Ennesima truffa che utilizza l’Agenzia delle Entrate per catturare l’attenzione del contribuente/vittima. Ecco a cosa stare attenti.
Le truffe continuano a correre in rete e lo fanno, nuovamente con false mail dell’Agenzia delle Entrate che hanno per oggetto «Accertamenti fiscale -Tributario». Si tratta di un modo come un altro per procurare ansia alla vittima malcapitata, ma alla fine si tratta solo dell’ennesimo tentativo di phishing che sfrutta il nome dell’Agenzia per destare preoccupazione in chi legge e sperare che, per questo, abbassi la soglia dell’attenzione.
L’Agenzia delle Entrate, con un avviso del 27 marzo, mete in guardia i contribuenti sulla truffa in atto per appropriarsi di dati sensibili.
La truffa delle false mail
Il messaggio contenuto dalla falsa mail, e reso noto dall’Agenzia delle Entrate, è il seguente:
«A vostra attenzione, su richiesta della signora Francesca Nanni, Procuratore generale di Milano e specialista di Fiscalità, l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno intrapreso negli ultimi 10 anni un’ampia verifica fiscale sui contribuenti in territorio italiano al fine di contrastare efficacemente ogni forma di imposta sulle frodi»: inizia così la finta mail con tanto di logo dell’Agenzia in alto a sinistra e del Mef (Ministero dell’Economia e delle Finanze) in alto a destra. Insomma, sembra a tutti gli effetti attendibile ma non lo è. L’utente, poi, potrebbe allarmarsi ulteriormente quando viene indicata la problematica. «Il sistema autorizzato ha rilevato un’incongruità rispetto ai dati da lei dichiarati».
Come sempre si tenta di dare alla missiva l’attendibilità di una fonte autorevole, come quella del Fisco italiano con lo scopo di attirare l’attenzione della vittima cercando un contatto attraverso il quale attuare un’azione fraudolenta.
Indirizzo email non istituzionale
L’Agenzia sottolinea che quasi sempre queste mail provengono da un indirizzo email che non è istituzionale (come ad esempio gmail.com).
L’oggetto della missiva potrebbe essere
- “Accertamento Fiscale”
- “Consultazione”
- “Accertamento tributario”.
Tutte riportano la firma del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini.
Come riconoscere la falsa mail?
L’Agenzia sottolinea che nella mail sempre è inserita una immagine della falsa comunicazione caratterizzata da:
- Loghi di MEF e Agenzia Entrate;
- Errori grammaticali, di punteggiatura e omissioni;
- Senso di urgenza;
- Minaccia di eventuali azioni legali, pene detentive e pecuniarie;
- Firma di un soggetto istituzionale che non appartiene all’amministrazione finanziaria.
Nell’avviso del 27 marzo l’Agenzia conclude avvisando:
Qualora si desse riscontro a una di queste comunicazioni, si potrebbero ricevere ulteriori e-mail con prospetti di calcolo di sanzioni penali e le coordinate bancarie per il pagamento delle stesse.
Si raccomanda pertanto di non cliccare sui link in e-mail, di non fornire dati personali in occasione di eventuali telefonate legate a questo tipo di fenomeni e di non ricontattare assolutamente il mittente di eventuali comunicazioni.
L’Agenzia delle Entrate disconosce questa tipologia di comunicazioni, rispetto alle quali si dichiara totalmente estranea. In caso di dubbi sulla veridicità di una comunicazione ricevuta dall’Agenzia, è sempre preferibile verificare preliminarmente consultando la pagina “Focus sul phishing”, rivolgersi ai contatti reperibili sul portale istituzionale www.agenziaentrate.gov.it o direttamente all’Ufficio territorialmente competente.
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