Il cambiamento climatico non aspetta: «lo stress da caldo è la principale causa di morte correlata alle condizioni meteorologiche nella regione europea». I dati dopo l’estate più calda di sempre.
Di emergenza climatica quest’anno si è parlato molto, per via delle temperature record che sono state raggiunte nel corso della lunga estate torrida- iniziata quasi a maggio in alcune zone di Italia - e della mancanza di piogge durante l’inverno che ha portato all’allarme siccità.
Nel 2022 sono almeno 15mila le persone morte in Europa a causa del caldo record, i dati sono stati diffusi dall’Oms, precisando che i paesi più colpiti dal fenomeno sono Spagna e Germania. Sempre l’Oms ha spiegato come i tre mesi estivi da giugno ad agosto sono stati i più caldi in Europa, almeno da quando il dato climatico viene monitorato. Le temperature eccezionali hanno portato la peggiore siccità che sia stata registrata nel continente dal Medioevo.
We have only one 🌎.
And it’s being devastated by the #ClimateCrisis.
Air pollution alone claims -7 million lives globally each year.
At @COP27P, countries must commit to truly urgent action to mitigate the impacts of #ClimateChange - individually and together. https://t.co/7aXE22K0ty
— Hans Kluge (@hans_kluge) November 7, 2022
Nel 2022 15mila persone sono morte per il caldo record
In Europa, secondo le stime, «almeno 15mila persone sono morte a causa del caldo nel 2022, tra cui quasi 4mila in Spagna, oltre mille in Portogallo, più di 3.200 nel Regno Unito e circa 4.500 in Germania, secondo le segnalazioni arrivate dalle autorità sanitarie nazionali durante i 3 mesi dell’estate». Questo dimostra che «il cambiamento climatico ci sta già uccidendo», come avverte il direttore regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Hans Kluge, che ai partecipanti alla Conferenza delle Nazioni Unite sul climate change (Cop27) in corso a Sharm-Sharm el-Sheikh in Egitto chiede «misure forti per prevenire ulteriori decessi».
«Benché l’Oms e i suoi partner abbiano lanciato da tempo l’allarme, l’azione è stata pericolosamente incoerente e troppo lenta. Nella regione europea dell’Oms - continua il direttore - proprio la scorsa estate abbiamo assistito a un’escalation di ondate di caldo, siccità e incendi». Tutti eventi che «hanno avuto tutti un impatto sulla salute delle nostre popolazioni».
Secondo il servizio Ue Copernicus sui cambiamenti climatici, quella appena conclusa è stata «l’estate più calda mai registrata» con «l’agosto più torrido». Il direttore regionale dell’Oms, avverte: «lo stress da caldo è la principale causa di morte correlata alle condizioni meteorologiche nella regione europea».
Oltre a debolezza, nausea, sete, forte sudorazione le temperature estreme possono anche esacerbare le patologie croniche come le malattie cardiovascolari, respiratorie e cerebrovascolari, o condizioni legate al diabete. «In Europa - spiega il capo dell’Ufficio regionale Oms - tra il 1961 e il 2021 le temperature sono aumentate notevolmente, al ritmo di circa 0,5 gradi C per decennio. Siamo la regione con il riscaldamento più rapido, stando a un rapporto lanciato questa settimana dall’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm). Le temperature estreme hanno causato oltre 148mila vittime nella regione europea negli ultimi 50 anni, soltanto in un anno abbiamo perso almeno altre 15mila vite» e «questa stima si prevede aumenterà» ulteriormente, «a mano a mano che più Paesi segnaleranno un eccesso di decessi provocato dal caldo».
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