Eredità dall’estero: regole e tassazione

Caterina Gastaldi

13 Maggio 2023 - 16:44

Le imposte di successione riguardano beni mobili e immobili, ma come funziona per le eredità all’estero?

Eredità dall’estero: regole e tassazione

Le imposte relative all’eredità lasciata agli eredi riguardano sia i beni mobili, sia quelli immobili. Quindi, come regola generale, le somme ricevute in questo caso sono soggette a tassazione, quando il de cuius era residente in Italia. Tuttavia, possono esserci dei casi particolari in cui l’eredità arriva dall’estero.

Quando il deceduto è residente all’estero infatti, le regole relative alla tassazione possono essere diverse. Vediamo cosa succede, e se si devono pagare le tasse anche sull’eredità proveniente da una persona non residente in Italia.

Eredità dall’estero e residenza del de cuius

La regola principale secondo cui vengono valutate le tasse relative all’eredità dall’estero è legata proprio alla residenza del de cuius, ovvero la persona deceduta dalla quale proviene l’eredità. Anche tutte le altre regole più complesse al riguardo si basano comunque su questo principio.

A seconda che sia fiscalmente residente in un Paese estero o meno, indipendentemente dalla cittadinanza, verrà applicata l’imposta sulla successione. La residenza del ricevente, invece, non è presa in considerazione.

L’imposta di successione viene applicata quindi quando:

  • nel caso in cui il de cuius, nel momento del decesso, non era residente in Italia, allora solo sui beni presenti nel territorio dello Stato Italiano, quindi su base territoriale;
  • nel caso opposto invece, in cui il de cuius, pur vivendo all’estero, risulti residente in Italia, l’imposta viene applicata su base mondiale, e quindi su tutti i suoi beni e diritti, presenti sia in Italia, sia all’estero.

Cosa si intende per residenza

Bisogna tenere conto però che il concetto di residenza può risultare confuso in questo caso. In generale la residenza si intende come “il luogo in cui una persona ha dimora abituale”, tuttavia questa può anche essere temporanea.

Proprio perché la residenza può essere temporanea, viene da chiedersi se le regole precedenti siano valide anche quando il cambio è avvenuto pochi giorni o settimane prima del decesso, per esempio.
Per questo si tende a utilizzare, per riferirsi alla residenza, la definizione data dal Codice Civile, dove viene indicata come “dimora abituale”.

Comunque, come regola generale, in caso di decesso di una persona residente all’estero, l’ordinamento italiano è interessato solo quando sono presenti beni sul patrimonio nazionale. In casi diversi invece, bisogna fare riferimento a quanto previsto dall’ordinamento del singolo Paese in questione.

Cosa succede se si riceve l’eredità dall’estero

Normalmente quando si riceve un’eredità, salvo casi particolari, è previsto che i beneficiari avvisino chi di dovere attraverso la cosiddetta “dichiarazione di successione”.

In caso di beni provenienti da una persona residente all’estero invece, come anche dichiarato dall’Agenzia delle Entrate con la risposta n°310/E del 2019, quest’obbligo non è presente, a patto che questi beni non siano presenti sul territorio nazionale.

n°310/E del 2019
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In caso di beni immobili, bisognerà quindi capire dove sono presenti. Se si tratta di liquidi, come i soldi presenti su un conto bancario, si terrà conto della residenza del deceduto. Se il de cuius era residente all’etero quindi il denaro ricevuto (tramite bonifico, o asseggno, o altro) si considera proveniente dall’estero, e quindi non presente sul territorio italiano.

Questo significa che il denaro ricevuto in eredità da una persona residente all’estero non è soggetto al principio della territorialità, e quindi non viene tassato dallo Stato Italiano.

Certificato successorio europeo per l’eredità all’estero

Chi riceve un’eredità da un altro Paese UE potrebbe aver bisogno di un “certificato successorio” che dimostri allo Stato in questione che si detiene la proprietà del bene in questione. Questo documento può anche essere necessario all’esecutore testamentario e l’amministratore del patrimonio

Si può richiedere:

  • all’autorità del Paese UE che si occupa delle successioni;
  • altre autorità competenti, come un notaio, sempre del Paese europeo in cui si è residenti.

Questo certificato viene riconosciuto a livello europeo, a differenza di altri che potrebbero non avere lo stesso valore in Stati UE differenti, e permette di accelerare e facilitare la procedura amministrativa.

Una volta rilasciato il documento l’autorità competente comunque ha sempre il diritto e la possibilità di annullarlo nel caso di errori.

Cosa fare se si è residenti all’estero con eredità italiana

Cosa succede quando l’eredità avviene in Italia, ma si è residenti all’estero? In questo caso vengono seguite le regole previste dalla legislazione italiana, e il cittadino italiano residente all’estero può scegliere se presenziare di persona alla procedura di successione, oppure se affidarsi a terzi. Non è quindi obbligato a essere presente.

In questo caso avviene il conferimento di una procedura speciale, operazione che deve essere fatta dal cittadino italiano di fronte a un notaio locale. Il notaio verificherà l’effettiva identità dell’interessato, e poi procederà con l’autenticazione e la procedura richiesta perché il documento sia efficace.

La persona che fa le veci dell’interessato quindi ha la possibilità di compiere ogni attività relativa alla successione, compresa quella di rinunciarvi o contestarla.
Come in altri casi infatti, anche quando si riceve l’eredità dall’estero, o si è residenti all’estero e si riceve un’eredità in Italia, si ha sempre la possibilità di rinunciarvi.

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