L’epidemia rallenta, ma preoccupa: cosa succede nel mondo?

Violetta Silvestri

26/08/2020

Il mondo si risveglia con la notizia che l’epidemia, finalmente, sta rallentando. Questo quanto annunciato dall’OMS. Tuttavia le preoccupazioni restano: cosa succede nel mondo alle prese con il coronavirus?

L’epidemia rallenta, ma preoccupa: cosa succede nel mondo?

L’OMS ha dichiarato che l’epidemia sta finalmente rallentando: in una settimana i casi di positività nel mondo sono calati del 5% e i decessi sono diminuiti del 12%.

Dati incoraggianti, ma che non nascondono il livello ancora piuttosto alto di allerta in tutto il pianeta. Il coronavirus ancora circola e sta preoccupando per il suo ritorno anche nei Paesi dove sembrava fosse stato sconfitto.

Anche in questa coda di agosto, nazioni importanti continuano a lottare con la pandemia sia a livello sanitario che economico. Cosa sta succedendo davvero sul fronte COVID-19 nel mondo?

Epidemia nel mondo: cosa sta accadendo?

Secondo le ultime rilevazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il virus sta diminuendo la sua espansione. Un dato ottimista, ma non ancora definitivo, visto che il rallentamento è più evidente nelle Americhe piuttosto che nell’area del Mediterraneo e nell’Asia Pacifico.

Cosa sta succedendo davvero? In questo 26 agosto il mondo resta ancora molto in bilico tra ripresa e collasso causato dal coronavirus.

Gli Stati Uniti, nel pieno della campagna elettorale per le elezioni presidenziali, sono ancora fragili. Le scuole e le imprese stanno affrontando una crescente incertezza man mano che i mesi estivi volgono al termine.

Almeno 30 Stati hanno approvato l’erogazione di un extra di $ 300 a settimana in sussidi federali di disoccupazione. American Airlines ha dichiarato che si ridurrà il personale di 40.000 lavoratori senza ulteriori aiuti. I fallimenti dei ristoranti sono pronti a gonfiarsi nei prossimi mesi, portando i proprietari al collasso.

Il Giappone sta valutando come rendere le regole di distanziamento sociale più vincolanti mentre affronta una seconda ondata di casi di coronavirus più ampia di quella che ha provocato lo stato di emergenza in aprile-maggio.

Non sono buone le notizie che giungono dall’India. La dilagante epidemia di Covid-19 continua a diffondersi in tutto il Paese. La popolosa nazione ha registrato più di 60.000 casi di coronavirus per l’ottavo giorno consecutivo mercoledì 26 agosto, con i casi totali che hanno superato i 3,2 milioni secondo fonti governative.

La Corea del Sud è in agitazione. Il Governo ha ordinato ai medici di Seul di tornare al lavoro mercoledì 26 agosto dopo che hanno iniziato uno sciopero di tre giorni per protestare contro diverse proposte dello Stato.

La Turchia ha registrato il più alto numero di nuovi casi di coronavirus da metà giugno. Altre 1.502 infezioni sono state confermate martedì 25 agosto, secondo i dati del Governo, portando il conteggio ufficiale a oltre 261.000.

In Europa, la Germania ha esteso un programma di sussidi per i lavoratori, con lo scopo di aiutare la più grande economia europea a riprendersi dalla crisi del coronavirus. La coalizione del cancelliere Angela Merkel ha acconsentito martedì 25 agosto di fornire i sussidi per l’occupazione, originariamente previsti per 12 mesi, fino alla fine del 2021.

I progressi della scienza: quali novità?

In uno scenario così incerto tutto il mondo si sta aggrappando ai progressi scientifici che riguardano vaccino e nuovi trattamenti contro il COVID-19.

Quali aggiornamenti? Secondo Reuters, i dati sul vaccino di AstraZeneca e dell’Università di Oxford potrebbero essere pronti per la revisione normativa già quest’anno.

In Italia è iniziata la sperimentazione sull’uomo del vaccino presso l’Istituto Spallanzani di Roma.

Negli USA, il commissario della Fda Stephen Hahn ha risposto ai commenti che ha fatto sui benefici del plasma di convalescenza dopo averlo autorizzato per l’uso di emergenza durante il fine settimana. Trump aveva presentato la novità come una vera svolta.

Hahn è stato oggetto di intense critiche da parte della comunità scientifica dopo aver affermato in una conferenza stampa che uno studio ha rilevato che il trattamento ha portato a un miglioramento del 35% della sopravvivenza. Mentre i dati suggerivano che una dose più alta di plasma può essere più vantaggiosa di una dose più bassa, lo studio non era così completo da poter osannare il trattamento.

La Fda, quindi, ha fatto un passo indietro, ammettendo che la riduzine del rischio con il plasma è relativa, non assoluta.

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