Senza protezione le imprese UE che esportano tecnologia e know-how possono subire violazioni: ecco perché serve la tutela e l’applicazione dei diritti di proprietà intellettuale
L’EUIPO, Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale, è stato istituito come agenzia decentrata dell’Unione europea (ad Alicante, in Spagna) per tutelare i diritti di proprietà intellettuale delle imprese e degli innovatori anche al di fuori dell’Unione europea, come in Cina.
La sua attività principale è la registrazione di marchi UE e di disegni e modelli comunitari, validi in tutta l’Unione europea.
Il lavoro dell’EUIPO comprende anche l’armonizzazione delle prassi di registrazione e l’elaborazione di strumenti comuni, con gli uffici nazionali e regionali della proprietà intellettuale, formando la rete dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPN).
L’EUIPO ospita anche l’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale.
Denominato in precedenza UAMI, con l’entrata in vigore del regolamento 2015/2424, l’agenzia ha cambiato la propria denominazione in Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale. Con quasi 1.100 persone l’ufficio lavora in cinque lingue (inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo) ed evade domande nelle 23 lingue ufficiali dell’UE.
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A dirigere l’EUIPO è il belga Christian Archambeau, con esperienze nell’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e nell’Agenzia Spaziale Europea. Suo vice è l’italiano Andrea Di Carlo, proveniente dalla direzione del dipartimento Servizi ai clienti dell’EUIPO.
L’iniziativa IP Key Cina
IP Key China è un progetto dell’UE creato nel 2017 per rafforzare la cooperazione UE-Cina in materia di proprietà intellettuale.
È cofinanziato dalla Commissione europea e dall’EUIPO ed è attuato a livello operativo dall’EUIPO, con la cooperazione fra le parti interessate cinesi e il coinvolgimento dell’industria, del mondo accademico delle autorità giudiziarie e di contrasto.
Al 1º gennaio 2020 erano in vigore 1,6 milioni di registrazioni di marchi dell’Unione europea, contenenti più di 4,4 milioni di classi di prodotti e servizi associate, con un tasso di crescita medio annuo del 5,6 % (2010-2019). La maggior parte dei depositi di marchi dell’Unione europea ha continuato a provenire dall’interno dell’UE, con una quota media del 68,3 % dei depositi totali. La Germania è stata il principale paese di deposito a livello mondiale e dell’UE, seguita da Regno Unito, Italia (8 %), Spagna e Francia.
Nel 2021 le esportazioni dell’Italia hanno raggiunto un importo totale di 15.691 milioni di euro, riguardando per lo più macchinari e attrezzature per il trasporto, compresi macchinari specializzati destinati a settori particolari per 6.237 milioni di euro (40 % delle esportazioni verso la Cina), prodotti manufatti vari, principalmente articoli e accessori di abbigliamento, per 4.068 milioni di euro (26 % delle esportazioni verso la Cina) e prodotti chimici e correlati, in particolare prodotti medici e farmaceutici, per 2.264 milioni di EUR (14 % delle esportazioni verso la Cina).
Quindi possiamo dire che la Cina è uno dei principali partner commerciali dell’UE.
In questo contesto i Diritti di Proprietà Intellettuale (DPI) sono un fattore determinante per le imprese dell’UE che generano tali scambi.
Nel 2021 la Cina è stato il terzo partner in termini di dimensioni per le esportazioni di prodotti UE (10,2 %): le esportazioni delle imprese dell’UE verso la Cina hanno raggiunto un volume di 223,4 miliardi di euro, riguardando principalmente macchinari e veicoli (52 %), altri prodotti finiti (20 %) e sostanze chimiche (15 %). I tre maggiori esportatori dell’UE verso la Cina sono stati la Germania (104.655 milioni di euro), la Francia (24.028 milioni di euro) e i Paesi Bassi (15 906 milioni di euro).
Nel corso degli ultimi cinque anni le attività di IP Key China sono state mirate ad agevolare l’accesso al mercato per le aziende, le imprese e gli innovatori dell’UE, attraverso la cooperazione con le autorità, le associazioni di imprese e altre parti interessate pubbliche e private cinesi.
Il contributo è stato apportato tramite l’approfondimento della comprensione del mercato e il miglioramento dell’attuazione della legislazione e dei sistemi di applicazione della proprietà intellettuale in Cina.
Le valutazioni della legislazione cinese fornite da IP Key China hanno fatto luce sulle differenze rispetto alla legislazione equivalente in materia di proprieà intellettuale nell’UE.
L’analisi ha riguardato aspetti come la risposta alla contraffazione e alla pirateria, le procedure per il trattamento delle controversie in materia di proprietà intellettuale, la sua applicazione generale e le informazioni fornite alle imprese europee.
Inoltre, il progetto è stato coinvolto in un’ulteriore cooperazione con la Cina a seguito della firma dell’accordo bilaterale UE-Cina per la protezione di 100 indicazioni geografiche europee in Cina e di 100 indicazioni geografiche cinesi nell’UE.
IP Key China ha apportato un contributo in termini di integrazione dei dati relativi ai marchi messi a disposizione dall’amministrazione nazionale cinese per la proprietà intellettuale (CNIPA), grazie al quale oltre 32 milioni di marchi cinesi sono divenuti disponibili nello strumento di ricerca per i marchi e nella banca dati Tmview.
Nel 2020 l’EUIPO e la CNIPA hanno firmato l’accordo sullo scambio di informazioni sui marchi, concordando lo scambio reciproco di dati sui marchi nazionali cinesi e sui marchi dell’Unione europea.
La prossima fase del progetto IP Key China punterà all’avanzamento della convergenza delle norme cinesi, dell’UE e internazionali in materia di protezione dei DPI, con riguardo agli aspetti legati alle attività di contrasto.
Si presterà attenzione al rafforzamento dei partenariati e dell’interazione strategica con le imprese che operano in Cina e con le associazioni di settore.
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