Francia, Macron dovrà governare senza la maggioranza: quali saranno le conseguenze economiche per Parigi e per l’Ue

Stefano Rizzuti

20/06/2022

Le elezioni legislative francesi lasciano il presidente Emmanuel Macron senza la maggioranza assoluta: cosa succederà ora a Parigi, ma anche sui mercati e nell’Ue, a livello economico?

Francia, Macron dovrà governare senza la maggioranza: quali saranno le conseguenze economiche per Parigi e per l’Ue

Il secondo turno delle elezioni legislative non sorride al presidente francese Emmanuel Macron. Il suo Ensemble! perde la maggioranza assoluta in Parlamento e ora il mandato dell’inquilino dell’Eliseo diventa azzoppato. Macron ha perso la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale: servivano 289 seggi, ne ha conquistati solamente 245.

A sinistra exploit della coalizione Nupes guidata da Jean-Luc Mélanchon, che raccoglie 131 seggi. Sorprende il risultato di Marine Le Pen, che viene rieletta insieme ad altri 88 deputati del suo partito: nella precedente legislatura erano solamente 8. Decisivi potranno essere i 61 voti in Parlamento dei Republicans, con cui ora probabilmente si apriranno le trattative per il sostegno al governo.

Le elezioni rischiano di creare un terremoto in Francia e anche in Europa, considerando il momento delicato sotto almeno due punti di vista: da una parte gli equilibri sempre più in bilico sulla guerra in Ucraina e sulle posizioni contro la Russia; dall’altra le sfide economiche che si prospettano tra inflazione, caro energia e rincari.

La nuova maggioranza di governo in Francia

La premier francese, Elisabeth Borne, è stata eletta parlamentare. Ma lo stesso non è successo per altri ministri che ora dovranno rinunciare al ruolo di governo. Borne chiede alle forze politiche di buona volontà di costruire insieme una “maggioranza d’azione”, basata anche sui compromessi. Un appello che sembra rivolto soprattutto ai repubblicani. Qualcosa, nel governo, potrebbe cambiare sin da subito.

Elezioni francesi, le conseguenze economiche

Le elezioni francesi e l’azzoppamento della maggioranza di Macron rischiano di essere un terremoto non solo per Parigi, quanto per tutta l’Ue. Soprattutto in un momento così delicato tra la guerra in Ucraina, l’aumento dei prezzi di energia e beni alimentari e l’inflazione record.

Ma Macron deve prima di tutto guardare in casa proprio. L’agenda di governo viene messa sicuramente a rischio, anche perché parte dei ministri nominati lasceranno l’esecutivo dopo la sconfitta elettorale. È vero che il presidente potrebbe anche governare per decreto, ma in realtà ormai il ricorso a questo strumento è molto limitato, soprattutto per il rischio che poi l’opposizione faccia votare una mozione di censura in grado di far cadere il governo.

Il vero nodo interno è quello delle riforme. Senza una maggioranza solida, per Macron sembra quasi impossibile portare a termine progetti di riforma come quello sulle pensioni: nella migliore delle ipotesi bisognerà scendere a compromessi. Sulle pensioni il punto cruciale riguarda l’idea di aumentare l’età per ritirarsi dal lavoro, tema difficile da affrontare anche dal punto di vista elettorale. E poi ci sono le misure per la crescita, per l’ambiente e contro l’inflazione.

Temi che avranno inevitabili ripercussioni anche a livello europeo. Difficile pensare a una risposta unitaria dell’Ue contro il caro energia e l’inflazione se il presidente francese non dovesse avere il pieno controllo del Parlamento. Inutile negare che la Francia è la seconda economia europea e ha un potere decisionale molto forte, anche su altri temi economici come quello delle sanzioni alla Russia.

Macron perde la maggioranza, le conseguenze sul cambio euro-dollaro

Un altro tema economico che inevitabilmente va considerato è quello del cambio tra euro e dollaro. Questa mattina, in realtà, il cambio si è rafforzato dello 0,20%, con l’euro salito sopra quota 1,05. Un rialzo forse inatteso, ma che sembra arrivare più che altro perché è ancora presto per valutare l’impatto delle elezioni francesi.

Molti analisti sostengono che l’esito del voto in Francia si farà sentire a lungo termine e non potrà che essere negativo. Secondo gli esperti, infatti, i mercati non sentiranno subito il peso dell’azzoppamento di Macron, ma a lungo andare un impatto sul cambio e sui mercati sarà inevitabile.

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