Gazprom annuncia un quasi certo nuovo taglio delle forniture di gas all’Ue e la stessa Unione valuta cambiamenti al piano d’emergenza: cosa cambia e cosa succederà quest’inverno in Italia?
Continua a salire il prezzo del gas: sulla piazza di Amsterdam ha superato i 170 euro/megawattora. Ma a tenere banco non è solo il costo della materia prima, quanto le ultime notizie provenienti dalla Russia. Se da una parte Mosca assicura che non taglierà del tutto le forniture all’Europa, dall’altra Gazprom annuncia che i rifornimenti potrebbero scendere del 20% già da mercoledì.
Intanto in Ue è ancora in stallo la trattativa sul piano d’emergenza predisposto dalla Commissione europea in caso di stato d’allerta nei prossimi mesi. Il taglio dei consumi del 15% continua a essere criticato da diversi Paesi e non si è trovato un punto d’intesa su un possibile compromesso. Ma cosa succederà nelle prossime settimane sulle forniture di gas e cosa potrebbe accadere in inverno?
Gazprom annuncia riduzione forniture gas
Gazprom, la società russa, spiega di aver ricevuto da Siemens chiarimenti sulle esenzioni dalle sanzioni delle turbine che permettono di inviare il gas nel Nord Stream. Restano, però, le preoccupazioni da parte di Mosca, tanto che la società avverte che probabilmente scatterà una riduzione del 20% della capacità di fornitura verso l’Europa a partire da mercoledì 27 luglio.
Il gasdotto Nord Stream già ora opera al 40% della sua capacità, ma una delle due turbine attualmente in funzione dovrebbe essere bloccata per lavori di manutenzione a fine mese e resterà in funzione una sola unità. Se non si dovesse sbloccare il ripristino della turbina in Canada, il flusso potrebbe scendere di un ulteriore 20%, stando a quanto spiega Gazprom. Una riduzione vorrebbe dire più difficoltà a immagazzinare gas per l’inverno, compito già arduo per tutti i Paesi Ue e per la stessa Italia.
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Mosca assicura: nessuno stop a forniture gas
Nonostante l’annuncio della riduzione delle forniture, il Cremlino - attraverso il portavoce del presidente Putin, Dmitry Peskov - assicura che la Russia “non è interessata” a bloccare completamente le forniture di gas ai Paesi europei. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass, Peskov assicura che Mosca “era, è e continuerà a essere il Paese che garantisce largamente la sicurezza energetica dell’Europa”.
Se così fosse anche per l’Italia il problema degli stoccaggi non dovrebbe essere particolarmente pesante: una riduzione del gas russo, senza il blocco totale, consentirebbe di continuare a mettere da parte le scorte per l’inverno, evitando così che scattino l’emergenza e di conseguenza i razionamenti. Ma se la riduzione del 20% dovesse proseguire a lungo non è detto che Roma riesca a immagazzinare abbastanza gas per la stagione più fredda.
Gas, il piano d’emergenza dell’Ue
La proposta della Commissione europea prevede un taglio dei consumi del gas del 15% in otto mesi sulla base di un percorso volontario. Che può però diventare obbligatorio nel caso in cui venga dichiarata l’emergenza. Condizione che può verificarsi o con un blocco delle forniture o in caso di richiesta di tre stati membri in difficoltà.
Ma questa proposta non piace ad alcuni Paesi come Portogallo e Spagna, ma anche Germania e Italia. Si sta quindi trattando per trovare un compromesso. Una delle ultime opzioni sul tavolo è quella di far scattare l’emergenza solo di fronte alla richiesta di 5 Paesi membri e con l’attivazione da parte della Commissione che deve essere approvata con maggioranza qualificata da parte degli stati.
Inoltre potrebbero essere possibili delle deroghe a determinate condizioni. Il rischio, però, è che l’accordo venga rinviato perché non si è ancora trovata una posizione comune. Domani è previsto il Consiglio Energia da cui ci si aspetta una decisione che, allo stato attuale, potrebbe anche essere rinviata.
L’appello di von der Leyen alla solidarietà Ue
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, prova a convincere gli stati membri ad affrontare in maniera unitaria l’emergenza gas, chiedendo anche a quelli che non acquistano dalla Russia di essere solidali: “È importante che tutti gli stati membri frenino la domanda, immagazzinino di più e condividano” le risorse. Intervistata dalla Dpa chiede quindi maggiore solidarietà comunitaria sul gas.
Il tetto al prezzo del gas
Altra discussione rimasta in sospeso a livello europeo è quella del tetto al prezzo del gas, chiesto anche dall’Italia. Oggi è tornata a parlarne von der Leyen, spiegando che la richiesta è stata avanzata dai leader e che la discussione sul tema è stata aperta. L’esecutivo comunitario sta quindi valutando un intervento per fissare un tetto massimo di prezzo al gas importato, misura che permetterebbe anche di ridurre il potere di Mosca nell’imporre prezzi più alti, ma che potrebbe avere come contraccolpo una chiusura definitiva delle forniture all’Ue.
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