La Commissione Europea, tramite il ministro Fitto, ha fatto rinviare il decreto energia. Bruxelles vorrebbe anticipare la fine del mercato tutelato, facendo aumentare oltre 10 milioni di bollette.
Il decreto Energia, che il governo avrebbe dovuto approvare nel Consiglio dei ministri di lunedì sera, è stato rinviato e come spesso accade, anche in questo caso, sembra esserci di mezzo lo zampino della Commissione Europea.
Il provvedimento è passato piuttosto sottotraccia nei grandi media, che tra i lavori della legge di bilancio, agenzie di rating e pure le relazioni sentimentali della premier hanno scelto di tenere alta l’attenzione su altri temi. Eppure, questo decreto contiene, o forse a questo punto sarebbe meglio dire che dovrebbe contenere provvedimenti davvero importanti per imprese e famiglie. La lista è lunga e tra i vari articoli delle bozze circolate in questi giorni si possono scorgere gli aiuti al settore degli energivori, i nuovi incentivi allo sblocco di 1.300 impianti fotovoltaici, il rinnovo delle concessioni idroelettriche e geotermiche, le nuove norme in materia di stoccaggio sperimentale della CO2 e ancora, la discutibile deroga agli impianti a carbone. Insomma, un provvedimento tutt’altro che secondario.
La scure europea però si è rivolta, strano a dirlo, su quell’articolo pensato proprio per aiutare i consumatori di energia. Infatti, fino a lunedì nelle bozze del decreto era presente anche una proroga del mercato tutelato dell’energia elettrica. Questo articolo avrebbe reso maggiormente graduale il termine del regime di tutela, avviando comunque tutti gli oltre 10 milioni di utenti a scegliere un gestore privato tra luglio e dicembre del prossimo anno. In questo senso, è utile ricordare che a legislazione vigente, la fine del mercato tutelato per tutti i consumatori è fissata al 10 gennaio del prossimo anno. [...]
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