Elezioni Groenlandia, chi ha vinto e cosa succede adesso

Alessandro Cipolla

12 Marzo 2025 - 09:50

Le elezioni in Groenlandia sono state vinte da Demokraatit, partito d’opposizione di centrodestra favorevole a un approccio graduale all’indipendenza dalla Danimarca: cosa succede ora con Trump?

Elezioni Groenlandia, chi ha vinto e cosa succede adesso

Elezioni Groenlandia: c’era grande attesa per l’esito del voto nell’isola più grande al mondo, facente parte della Danimarca - ma con un’ampia autonomia - e di recente finita nel mirino di Donald Trump che vorrebbe acquistarla da Copenaghen per motivi di sicurezza nazionale.

Circa 44.000 groenlandesi su una popolazione di 57.000 avevano diritto di voto per eleggere 31 parlamentari, oltre al governo locale. Sei partiti erano sulla scheda elettorale.

L’opposizione di centrodestra ha vinto le elezioni in Groenlandia: con oltre il 90% delle schede scrutinate, il partito Demokraatit - favorevole a un approccio graduale all’indipendenza - ha ottenuto quasi il 30% dei voti.

Naleraq, un altro partito di opposizione che vuole avviare immediatamente le procedure di divorzio dalla Danimarca e stringere legami più stretti con gli Stati Uniti, è al secondo posto con circa il 25%. L’Inuit Ataqatigiit del primo ministro Mute B Egede, anch’esso un partito indipendentista, è terzo con oltre il 21%.

Il partito Siumut, partner di Egede nell’attuale coalizione di governo di sinistra, è al quarto posto nei sondaggi con quasi il 15% dei voti. Gli altri due partiti sono più indietro, con Atassut al 7% e Qulleq a poco più dell’1%.

Resta da capire adesso quali saranno gli accordi tra i vari partiti per dare vita al governo locale, ma queste elezioni in Groenlandia sembrerebbero aver bocciato l’attuale coalizione di governo di centrosinistra.

Le elezioni in Groenlandia

La Groenlandia, l’isola più grande del mondo, situata tra l’Oceano Artico e l’Oceano Atlantico, è sotto il controllo della Danimarca - distante 3.000 km (1.860 miglia) - da circa 300 anni.

La Groenlandia gestisce autonomamente i propri affari interni, ma le decisioni sulla politica estera e di difesa vengono prese a Copenaghen.

La posizione strategica dell’isola e le risorse minerarie inutilizzate hanno catturato l’attenzione di Donald Trump. Il presidente americano lanciato per la prima volta l’idea di acquistare l’isola durante il suo primo mandato nel 2019.

Da quando è tornato in carica a gennaio, Trump ha ribadito la sua intenzione di acquisire il territorio: “Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza nazionale. In un modo o nell’altro la otterremo”.

I leader locali e della Danimarca hanno ripetutamente respinto le sue richieste. Il primo ministro Egede ha chiarito che la Groenlandia non è in vendita e merita di essere trattata con rispetto.

Cosa succede ora dopo le elezioni in Groenlandia? Il partito di opposizione pro-business ha vinto al termine di una campagna elettorale dominata sia dalla minaccia di annessione degli Usa sia dalle crescenti richieste di indipendenza dalla Danimarca da parte degli abitanti.

Tutti i partiti dominanti in Groenlandia concordano sul desiderio di indipendenza dalla Danimarca. In quasi tutte le elezioni degli ultimi anni, i politici locali hanno promesso di adottare misure per raggiungere l’autonomia, ma nessuno di loro ha offerto una tempistica concreta.

Gli analisti sostengono che la posizione aggressiva di Trump ha in realtà conferito al territorio artico un maggiore potere contrattuale nei confronti della Danimarca e ha dato una spinta al movimento indipendentista.

Sebbene i politici groenlandesi abbiano più volte dichiarato di non essere interessati all’annessione, sono aperti ad accordi con gli Stati Uniti per l’estrazione di terre rare, l’espansione del turismo, il rafforzamento dei legami diplomatici e altri investimenti.

Gli Stati Uniti hanno già una base militare nel Circolo Polare Artico, nell’estremo nord-ovest della Groenlandia, ma adesso dopo le elezioni potrebbero essere stretti nuovi accordi anche se Trump vorrebbe un’annessione che però non sembrerebbe essere all’orizzonte.

Argomenti

Iscriviti a Money.it