Numeri in aumento e previsioni ampiamente positive per il comparto del turismo in Italia. Il settore potrebbe essere driver di crescita per l’intera economia nazionale.
L’estate del 2022 si preannuncia da record e molti parlano addirittura di “Estate della rinascita”. Soprattutto guardando al settore del turismo, uno dei più colpiti negli ultimi anni da chiusure e vincoli legati alla Pandemia da Covid-19, le indagini di settore hanno mostrato evidenze incoraggianti.
Particolarmente apprezzate dagli italiani sono proprio le bellezze nostrane, in quanto il 90% degli intervistati ha dichiarato di voler rimanere in Italia per trascorrere le ferie estive (dati Demoskopika). Inoltre, c’è una forte propensione a valorizzare la riscoperta del contatto con la natura e gli elementi di socializzazione, esaltando particolarmente il fattore esperienziale.
Di questi aspetti ne abbiamo parlato con Marco Deiosso, CEO & Co-Founder di 181travel, una startup di Cagliari attiva in 8 regioni italiane, specializzata nel turismo esperienziale, che solo nel 2021 ha fatturato 1,2M di euro e stretto importanti partnership con grandi player del settore, come TH Resorts, Valtur, MSC, Costa Crociere e ClubEsse.
D: Dopo circa due anni di Pandemia e restrizioni, l‘estate alla porte sembra essere caratterizzata da maggiori libertà e da un progressivo ritorno alla “normalità”. Come può il turismo esperienziale aiutare le persone a riscoprire sé stessi e l’importanza della natura?
R: Il Turismo Esperienziale ha la funzione di “tematizzare” le vacanze dei viaggiatori, spostando il focus dal mero “volo+hotel” alla reale scoperta della destinazione che si andrà a visitare. Il periodo pandemico ci ha permesso di comunicare con maggiore forza la possibilità di vivere il territorio e di valorizzarlo, dando ovviamente ampio spazio ad attività Outdoor ed Ecofriendly. Biking, sailing, mezzi elettrici, horsing e trekking, sono sempre presenti nel ventaglio delle nostre proposte in tutta Italia.
D: Stando ad alcune ricerche di settore, le stime del 2022 prevedono circa 92 milioni di arrivi e quasi 343 milioni di presenze tra italiani e stranieri nel nostro Paese (dati Demoskopika “Turismo. Incremento presenze del 35% nel 2022”).
A questi, si aggiunge una previsione di crescita dell’81% nel 2022 per il turismo esperienziale, che già nel 2019 aveva raggiunto i 254 miliardi di dollari di fatturato nel mondo (dati Arival “Travel, The Experience Revolution”, 2020).
Sono questi dati che potranno avere un’influenza positiva sulla crescita economica del nostro Paese? Se sì, come?
R: A differenza dell’industria “Travel & Hospitality”, il mercato del turismo esperienziale (detto anche “Tours and Activities”) è il vero volano dell’indotto diretto e indiretto per ogni regione, provincia e comune coinvolto. È nostro compito primario portare l’Ospite fuori dalla struttura, a conoscere ciò che lo circonda durante la vacanza, comprando beni e servizi sul territorio. Il tema della stagionalità, che è condizionato dal segmento “Travel & Hospitality” e dalle carenze infrastrutturali, non aiuta a massimizzare l’impatto, ma piano piano tutti gli attori coinvolti stanno affrontando seriamente questo aspetto cruciale. Lo ha testimoniato anche la partecipazione sentita che la Sardinia Travel Conference, evento organizzato insieme a FITE group nel marzo scorso, ha avuto da parte dei principali player del settore: in questa circostanza si è discusso a lungo su come istituzioni e privati possano collaborare per garantire al turismo infrastrutture adeguate.
D: Ci aiuti a capire meglio il concetto di esperienzialità e cosa contraddistingue 181travel dalle altre agenzie di viaggi e tour operator?
R: A differenza della maggior parte delle agenzie di viaggio e dei tour operator, la nostra missione non è di spostare i flussi turistici, ma di massimizzare l’impatto positivo che i viaggiatori possono portare sui territori. Spendere sì, ma acquistando le esperienze e le attività giuste per aumentare la soddisfazione dei viaggiatori, seguendo ciò che ogni tipologia di Ospite possa gradire, incrementando al massimo l’indotto in destinazione per operatori locali, pubblici esercizi e imprenditori del settore.
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