L’Intelligenza Artificiale progredisce più velocemente di quanto possiamo comprenderla e controllarla, una petizione con firme importanti chiede di fermarne (temporaneamente) lo sviluppo
Non è tutto oro quello che luccica, così ci troviamo di fronte a una situazione apparentemente paradossale per cui nomi importanti dell’industria tech tra cui Elon Musk e Steve Wozniak (cofondatore di Apple e vera mente tecnica dell’azienda, mentre Jobs eccelleva in senso del prodotto e doti commerciali) oltre a centinaia di accademici si uniscono per un appello che di fatto recita: «Intelligenza Artificiale: andiamoci piano» (il testo integrale tradotto della petizione è in fondo all’articolo).
Con l’AI si rischia seriamente di sviluppare una tecnologia che, fatalmente, sarà l’incubo del suo creatore (inteso come l’umanità nel suo insieme). Si tratta di una tecnologia particolarmente pericolosa e dovremmo regolarne lo sviluppo per darci il tempo di comprenderla e alla società di adattarsi. Nel leggere questa petizione ci si rende conto di quanto siano attuali le parole che abbiamo recentemente raccolto da Ettore Gotti Tedeschi, ex Presidente dello IOR, circa la fitta cappa nichilista che la tecnologia porta con sé, portando l’umanità a sviluppare una conoscenza senza sapienza che non può condurlo che alla perdizione e infine all’autodistruzione.
A quanto pare questa consapevolezza inizia a formarsi anche nella culla della stessa civiltà e cultura che ha dato vita alla tecnologia dell’Intelligenza Artificiale. Stupisce che tra i firmatari ci sia persino Harari, teorico del transumanesimo molto in voga in California che vede il «superamento dell’Uomo per via tecnologica» come inevitabile prossimo futuro. [...]
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