Dall’Ungheria alla Spagna: ecco dove sorgeranno gli impianti che consentiranno al Dragone di produrre EV e batterie nel cuore dell’Europa.
Non solo auto elettriche esportate dalla Cina per essere vendute nei mercati europei. L’impronta del Dragone nell’automotive del Vecchio Continente è ben visibile anche grazie ad altri due segnali che completano un quadro emblematico, dal quale emergono tutte le potenzialità del gigante asiatico.
Da un lato, infatti, abbiamo diverse fabbriche di EV dislocate in Europa, tra progetti in fase di realizzazione e altri soltanto annunciati, dai quali usciranno veicoli non più made in China bensì made in EU. Dall’altro troviamo invece strutture cinesi adibite alla produzione di batterie elettriche, ovvero il cuore dei mezzi di nuova generazione.
Basta unire i tre punti ed ecco prendere forma il triangolo d’oro della Cina: fabbriche di EV, auto elettriche e batterie. Il contesto, per il gigante asiatico, non è però del tutto roseo. Se alcune case automobilistiche cinesi stanno cercando di creare stabilimenti di produzione e assemblaggio in Europa, con l’obiettivo di aumentare le vendite di auto a basso costo nella regione per competere con i concorrenti locali in un contesto di rallentamento della domanda interna, di pari passo Bruxelles ha acceso i riflettori sulle mosse del governo cinese. [...]
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