I genitori di figli disabili gravi possono richiedere l’estensione del congedo parentale in alternativa ai 3 giorni di permesso (mensili). Ecco quali sono le condizioni da soddisfare.
In alcuni casi è possibile prolungare il congedo parentale percependo - per tutto il periodo dell’assenza dal lavoro - il 30% della retribuzione. Si tratta di una possibilità riservata solamente ai genitori, anche adottivi o affidatari, di figli disabili in situazione di gravità i quali possono richiedere, in alternativa ai permessi della Legge 104, di estendere il congedo parentale per una durata complessiva di 3 anni.
Si tratta quindi di una misura rivolta esclusivamente a quei lavoratori a cui è stato riconosciuto il diritto alla Legge 104, i quali possono decidere di estendere il congedo parentale per avere più tempo da passare con i propri figli che versano in una situazione di grave disabilità.
Di seguito vedremo come fare e quali sono le condizioni da soddisfare per richiedere il prolungamento del congedo parentale; prima di tutto, però, vediamo in cosa consiste questa misura.
Estensione del congedo parentale: cosa prevede
Come noto il congedo parentale è la misura con cui al genitore viene data la possibilità - usufruendo di permessi parzialmente retribuiti - di soddisfare i bisogni affettivi e relazionali del bambino qualora questo sia impedito dallo svolgimento di un’attività lavorativa.
Complessivamente madre e padre hanno a disposizione 10 mesi di permesso, ed ognuno dei genitori non può assentarsi per più di 6 mesi (per il padre ci sono delle eccezioni). I permessi sono retribuiti al 30% ma solo se:
- goduti nei primi 6 anni di età del figlio;
- goduti tra il 6° e l’8° anno di età del figlio, ma solo quando il reddito individuale del genitori è inferiore a 2,5 volte il trattamento minimo di pensione.
Generalmente, comunque, il congedo parentale può essere goduto fino al 12° anno di età del figlio, ma negli ultimi 4 anni i permessi non sono retribuiti. Per i figli adottivi si contano gli anni dall’entrata in famiglia del minore e non l’età dello stesso.
Con l’estensione del congedo parentale, però, il genitore - anche adottivo o affidatario - del minore può beneficiare di:
- altri giorni di congedo parentale straordinario, che sommati a quelli del congedo parentale ordinario, però, non possono superare i 3 anni;
- indennità retribuita al 30% in ogni caso, anche se fruiti dopo il 6° anno di età del figlio.
Così come per il congedo parentale ordinario, anche per quello straordinario nei casi di adozione o affidamento si prende come riferimento per il godimento della misura non l’età del figlio, bensì la data di ingresso in famiglia del minore riconosciuto disabile in situazione di gravità.
Fatta chiarezza su cosa spetta con il prolungamento del congedo parentale, vediamo quando si può richiedere e quali sono i requisiti da soddisfare.
Chi può richiedere il prolungamento del congedo parentale
Come anticipato, possono richiedere il prolungamento del congedo parentale i genitori di figli disabili ai quali è stata riconosciuta la situazione di gravità. Si può richiedere:
- entro i primi 12 anni di età del figlio (se naturale);
- entro il 12° anno dall’entrata in famiglia del figlio (se adottivo o affidatario).
Per poter richiedere il prolungamento del congedo parentale, bisogna rinunciare ai permessi della 104: quindi, ogni mese o si chiede l’estensione del congedo parentale, oppure si beneficia dei tre permessi retribuiti (frazionabili anche ad ore) previsti dalla Legge 104/1992.
Inoltre, non è possibile richiedere l’estensione del congedo in caso di ricovero a tempo pieno del minore in un istituto specializzato; l’unica eccezione è rappresentata da quando la presenza dei genitori sia espressamente richiesta dai sanitari.
Come fruire del congedo e compatibilità
In caso di prolungamento, il congedo può essere fruito quindi da madre e padre per tre anni, con le assenze che possono essere dilazionate fino al 12° anno di età del figlio.
Bisogna ricordare però che il limite di tre anni si considera tenendo conto anche dei 10 mesi del congedo ordinario. Dovete sapere, infatti, che il prolungamento del congedo parentale decorre a partire dalla conclusione del periodo di normale congedo parentale teoricamente fruibile dal genitore richiedente.
L’estensione del congedo parentale può essere goduta sia in maniera continuativa che frazionata. I genitori nell’arco della stessa giornata possono godere l’uno del congedo straordinario e l’altro di quello ordinario o per la malattia del figlio.
Inoltre trattandosi di due misure con la stessa finalità, la fruizione dei benefici dei tre giorni di permesso mensili, del prolungamento del congedo parentale e delle ore di riposo deve intendersi alternativa e non cumulativa nell’arco del mese. Quindi ogni mese il dipendente deve decidere se beneficiare dei tre giorni di permesso o del prolungamento del congedo parentale.
Il prolungamento del congedo è compatibile con i permessi 104 per il figlio con disabilità grave inferiore ai 3 anni e con i riposi per allattamento.
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