L’inverno delle criptovalute potrebbe essere vicino al termine. La spinta positiva dall’attesissimo Merge. Ecco perché Ethereum potrebbe battere Bitcoin nella fase di ripresa.
L’inverno delle criptovalute potrebbe essere vicino al termine, dopo che Bitcoin è crollato su livelli più bassi da dicembre 2020, trascinando con sé anche Ethereum. Il valore delle due principali valute digitali è sceso rispettivamente del 67% e del 74% dai record di fine 2021, ma nell’ultimo mese la valuta di Vitalik Buterin sta salendo alla ribalta.
Ethereum peggio di Bitcoin nel ribasso, meglio nel rimbalzo
Ethereum ha sofferto per i ritardi negli aggiornamenti della versione 2.0, scendendo più velocemente di Bitcoin da inizio 2022. La perdita di valore di Ethereum è stata maggiore in termini percentuali rispetto a quella subita da Bitcoin nello stesso periodo: dai record oltre 4.800 euro, Ethereum è crollato fino a un minimo a 880 dollari, salvo poi realizzare un recupero superiore al 45% fin sopra i 1.200 dollari.
Bitcoin è passato dai record a 69.000 dollari circa a 17.600 circa, per poi rimbalzare del 27%, a 22.000 dollari circa.
Dopo lo shock, sembra si stiano creando le premesse tecniche per una ripresa rapida di Ethereum.
Superati i massimi della seconda metà di giugno a 1.280 circa, Ethereum potrebbe infatti puntare ai 1.500 dollari ed eventualmente a quota 1.700. Servirà tuttavia il ritorno in pianta stabile oltre questo riferimento per sostenere un recupero duraturo nel tempo. E qui entra in gioco un secondo fattore: il successo del Merge.
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Manca poco al Merge di Ethereum
Alla risalita (temporanea) hanno sicuramente contribuito le buone notizie relative al Merge, l’aggiornamento che determina il passaggio da Proof-of-work a Proof-of-stake per la validazione dei nodi della blockchain.
I programmatori di Ethereum hanno da poco completato il penultimo test su Sepolia, la seconda delle tre testnet dell’ecosistema.
Un mese fa era stata completata la fusione tra la testnet Ropsten e la nuova Beacon Chain, basata su PoS.
Ora l’ultimo passaggio è quello della testnet Goerli. A quel punto, la transizione della proof-of-stake della mainnet Ethereum potrebbe avvenire nel terzo/quarto trimestre del 2022, in ritardo rispetto alla data ipotizzata inizialmente che prevedeva il passaggio ad agosto. Ma non ci sono fonti ufficiali a confermare la data.
È una fase cruciale che richiede massima attenzione e prudenza da parte degli sviluppatori, per questo motivo vengono ripetuti molti test: per garantire che il passaggio ufficiale, quando ci sarà, avvenga senza intoppi.
Quando Ethereum avrà abbandonato definitivamente il consenso PoW, l’algoritmo utilizzato anche da Bitcoin, il processo di validazione sarà più veloce ed economico.
Ethereum: gli effetti del Merge
L’aggiornamento a Ethereum 2.0 avrà degli effetti evidenti sul meccanismo di consenso, con dei riflessi sui servizi collegati alla DeFi. Lo stesso Vitalik Buterin, fondatore di Ethereum, ha sollevato il dubbio che il Merge possa ridurre il livello di decentralizzazione della rete.
Un esempio è quello di Lido Finance, il principale fornitore di servizi di staking per Ethereum 2.0 che assorbe circa un terzo degli ETH in staking. Dal momento che il proof-of-stake permette di convalidare le transazioni a chi possiede più ETH messi in staking, chi ne ha di più potrà aggiungere più blocchi alla blockchain.
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