Il 2023 ha segnato l’economia mondiale con una serie di eventi e dati macro cruciali. Le sorprese per mercati ed economisti riassunti in alcuni numeri emblematici.
Il 2023 dell’economia globale in numeri: quali sono stati i dati macro più sorprendenti dell’anno che volge al termine? Tra rialzi azionari a Wall Street e non solo, cali prudenti dell’inflazione, risultati altalenanti per la crescita delle principali potenze mondiali, il 2023 non ha risparmiato sorprese agli investitori e ai politici.
I temi principali di questi 12 mesi per i mercati finanziari sono stati senza dubbio i tassi di interesse, le mosse delle banche centrali, l’inizio di un più consistente calo dei prezzi al consumo. L’economia globale, però, non sembra ancora convincere per quanto riguarda una ripresa solida e duratura. In una sintesi numerica, di seguito vengono ricordate alcune performance economiche e finanziarie non sempre scontate, ma caratterizzanti il 2023.
3,1% e 2,4%
Il tasso di inflazione al consumo principale ha mostrato un +3,1% a novembre negli Usa. L’inflazione ha raggiunto il picco del 9,1% a giugno 2022. Il livello obiettivo della Federal Reserve è del 2% e l’ultimo risultato mostra che la crescita dei prezzi ha iniziato seriamente a calare.
Anche in Europa, l’inflazione complessiva Ue a novembre è ben lontana dal picco del 10,6% registrato nell’ottobre 2022, con un +2,4%. I prezzi dell’energia sono crollati dell’11,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Tuttavia, l’inflazione alimentare rimane ostinatamente elevata al 6,9%.
L’andamento dei prezzi è stato osservato con molta attenzione durante l’anno. Gli effetti dei tassi di interesse da record iniziano a palesarsi ora. L’aumento dei prezzi delle auto usate negli Stati Uniti da febbraio 2020 fino al picco di gennaio 2022 è stato del 55%. Da gennaio 2022 fino a novembre 2023, però, i prezzi delle auto usate sono diminuiti dell’11,5%.
4 dollari è il prezzo medio nazionale per litro di latte, cresciuto a novembre del 25% rispetto ai 3,20 dollari appena prima della pandemia nel febbraio 2020.
In Italia, il Codacons ha segnalato che, per esempio, l’olio d’oliva è aumentato del 49,8% rispetto allo scorso anno e la carne del 3,8%. Per il pane, si spende anche il 4,5% in più e per la frutta fresca il 10% in più. La spesa per il Natale, quindi, presenta ancora numeri scoraggianti.
161%
Il numero a tre cifre è il tasso di inflazione dell’Argentina. Il governo di Milei, da poco eletto come presidente della nazione, ha risposto a questo aumento da record dei prezzi dimezzando il valore della valuta del Paese. Non solo, molti lavori pubblici sono stati sospesi e i sussidi per gas ed elettricità tagliati, oltre a una serie di misure drastiche per evitare il peggio in una crisi economica già complessa e dolorosa.
9,4%
Secondo la Banca Mondiale, il calo stimato degli investimenti nel settore immobiliare cinese da gennaio a ottobre è del 9,4%. Il numero è l’emblema della crisi del dragone, la vera sorpresa dell’anno per investitori e analisti.
La Cina, infatti, era attesa per un grande rilancio economico dopo le rigide chiusure per la pandemia. Tuttavia, la debolezza del settore immobiliare e della domanda globale di esportazioni cinesi, così come gli elevati livelli di debito e la scarsa fiducia dei consumatori hanno pesato - e pesano ancora -sull’economia del Paese.
-0,1%
La contrazione dell’economia tedesca nel terzo trimestre è stata dello 0,1%. La più grande economia europea dovrebbe nuovamente contrarsi leggermente nel trimestre in corso, stima la Bundesbank. La Germania e il suo declino sono state protagoniste del 2023, anno in cui tutta l’Europa è rimasta in bilico tra recessione e stagnazione (o lieve ripresa), rischiando di finire dicembre in contrazione.
Berlino ha subito una pesante crisi interna relativa la bilancio che ha fatto deragliare la politica di rigidità sul debito storicamente supportata. Inoltre, nei numeri della contrazione tedesca, si nascondono gli effetti della crisi energetica, delle tensioni commerciali con la Cina e della ostica transizione energetica che hanno colpito la struttura industriale della Germania.
1,1%
Si prevede una crescita di appena l’1,1% del commercio mondiale nel 2023, in calo rispetto al 5,2% del 2022 e al sesto posto per debolezza nelle segnalazioni dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico risalenti da 1980.
Il crollo riflette un rallentamento dell’economia globale, un crescente protezionismo e le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina.
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7,79%
Il tasso medio su un mutuo trentennale Usa al 26 ottobre, secondo Freddie Mac (azienda specializzata nell’emissione di mutui ipotecari). Si è trattato del tasso medio più alto dall’11 novembre 2000. I tassi sono schizzati con i rialzi record del costo di finanziamento della Fed.
65%
Da gennaio 2022 a oggi le rate sui mutui in Italia sono aumentate fino al 65%. Per l’indagine di Facile.it questo significa 3.100 euro di spesa in più per le famiglie. I tassi di interesse Bce sono arrivati alla soglia del 4,5%, con 10 rialzi da luglio 2022 a dicembre 2023.
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