Far vincere Putin o scatenare la terza guerra mondiale: il dilemma della Nato

Alessandro Cipolla

20 Luglio 2023 - 08:29

La Nato in Ucraina si trova di fronte a un bivio: spingere per una tregua dal sapore di vittoria per Putin, oppure inviare proprie truppe dando vita alla terza guerra mondiale.

Far vincere Putin o scatenare la terza guerra mondiale: il dilemma della Nato

O Terza guerra mondiale o lasciare a Vladimir Putin i territori che al momento la Russia ha occupato in Ucraina. Dopo oltre 500 giorni dall’inizio del conflitto, per la Nato non sembrerebbero esserci altre soluzioni visto il sostanziale flop finora della controffensiva di Kiev.

Una autentica sciarada per l’Occidente che non ha trovato risposta anche al vertice Nato che si è svolto a Vilius la scorsa settimana: in Lituania l’Alleanza atlantica ha preferito gettare di nuovo la palla in tribuna tanto da far infuriare Volodymyr Zelensky, che ha tuonato come l’Ucraina meriti rispetto prima di fare abiura dopo poche ore.

Già perché al netto dei proclami sia a Kiev sia a Washington ormai hanno realizzato che soltanto un intervento diretto da parte della Nato potrebbe portare la Russia alla sconfitta, ma questo significherebbe di fatto dare vita a una terza guerra mondiale potenzialmente anche nucleare.

Uno scenario da incubo, tanto che il presidente Joe Biden ha giustificato il momentaneo mancato ingresso dell’Ucraina nella Nato proprio per il fatto che, con il conflitto con la Russia ancora in corso, un ulteriore immediato allargamento ci avrebbe condotto verso “la terza guerra mondiale”.

Anche aumentando la fornitura di armi a Kiev appare difficile che l’Ucraina possa invertire il trend della controffensiva che, un mese dopo il suo inizio, finora ha prodotto solo una ulteriore strage di soldati ucraini e russi senza che ci siano stati significativi cambiamenti territoriali.

La Nato tra terza guerra mondiale e la vittoria di Putin

Leggendo tra le righe dei massimi esponenti dell’esercito americano, appare evidente che l’arrivo in Ucraina delle bombe a grappolo e degli F-16, oltre a una nuova serie di missili contenuti nell’ennesimo pacchetto di aiuti da oltre 1 miliardo di dollari, non serviranno a invertire l’andazzo di questo conflitto ma soltanto a infliggere delle sconfitte militari a Mosca per creare qualche difficoltà a Vladimir Putin quando, presumibilmente a inizio 2024 momento in cui inizierà la volata per le elezioni presidenziali Usa, si inizierà seriamente a trattare per un cessate il fuoco.

Quella che è stata definita come la “soluzione coreana”, ovvero alla Russia i territori occupati e a Kiev la garanzia tramite una serie di accordi bilaterali di essere difesa dall’Occidente in caso di un nuovo attacco da parte di Mosca, al momento infatti appare essere l’epilogo più probabile di questa guerra.

L’Ucraina di conseguenza avrebbe ancora diversi mesi per riconquistare più territori possibile, con il grande obiettivo che sarebbe quello di sfondare a Sud per mettere pressione alla Crimea rendendola “a tiro” dei missili Himars forniti dagli Usa.

Concedere il meno possibile a Vladimir Putin per non far apparire l’accordo una sorta di successo per la Russia, anche se i piani del Cremlino all’inizio dell’invasione erano ben diversi: conquistare Kiev e destituire Volodymyr Zelensky che, invece, resterà ben saldo al proprio posto.

L’alternativa a questa soluzione è una terza guerra mondiale, una funesta prospettiva che non è scartata dall’ala più dura della Nato composta dalla Polonia, dai Paesi baltici e in qualche modo anche dal Regno Unito.

Con la Cina spettatrice interessata vista la questione Taiwan che prima o poi dovrà essere “risolta” da Pechino, una terza guerra mondiale potrebbe essere ancora più distruttiva rispetto a tremendi due conflitti che hanno segnato il novecento.

La palla di conseguenza è in mano alla Nato - ovvero agli Stati Uniti visto che il resto dell’Alleanza atlantica tranne Germania e Francia non sembrerebbe avere lo spessore per fare pressioni su Washington - che presto dovrà prendere una decisione: se la controffensiva continuerà a essere inefficace, o dovranno essere concessi dei territori alla Russia oppure l’unico modo per sconfiggere Putin sarà quello di un intervento militare diretto con tutte le conseguenze del caso.

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