Ecco perché Russia e Cina tornano al baratto commerciale

Violetta Silvestri

8 Agosto 2024 - 11:18

Sai perché Russia e Cina, dopo 30 anni, stanno per tornare al baratto commerciale? Cosa significa scambiarsi le merci senza pagamenti nell’attuale contesto di tensione geopolitica.

Ecco perché Russia e Cina tornano al baratto commerciale

Russia e Cina potrebbero iniziare a utilizzare sistemi di baratto commerciale. Questa l’indiscrezione raccolta da Reuters, secondo la quale già in autunno ci saranno i primi scambi di beni (senza pagamenti), mentre Mosca e Pechino cercano di limitare l’uso dei sistemi bancari monitorati dagli Stati Uniti.

In un contesto globale in repentino mutamento a colpi di guerre, tensioni geopolitiche, dazi e sanzioni finanziarie ed economiche, la scelta delle due potenze di barattare merci assume un significato profondo. Essa è infatti diretta conseguenza del clima di avversità che si è creato dalla guerra in Ucraina in poi, con Pechino e Mosca spesso in alleanze anti-Occidente.

Dietro la scelta del baratto si nascondono anche difficoltà pratiche. I ritardi nei pagamenti bilaterali sono state proprio in cima all’agenda della visita di Putin in Cina a maggio. Nonostante siano emerse soluzioni alternative, come l’utilizzo di piccole banche regionali cinesi, le cui attività sono più difficili da rilevare per Washington, i problemi di pagamento permangono.

Il baratto consentirebbe a Mosca e Pechino di aggirare questi ostacoli, ridurrebbe la visibilità delle autorità di regolamentazione occidentali sulle loro transazioni bilaterali e limiterebbe il rischio valutario. Come funzionerà lo scambio commerciale del baratto?

Russia e Cina verso il baratto commerciale. Ecco come funziona

Cina e Russia hanno una storia di accordi di baratto. Nel 2019, il dragone ha accettato di scambiare olio di palma - per un valore di quasi 150 milioni di dollari - dalla Malesia per servizi di costruzione, risorse naturali e attrezzature civili e di difesa.

Nel 2021, un’azienda cinese ha esportato in Iran componenti per auto per un valore di 2 milioni di dollari in cambio di pistacchi.

Gli accordi di baratto tra Mosca e Pechino erano inoltre comuni prima del crollo dell’Unione Sovietica e continuarono fino agli anni ’90. Quelli ora in discussione sarebbero però i primi in circa 30 anni, hanno affermato le fonti. E per questo destano interesse.

“Il baratto offre una via d’uscita agli enormi problemi di pagamento sia per i beni sanzionati che per quelli civili”, ha affermato una fonte del governo russo, lamentando il fatto che il viaggio di Putin in Cina non abbia migliorato le prospettive come sperato.

In sostanza, la trasparenza dei mezzi commerciali più convenzionali - scambi di merci con pagamenti - costituisce un freno per il commercio bilaterale tra Cina e Russia, così come la mancanza di un meccanismo di pagamento diretto tra le due potenze. Ecco come il baratto risulta essere una soluzione.

Il sistema globale di messaggistica finanziaria SWIFT resta un’opzione per le banche non sanzionate, ma si tratta di un sistema bancario internazionale completamente trasparente...soprattutto per gli americani, suggeriscono gli esperti. Nel contesto di guerra commerciale, anche il semplice baratto può essere un escamotage per mantenere “traffici segreti”.

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