Shein e Temu hanno aumentato i prezzi negli USA dopo i nuovi dazi voluti da Trump e la fine dell’esenzione doganale. Rischi anche in Europa?
Dal 25 aprile 2025 acquistare su Shein e Temu negli Stati Uniti costa di più. I due colossi dell’e-commerce low-cost hanno alzato i prezzi in risposta alla nuova stretta sui dazi imposta dal presidente Donald Trump, che ha colpito duramente il modello di business delle piattaforme cinesi.
La causa principale dei rincari è la decisione dell’amministrazione Trump di porre fine all’esenzione doganale nota come de minimis, che fino al 2 maggio 2025 permetteva di importare beni di valore inferiore a 800 dollari senza pagare dazi. Questa agevolazione era diventata il pilastro su cui Shein e Temu avevano costruito la loro offerta di prodotti ultra low-cost, spedendo ogni giorno oltre 4 milioni di pacchi negli Stati Uniti.
Dall’entrata in vigore dei dazi, invece, ogni spedizione sarà soggetta a un dazio del 120% o a una tassa fissa di 100 dollari per pacco (che salirà a 200 dollari dal 1° giugno). In parallelo, Trump ha imposto una tariffa del 145% sulla maggior parte dei prodotti importati dalla Cina, colpendo in pieno l’offerta dei due giganti asiatici.
Entrambe le aziende hanno comunicato ai clienti che “a causa dei recenti cambiamenti nelle regole del commercio globale e nei dazi doganali, i nostri costi operativi sono aumentati. Per continuare a offrire i prodotti che amate senza scendere a compromessi sulla qualità, apporteremo modifiche ai nostri prezzi”.
Ma quanto sono aumentati, concretamente, i prezzi? E cosa cambia per i milioni di consumatori che ogni giorno fanno shopping su queste app?
Di quanto sono saliti i prezzi su Shein e Temu dopo i dazi?
L’aumento dei prezzi non è stato uniforme su tutti i prodotti, ma alcuni esempi mostrano rincari anche molto marcati. Ad esempio:
- su Temu, due sedie da giardino che giovedì costavano 61,72 dollari sono passate a 70,17 dollari, con un aumento del 13,7%;
- su Shein, un set di costumi da bagno è passato da 4,39 dollari a 8,39 dollari, segnando un incremento del 91%.
Non tutti i prodotti hanno subito aumenti: alcuni prodotti hanno addirittura visto un calo di prezzo. Tuttavia, il trend generale è quello di un rialzo, soprattutto per le categorie più popolari tra i consumatori americani a basso reddito.
Le piattaforme avevano invitato i clienti a fare acquisti prima del 25 aprile per evitare i rincari, ma resta il dubbio se gli ordini effettuati entro quella data, ma spediti dopo il 2 maggio potranno comunque evitare i nuovi dazi.
Impatto sui consumatori e sul mercato: chi paga il conto
L’aumento dei prezzi su Shein e Temu colpisce in modo particolare le fasce di popolazione a basso reddito. Secondo uno studio di Trade Partnership Worldwide, le famiglie americane meno abbienti spendono oltre il triplo della loro quota di reddito in abbigliamento rispetto ai nuclei più ricchi. Inoltre, quasi la metà dei pacchi spediti sotto la soglia de minimis arriva nei codici postali più poveri degli Stati Uniti.
La fine dell’esenzione e i nuovi dazi rischiano quindi di pesare soprattutto su chi, negli ultimi anni, aveva trovato in Shein e Temu una soluzione per risparmiare su abbigliamento, accessori e articoli per la casa.
Le aziende stanno cercando di ridurre l’impatto, ad esempio spingendo i fornitori a mantenere scorte nei magazzini statunitensi o valutando la rilocalizzazione della produzione, ma la pressione sui prezzi sembra destinata a durare.
Nel frattempo, Amazon si prepara a cogliere l’occasione: il colosso americano ha lanciato una vetrina “low cost” per intercettare i clienti in fuga dai rincari asiatici, sfruttando la propria logistica interna e una minore esposizione ai dazi.
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Il futuro di Shein e Temu negli Stati Uniti
Il nuovo scenario imposto dalla guerra dei dazi e dalla fine delle agevolazioni doganali rappresenta quindi una vera e propria svolta per il mercato dell’e-commerce low-cost negli Stati Uniti.
Shein e Temu, che negli ultimi mesi avevano registrato crescite record nelle vendite (+28,6% Shein e +46,3% Temu a marzo 2025, secondo Bloomberg), ora dovranno fare i conti con margini più ridotti e una concorrenza più agguerrita.
Per i consumatori americani, soprattutto quelli con meno risorse, lo shopping online non sarà più così conveniente come prima. E per i giganti asiatici dell’e-commerce, la sfida sarà trovare nuove strategie per continuare a crescere nel mercato USA.
Cosa cambia in Europa?
Per i consumatori europei, al momento non sono previsti aumenti dei prezzi su Shein e Temu come quelli annunciati per gli Stati Uniti. Le recenti modifiche tariffarie e la fine dell’esenzione doganale riguardano infatti esclusivamente il mercato americano.
In Europa, invece, la situazione resta per ora invariata: Shein e Temu continuano a spedire direttamente ai consumatori beneficiando di regole doganali più favorevoli, che permettono ancora di importare piccoli pacchi a basso costo senza l’applicazione di dazi significativi. Proprio questa possibilità di aggirare le procedure doganali tradizionali ha contribuito al successo delle due piattaforme anche nel Vecchio Continente, dove continuano a offrire prezzi molto competitivi rispetto ai retailer tradizionali.
Tuttavia, va sottolineato che anche l’Unione Europea sta valutando da tempo una stretta su queste pratiche, accusando Shein e Temu di sfruttare una sorta di scappatoia legale per spedire milioni di prodotti a basso costo direttamente dalla Cina ai consumatori europei. Alcuni governi e autorità hanno avviato indagini e proposto nuove misure per limitare l’utilizzo di queste esenzioni, ma al momento non sono state introdotte tariffe o restrizioni paragonabili a quelle statunitensi.
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