvicendamento.

Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è STATO quello di capire se per i lettori sia stato giusto o sbagliato destituire il generale Roberto Vannacci dal suo incarico.

Il sondaggio su Roberto Vannacci

Il sondaggio di Money.it è arrivato nel momento in cui il caso Roberto Vannacci sta avendo l’effetto di dividere il centrodestra e di compattare le opposizioni, per una volta d’accordo all’unanimità nel condannare i pensieri espressi dal generale nel suo libro Il Mondo al Contrario.

Il motivo per cui le frasi di Vannacci sarebbero incompatibili per i critici al decoro dell’Esercito, è stato riassunto da Marco Travaglio nel suo ultimo editoriale pubblicato:

Vannacci è un militare che ha giurato sulla bandiera “di essere fedele alla Repubblica… di osservarne la Costituzione e le leggi e di adempiere con disciplina e onore tutti i doveri del mio Stato”. E la Costituzione “riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo” (art. 2) e afferma che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” (art. 3). Vannacci ritiene invece che i gay “non sono normali”, “la normalità è l’eterosessualità” e “la Natura a tutti gli esseri sani ‘normali’ concede di riprodursi”; e, “piaccia o no, non nasciamo uguali, quindi chi arriva in Italia dovrebbe ringraziare immensamente per la compassione”. Inclusa Paola Egonu: “è italiana di cittadinanza, ma i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità”. Liberissimo il generale di pensare questo mix di nefandezze e idiozie: se però lo rende pubblico, tradisce il giuramento sulla Costituzione.

Sempre fermo nella sua condanna anche Guido Crosetto: “Rifarei quello che ho fatto perché il ministro alla Difesa, di tutti i cittadini italiani e di tutti i militari, doveva agire cosi”.

Il generale però ha ricevuto nelle scorse ore una telefonata da Matteo Salvini, con il ministro che ha annunciato che acquisterà il libro “perché prima di condannare e giudicare è giusto leggere, conoscere, capire, mi rifiuto di pensare che in Italia ci sia un Grande Fratello che dice cosa si può leggere e cosa no”.

Parole simili sono state espresse da Vittorio Sgarbi e dal deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, da sempre considerato come molto vicino alla premier Giorgia Meloni, con il caso del generale che sta provocando una sorta di spaccatura in seno alla maggioranza.

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