Ereditare l’usufrutto, quando è possibile e come

Ilena D’Errico

19 Febbraio 2024 - 20:37

L’usufrutto può costituirsi con un’eredità, anche se non può essere propriamente ereditato. Ecco cosa prevede la legge, quanto dura questo diritto e come può nascere o trasmettersi.

Ereditare l’usufrutto, quando è possibile e come

Il diritto di usufrutto permette al titolare, una persona diversa dal proprietario, di utilizzare un bene e godere dei frutti prodotti. Per esempio, l’usufrutto su un immobile permette di vivere in casa e/o di affittarla e riscuotere i canoni, senza doverne acquistare la proprietà, che rimane appunto al proprietario. L’usufrutto può essere concesso in diversi modi e può anche essere ricevuto con l’eredità, ma soltanto in alcuni casi specifici. Ecco quando si può ereditare l’usufrutto e come fare per concederlo in eredità.

Si può ereditare l’usufrutto?

Il diritto di usufrutto ha per legge una durata limitata, infatti rimane in vigore fino alla data di scadenza indicata nell’atto notarile oppure alla morte dell’usufruttuario, in base a quanto concordato tra le parti. La durata dell’usufrutto non può in ogni caso superare la vita di chi lo riceve, mentre per le società, gli enti e le assicurazioni il termine massimo è pari a 30 anni.

Oltre alla scadenza prevista, però, l’usufrutto può terminare anche al verificarsi di alcuni eventi, cioè:

  • il diritto di usufrutto si prescrive, poiché non è stato esercitato per almeno 20 anni;
  • l’usufruttuario acquista il bene in oggetto e dunque avviene una consolidazione;
  • il bene in usufrutto perisce completamente;
  • l’usufruttuario abusa del diritto perché agisce superando i limiti concessi dal proprietario o non adempie ai suoi doveri;
  • l’usufruttuario rinuncia al diritto in questione.

Di conseguenza, se non si verifica nessuna di queste condizioni l’usufrutto dura fino alla scadenza concordata tra le parti, ma comunque non oltre la durata della vita (o il limite di 30 anni per le persone giuridiche). La morte dell’usufruttuario è dunque una causa di estinzione del diritto, motivo per cui non si può ereditare l’usufrutto in questo modo. L’usufruttuario, però, può cedere il suo diritto ad altri finché è in vita, ma la sua futura morte determina comunque l’estinzione del diritto.

Come ricevere l’usufrutto in eredità

Ereditare l’usufrutto alla morte dell’usufruttuario è impossibile, questo diritto è dunque da considerarsi intrasmissibile se il defunto lo deteneva. Allo stesso tempo, tuttavia, è possibile che un usufrutto si costituisca con un’eredità. Questa apparente contraddizione ha in realtà una spiegazione molto semplice: si può ereditare l’usufrutto di un bene alla morte del suo proprietario, ma non alla morte dell’usufruttuario.

Il diritto di chi riceve un bene in usufrutto, infatti, cessa senza dubbio con la sua morte e dunque non può essere trasmesso, proprio a garanzia della proprietà. Il proprietario, invece, ha pieni poteri sui propri beni e può anche concedere ad altri dei diritti di godimento, tra cui l’uso, l’abitazione e proprio l’usufrutto. L’ampiezza del diritto di proprietà si manifesta anche nelle disposizioni ereditarie (escludendo le questioni di legittima), permettendo al testatore di far nascere un diritto di usufrutto in capo a un erede, lasciando la proprietà ad altri.

In effetti, questa strategia è spesso impiegata per assicurarsi che alcuni eredi abbiano una casa in cui abitare o la sicurezza di poter ricevere una rendita oppure per derogare ai limiti imposti dalle quote di legittima. Di norma l’utilità dell’usufrutto stipulato con il testamento si palesa con i beni immobili del patrimonio ereditario, ma si precisa che questo diritto può avere ad oggetto qualsiasi bene, compresi beni mobili e perfino immateriali.

È però fondamentale che il bene da concedere in usufrutto sia infungibile o inconsumabile, quali elementi caratteristici dell’usufrutto per garantire la temporaneità e il rispetto del diritto di proprietà. L’unico modo per concedere a un erede l’usufrutto è il testamento, in assenza del quale la divisione ereditaria avviene secondo legge e considerando soltanto la piena proprietà (eventualmente in comunione ma possibile da sciogliere).

In sintesi, si può ricevere l’usufrutto in eredità alla morte del proprietario del bene che ha lasciato un testamento in proposito, mentre non è possibile ereditare l’usufrutto alla morte dell’usufruttuario perché il diritto si è estinto. In quest’ultimo caso, soltanto il proprietario può discrezionalmente stipulare un nuovo usufrutto in favore degli eredi.

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