Cortei in attesa del D-day del 7 marzo, quando sindacati e lavoratori hanno promesso di paralizzare la Francia. Tecnici del gas «Robin Hood», truccano i contatori per aiutare i consumatori.
«Oggi è l’ultimo segnale, dal 7 marzo blocchiamo tutto».
Così il leader della sinistra radicale, Jean-Luc Melenchon, de La France Insoumise (LFI) ha lanciato a raccolta sindacati, lavoratori e opposizione, in apertura della manifestazione che ha portarto in piazza un milione di persone contro la riforma delle pensioni voluta dal governo di Emmanuel Macron che prevede l’innalzamento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni e la cancellazione del regime “speciale” per alcune categorie di lavoratori che attualmente possono usufruire della pensione anticipata. Gli scioperi hanno comportato la sospensione del 30% dei voli dell’aeroporto parigino di Orly e consistenti tagli alla produzione di elettricità.
Per la prima volta in dodici anni, tutte e otto le principali sigle sindacali hanno indetto proteste congiunte, con il sostegno dei principali partiti di opposizione. Le mobilitazioni proseguono dalla fine di gennaio quando il governo ha cominciato l’iter parlamentare per approvare la riforma. Da mesi tra i sindacati e il governo sono in corso trattative per una possibile accordo, senza però riuscire a raggiungere alcun compromesso. [...]
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