Il Gruppo dei 7 ha la forza del dollaro e maggiori riserve auree, ma l’alleanza guidata da Pechino e Mosca ha un Pil più alto e il monopolio delle terre rare.
G7 da una parte, Brics dall’altra. Se negli anni ‘60 la politica internazionale viveva della contrapposizione tra il blocco occidentale guidato dagli Stati Uniti e quello orientale dell’Unione Sovietica, oggi il dualismo si sviluppa tra il gruppo intergovernativo composto dalle sette nazioni, Italia inclusa, ritenute più avanti dal punto di vista politico, economico, industriale e militare e l’altro raggruppamento, con in testa Cina e Russia, che rappresenta nove economie emergenti.
Un fattore determinante nella contesa è il dollaro: la valuta statunitense è il riferimento del sistema internazionale dei pagamenti ed è usata come standard sui mercati per la quotazione di oro e petrolio. Una delle ambizioni dei paesi Brics è gettare le basi per un sistema commerciale e finanziario non più basato sul dollaro, magari grazie al lancio di nuova valuta. Di recente il presidente eletto americano Donald Trump ha evocato ritorsioni per l’eventuale “de-dollarizzazione”, minacciando l’applicazione di dazi fino al 100% sulle importazioni dei paesi appartenenti al gruppo. Ma quanto sono effettivamente rilevanti oggi le economie Brics? Se si considera la centralità del dollaro, le riserve auree e la capacità di finanziare la propria difesa, i paesi del G7 risultano in chiaro vantaggio; tuttavia, i Brics possono contare su una popolazione più ampia e giovane, una maggiore produttività e un dominio incontrastato sulle strategiche terre rare.
Partiamo dal confronto delle popolazioni. Nei paesi Brics abitano oltre 3,5 miliardi di persone, pari al 44% della popolazione mondiale. Su questo punto non possono esserci paragoni, anche perché già solo Cina e India, le due nazioni più popolose del pianeta, contano in totale 2,8 miliardi di abitanti. La popolazione dei paesi del G7 si ferma invece a 781 milioni di unità, appena il 10% del totale, concentrata soprattutto negli Stati Uniti (336 milioni) e in Giappone (124). Molto diversa è anche l’età mediana degli abitanti: tra i paesi del G7 si va dai 38,9 anni degli Usa a quella particolarmente alta, 49,9 anni, del Giappone. La popolazione dei Brics è molto più giovane: l’età mediana più elevata è dei cittadini russi, 41,9 anni, mentre scende a 29,8 anni in India e 20,4 in Etiopia. [...]
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