In vista delle possibili elezioni politiche anticipate, tra i vari partiti iniziano a serpeggiare le ipotesi in merito ai candidati premier: con Matteo Salvini sicuro leader del centrodestra, potrebbe essere Giuseppe Conte a guidare il Movimento mentre per il Partito Democratico non dovrebbe essere Nicola Zingaretti.
Si avvicinano sempre più le elezioni anticipate. Dopo le dimissioni di Giuseppe Conte, adesso è il momento delle consultazioni con il Presidente Sergio Mattarella che ha imposto un calendario serratissimo visto che i tempi appaiono più che stretti.
Il Colle, che avrebbe escluso l’ipotesi di un governo istituzionale, vuol fare in fretta e una volta ascoltati tutti i gruppi parlamentari, se non si palesasse la possibilità della nascita di una solida maggioranza allora non potrà far altro che sciogliere le Camere.
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Anche se rimane in piedi l’ipotesi di un accordo tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, così come è possibile un nuovo governo gialloverde con un premier diverso però, la scenario più probabile allo stato delle cose appare essere quello delle elezioni a fine ottobre.
Non è un caso che tra i vari partiti stanno già iniziando a circolare i nomi dei possibili candidati premier: se Matteo Salvini sarà senza dubbio alla guida del centrodestra, i 5 Stelle sono sempre più convinti di puntare su Giuseppe Conte mentre, nel Partito Democratico, l’unica cosa certa è che Nicola Zingaretti si limiterà a esercitare soltanto il ruolo di segretario.
Elezioni, i possibili candidati premier
Anche se la partita è ancora tutta da giocare, al momento la bilancia sembrerebbe propendere verso l’ipotesi delle elezioni anticipate viste le difficoltà nel trovare una soluzione politica.
In questa ipotesi il voto si potrebbe tenere non prima del 27 ottobre, altrimenti se dovesse nascere un governo di scopo (ipotesi molto remota) pronto a votare il taglio dei parlamentari e a fare la manovra le urne si aprirebbero almeno a primavera 2020.
Detto questo, anche se il futuro è pieno di interrogativi già tra i vari partiti stanno iniziando i primi ragionamenti sulla scelta dei vari candidati premier. A riguardo, allo stato delle cose sono molti più i dubbi che le certezze.
Chi ci sarà sicuramente è Matteo Salvini. Resta da capire però se la Lega sia pronta a correre per conto proprio oppure, come è emerso negli ultimi tempi, sia propensa a ripresentare la formula del centrodestra unito.
Giorgia Meloni spera di poter correre, almeno in tandem, con il Carroccio mentre con ogni probabilità Silvio Berlusconi, in caso di un mancato accordo nel centrodestra, non dovrebbe rimettersi in gioco ma si affiderebbe ad Altra Italia, una federazione di partiti centristi e moderati che però al momento sarebbe senza leader.
Guardando a destra non ci sarà in caso di elezioni CasaPound, visto che di recente il movimento ha annunciato il suo abbandono dalle competizioni elettorali, che però potrebbe in qualche modo giocare di sponda con la Lega.
Grandi incertezze invece nel centrosinistra. Matteo Renzi ormai viene dato pronto a staccarsi dal Partito Democratico e, nel caso, sarebbe ovviamente lui il candidato del suo comitato che potrebbe trovare l’appoggio anche di una parte del frammentato universo centrista.
Il Partito Democratico comunque, con o senza la presenza dei renziani, non dovrebbe vedere il proprio segretario Nicola Zingaretti come candidato tanto che, nei giorni scorsi, si è parlato di una possibile investitura dell’ex premier Paolo Gentiloni visto che difficilmente ci potrà essere tempo per le primarie dato il poco tempo.
In una eventuale coalizione di centrosinistra sarebbero pronti a unirsi +Europa e Italia in Comune mentre i Verdi, dopo il buon risultato delle europee, potrebbero aggregarsi come nel 2018 oppure tentare di essere la guida della sinistra.
Nell’area infatti al momento regna la confusione, con la presenza di tanti partiti e movimenti, anche se chi ha già dato la propria disponibilità a candidarsi è il sindaco di Napoli Luigi De Magistris con il suo DemA.
Infine c’è il Movimento 5 Stelle. Per prima cosa c’è da capire come verrà risolta la questione della regola dei due mandati, anche se una deroga appare scontata vista la probabile brevità di questa legislatura.
A prescindere Luigi Di Maio, che rimarrebbe comunque il capo politico, non dovrebbe essere lui il candidato dei pentastellati. In pole position ci sarebbe l’attuale premier Giuseppe Conte, anche se si parla pure di un Alessandro Di Battista pronto a recitare un ruolo da protagonista dopo essere stato in panchina durante le ultime elezioni politiche.
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