Negli ultimi giorni è triplicata la capacità di stoccaggio del gas italiana: basterà quest’accelerazione per evitare l’emergenza e la riduzione forzata dei consumi in inverno?
I tagli alle forniture del gas russo non fanno paura all’Italia. Lo dice chiaramente il presidente del Consiglio, Mario Draghi. E lo iniziano a testimoniare anche gli ultimi dati sugli stoccaggi in vista dell’inverno. Negli ultimi giorni sono più che triplicati e l’accelerazione è evidente e fa ben sperare per i prossimi mesi.
Dopo la riunione del comitato d’emergenza sul gas in cui si è deciso di affidare a Snam gli approvvigionamenti, il target sembra pian piano avvicinarsi. Come spiegato dal ministero della Transizione ecologica l’obiettivo fissato a giugno è di 5,4 miliardi di metri cubi.
In quattro giorni la società ha acquistato 200 milioni di metri cubi di gas, pari circa al 2% della capacità di stoccaggio italiano. Altri 60 milioni sono attesi in queste ore e gran parte del gas acquistato - 200 milioni su 290 - è servito per fare le scorte per l’inverno. A che punto è il piano italiano e quanto si allontana (o meno) il rischio che scatti il piano d’emergenza dopo l’autunno?
Gas, gli stoccaggi in Italia per l’inverno
Per l’Italia in questo momento non vengono espresse particolari preoccupazioni dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Il quale spiega come le scorte siano leggermente inferiori rispetto allo scorso anno, ma in questo momento è in corso un’accelerazione che fa ben sperare.
L’obiettivo è di raggiungere il target dell’80-85% per il prossimo inverno. Inoltre, comunque, il ministro si dice fiducioso anche per la diversificazione delle fonti ora in corso, con gli accordi stretti con altri paesi al di fuori della Russia per gas e gnl. Non ci sono, quindi, particolari preoccupazioni per i tagli alle forniture russe.
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Quanto gas ha l’Italia e quanto ne serve
Ora nei magazzini ci sono oltre cinque miliardi di metri cubi di gas. Secondo Il Sole 24 ore siamo al 56%, ma il dato fornito da Cingolani è ancora più ottimistico (intorno al 58%). L’Italia è leggermente sopra la media Ue (al 55,7%). Questi dati fanno ben sperare il ministro, secondo il quale “possiamo guardare con una certa tranquillità al futuro”. Il target del 90% è ancora lontano, ma meno di quel che si credeva solo poche settimane fa.
Intanto anche l’Ue si sta muovendo per aumentare le scorte ed è arrivato il via libera al regolamento che introduce l’obbligo minimo di stoccaggio di gas dal prossimo inverno. Viene fissato un livello che deve essere almeno all’80% all’inizio dell’inverno 2022-2023, per poi diventare del 90% negli anni successivi.
Gli stoccaggi delle aziende
Ad Arera, l’Autorità per l’energia reti e ambiente, è stato affidato il compito di disciplinare le modalità per favorire gli stoccaggi anche da parte delle altre aziende. Proprio per questo motivo ha deciso di estendere il premio di giacenza anche alle capacità allocate nei mesi di giugno, luglio, agosto e settembre. E viene previsto un anticipo di due miliardi di euro da corrispondere tramite la Cassa per i servizi energetici e ambientali. Mosse messe in campo per poter arrivare preparati all’inverno.
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