Il 2 giugno in Italia si celebra la Festa della Repubblica, ma qual è il significato di questa giornata? Ecco cosa si festeggia e perché.
La Festa della Repubblica è una delle ricorrenze più importanti per il nostro paese e simboleggia proprio tutte le caratteristiche dello Stato italiano per come lo conosciamo oggi. Ma cosa si festeggia? Principalmente, la Festa della Repubblica ricorda il passaggio a questa forma di governo e l’abbandono della monarchia. Le celebrazioni del 2 giugno, però, non si fermano di certo a questo significato, portando con sé il lascito di diversi eventi che sono veri e propri pilastri culturali e sociali dell’Italia attuale.
Oltre al passaggio dalla monarchia alla repubblica, infatti, questa data rammenta del primo referendum davvero universale, ma anche delle prime elezioni dei cittadini dopo un duro ventennio di dittatura fascista. Insomma, se la Festa della Repubblica è un avvenimento tanto sentito è perché porta con sé un vasto insieme di ricordi, valori e progressi raggiunti.
Cosa si festeggia il 2 giugno e perché questa data
Ovviamente, la ricorrenza della Festa della Repubblica non è stata scelta in modo casuale, come magari è avvenuto per altri festeggiamenti, per esempio le giornate mondiali o nazionali dedicate a temi di interesse comune. No, la Festa della Repubblica si festeggia il 2 giugno in quanto è in questa data, nel 1946, che avvenne lo storico referendum universale.
Come già si ricorderà dalle lezioni di storia, il referendum in questione è davvero sui generis. Nel 1946 le donne italiane furono per la prima volta chiamate al voto, nel primo vero e proprio suffragio universale della nazione. In particolare, tutti i cittadini e le cittadine maggiorenni (considerando che la maggiore età era allora fissata al compimento di 21 anni) votarono per il referendum istituzionale e per l’elezione dei deputati dell’Assemblea Costituente. Quest’ultima, poi, diede vita alla Costituzione della nuova Repubblica, attraverso la redazione della Carta costituzionale.
Le elezioni del ‘46, poi, furono le prime dopo i 22 anni di regime fascista; infatti, le ultime si erano tenute nel 1924. Ci sono quindi diversi elementi che rendono la data del 2 giugno memorabile, essendo il primo dei due giorni di elezioni che hanno permesso la nascita dell’Italia democratica, la difesa della libertà e il potere decisionale del popolo. Un popolo che in tutti gli anni precedenti è stato messo in silenzio forzato e che con coraggio ha scelto un sistema repubblicano, allora quasi nuovo, per esprimere la propria voce.
La festa del 2 giugno racchiude insieme tutti gli aspetti che caratterizzano e colorano il sistema italiano, compreso l’ordinamento giuridico, ricordando di non darli per scontati e di continuare quel progresso tanto faticosamente conquistato. Il referendum del 2 giugno ha permesso la nascita della Costituzione, che ancora oggi è la legge fondamentale dello Stato e che con gran lungimiranza tutela tutti i diritti fondamentali del popolo italiano, non solo in qualità di cittadino ma soprattutto di essere umano. Non c’è allora da sorprendersi se questa festività ha un protocollo così solenne riguardo ai festeggiamenti, che anche dopo le riduzioni e i tagli per evitare gli sperperi, restano maestosi e imponenti.
I festeggiamenti del 2 giugno, così l’Italia celebra la Repubblica
Tralasciando i primi anni in cui la Festa della Repubblica è stata festeggiata in maniera molto limitata, a causa della grande crisi che ha costretto addirittura a spostare le celebrazioni alla prima domenica del mese negli anni ’70 (per non perdere preziosi giorni di lavoro), la storia italiana è ricca di tradizioni e festeggiamenti spettacolari.
Senza dubbio l’evento più scenografico è l’esibizione delle Frecce Tricolori, la pattuglia acrobatica più numerosa del mondo, composta da 9 aerei in formazione più un solista che portano nel cielo i colori della bandiera italiana. L’esibizione si svolge durante la parata militare tradizionale, in cui si susseguono tutte le cariche più alte del nostro ordinamento, compreso il Presidente della Repubblica.
Un passaggio commemorativo fondamentale delle celebrazioni è poi la deposizione di una corona d’alloro al milite ignoto, per ricordare e onorare i caduti in guerra che non hanno nemmeno potuto essere riconosciuti. Il ricordo dei caduti è un momento toccante, che promuove riflessioni e sentimenti profondi. Per questo, ogni Presidente della Repubblica nel discorso tradizionale ha speso parole di rispetto per il passato e incoraggiamento per il futuro. Sandro Pertini, settimo presidente ed ex-partigiano, ha esortato i cittadini così:
Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.
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