Ecco in quali casi la legge italiana consente di fare causa o difendersi anche senza avvocato e cosa bisogna sapere assolutamente.
Tra Tv e internet è pieno di video, non sempre reali ma molto suggestivi, di persone che si difendono da sole in giudizio tirando fuori un’intelligenza spiccata e fondamenta di legge acquisite nei modi più disparati. In realtà, la possibilità di rappresentare sé stessi in un’aula di tribunale è molto limitata, quanto meno in Italia. Fare causa o difendersi senza avvocato è possibile soltanto in alcuni casi eccezionali e mai nei processi penali, fatta eccezione per le contravvenzioni discusse dinanzi al Giudice di pace in cui la parte offesa può stare in giudizio da sola (ma con possibilità di azione a dir poco limitate).
Nel processo penale la vittima non è una vera e propria parte del giudizio, perciò il problema non si pone da questo punto di vista e deve comunque rivolgersi a un avvocato se intende costituirsi parte civile, mentre l’imputato non può nemmeno rinunciare al legale. La difesa tecnica, come definita dalla legge, è una garanzia per i cittadini e per la collettività. Vediamo quindi quali sono i casi in cui si può stare in causa senza avvocato e soprattutto come fare.
Dal giudice di pace senza avvocato
Come anticipato, la possibilità di far causa o difendersi senza avvocato è decisamente circoscritta. Nel dettaglio, è possibile soltanto nei procedimenti presso il giudice di pace con cause di valore inferiore a 1.100 euro o superiore ma autorizzate dal giudice stesso su richiesta dell’interessato tenendo conto dell’entità e della natura della causa. Un’autorizzazione che viene concessa molto raramente, anche quando la materia appare poco delicata ai non addetti al settore e molto probabilmente anche per questo motivo.
Se il valore della causa supera di poco il limite imposto dalla legge, tuttavia, il giudice può concedere alla parte di stare in giudizio senza avvocato se ritiene che possa farlo senza pregiudizi perché la controversia ha comunque un valore contenuto e non riguarda argomenti particolari. Il cittadino può stare da solo in giudizio anche presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado fino a un valore massimo di 3.000 euro.
Per quanto limitata, questa possibilità è fondamentale perché permette ai cittadini di ricorrere ai rimedi legali anche per cause di valore modesto che farebbero apparire poco conveniente e talvolta proibitivo l’onorario del professionista. Ciò però non significa che sia vietato affidarsi a un legale, che resta invece la soluzione preferibile in linea generale. Nel complesso, sono diverse le cause legali che il cittadino può affrontare senza avvocato. Gli esempi più comuni (nel limite degli importi e delle condizioni enunciate) riguardano senza dubbio l’impugnazione di cartelle esattoriali e multe stradali.
Altre cause senza avvocato
In teoria, il cittadino può stare in giudizio senza avvocato anche per alcune cause particolari, nel dettaglio entro un limite di 129,11 euro, per:
- lavoro;
- previdenza;
- locazione;
- comodato d’uso;
- affitto di azienda.
Il limite così stringente riduce drasticamente l’esercizio di questa possibilità, che vale comunque la pena citare.
Cosa si può fare senza avvocato
I cittadini possono far valere i propri diritti senza avvocato anche nella fase stragiudiziale, tutto ciò che avviene fuori e prima dell’aula di tribunale. Inviare una diffida, stipulare una scrittura privata e partecipare alla mediazione (anche dell’Arbitro bancario e finanziario) sono tutte attività che non necessitano obbligatoriamente dell’assistenza legale. A proposito della mediazione, tuttavia, l’avvocato è sempre necessario quando si tratta di una fase obbligatoria, mentre può essere evitato dai consumatori e dalle controversie su utenze domestiche (luce, gas, telefono e acqua).
Denunce, querele, esposti e segnalazioni di vario genere possono essere presentati senza avvocato, come pure il ricorso in tribunale per chiedere la nomina di un amministratore di sostegno in tutela di una persona fragile. È invece sempre obbligatorio il legale per i giudizi di secondo grado e in Cassazione, indipendentemente dalla materia e dalla tipologia.
Come fare senza avvocato?
Chi sceglie di stare in giudizio senza avvocato deve assicurarsi di prepararsi adeguatamente. Ovviamente, se la legge consente di stare in causa da soli i rischi non sono troppo elevati, ma ciò non toglie che si debbano fare al meglio i propri interessi. La preparazione cambia a seconda della causa e dell’argomento, ma ci sono regole generali di cui è importante tenere conto. In particolare, il rispetto delle tempistiche e delle formalità, che possono invalidare tutti gli sforzi fatti e far perdere la causa anche quando si ha ragione. A parte questo, lo sforzo principale richiesto al cittadino è un’adeguata raccolta della documentazione in proprio favore che attesti la propria tesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA